Unicredit lancia un’Ops da 10,1 miliardi su Banco Bpm, la mossa che anima il risiko bancario

Il ceo Orcel vuole rendere la banca uno dei maggiori gruppi d'Europa e punta Banco Bpm. Le tappe dell'acquisizione

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 25 Novembre 2024 10:46Aggiornato: 25 Novembre 2024 11:42

Unicredit ha annunciato il lancio di un’offerta pubblica di sottoscrizione volontaria rivolta alla totalità delle azioni di Banco Bpm. In una nota ufficiale, l’istituto bancario comunica che il valore complessivo dell’operazione, in caso di adesione totale, ammonta a 10,086 miliardi di euro. Tale importo corrisponde a un prezzo di 6,657 euro per ogni azione di Banco Bpm, calcolato considerando anche il valore ufficiale delle azioni Unicredit, che nella seduta di venerdì scorso era pari a 38,041 euro.

Le tappe dell’acquisizione

Dopo l’interesse manifestato per Commerzbank, il focus si sposta sull’Italia, con un’offerta di Unicredit da 10 miliardi di euro per acquisire Banco Bpm.

L’operazione, se completata, potrebbe proiettare Unicredit ai vertici delle banche europee per capitalizzazione e valore degli asset. La decisione è stata presa in considerazione dei tempi più lunghi necessari per Commerzbank, soprattutto dopo che Andrea Orcel ha dichiarato di non voler intraprendere altre operazioni in Germania prima delle elezioni tedesche di inizio anno. Di conseguenza, Unicredit ha optato per l’offerta su Banco Bpm come mossa strategica.

Unicredit prevede che l’offerta su Banco Bpm sia completata entro giugno 2025, con la piena integrazione prevista nei 12 mesi successivi e la realizzazione della maggior parte delle sinergie entro 24 mesi. L’istituto di piazza Cordusio sottolinea di vantare “una solida esperienza in acquisizioni integrate con successo”, evidenziando le competenze e le capacità gestionali necessarie per portare avanti l’operazione in modo efficiente.

L’Ops, l’offerta pubblica di sottoscrizione, prevede che il corrispettivo per l’acquisto dei titoli oggetto di una offerta sia pagato attraverso altre azioni. In questo caso agli azionisti di Banco Bpm viene riconosciuto un pagamento in titoli Unicredit di nuova emissione. È una particolare tipologia di Opa, ma la differenza sta nel pagamento: nell’Opa il corrispettivo per l’acquisto dei titoli è in denaro, mentre nell’Ops il pagamento avviene tramite la cessione di altri titoli azionari.

L’Ops ha fatto bene in Borsa a Bpm, ma un po’ meno a Unicredit: la prima è al momento in rialzo a +5,4%, mentre la seconda è a -2,6%.

Perché Unicredit vuole comprarsi Banco Bpm

L’integrazione tra Unicredit e Banco Bpm viene definita nel documento dell’offerta pubblica di sottoscrizione volontaria come un’opportunità di “crescita ideale” per entrambe le realtà. Gli azionisti di Banco Bpm, aderendo all’offerta, potrebbero beneficiare dell’unione con un gruppo pan-europeo come Unicredit, che, grazie all’operazione, diverrebbe la terza banca europea per capitalizzazione di mercato. Inoltre, l’aggregazione consentirebbe di accelerare il piano strategico Unlocked 2022-2024, rafforzando la creazione di valore grazie all’acquisizione di una realtà perfettamente in linea con gli obiettivi strategici delineati.

“L’Europa ha bisogno di banche più forti e più grandi che la aiutino a sviluppare la propria economia e a competere contro gli altri principali blocchi economici. Grazie al lavoro svolto negli ultimi tre anni, Unicredit è ora ben posizionata per rispondere anche a questa sfida”, sono le prime parole del ceo di Unicredit, Andrea Orcel, riportate nella nota in cui annuncia l’Ops su Banco Bpm.

Un colosso da 80 miliardi

Se l’operazione su Banco Bpm dovesse andare a buon fine, nascerà un gruppo con una capitalizzazione complessiva di 73 miliardi di euro, calcolata dalla somma dei valori di mercato di Unicredit (62,3 miliardi) e Banco Bpm (10,7 miliardi). Se a questo si aggiungesse anche il valore di Monte dei Paschi, di cui Unicredit già detiene il 5%, una quota destinata a salire fino al 9,90%, la capitalizzazione complessiva supererebbe gli 80 miliardi. Inoltre, se si considerasse anche il valore di Anima Holding, su cui Banco Bpm sta portando avanti un’altra Opa, il totale salirebbe a 82 miliardi.

A questo proposito, Andrea Orcel ha precisato che l’Opa lanciata su Anima continuerà, anche se Banco Bpm non potrà aumentare il prezzo offerto, a causa della “passivity rule” che limita l’azione di una società sottoposta a offerta. Orcel ha sottolineato che è fondamentale che l’operazione prosegua, in quanto rappresenta un elemento centrale nella creazione di valore per il gruppo.