Fitch boccia l’Italia, rating in arrivo fa tremare il governo Meloni

Nell'arco di un mese arriveranno i giudizi di quattro agenzie di rating, che esprimeranno un giudizio sulla Manovra, sulla la solidità e sulle prospettive dell'Italia

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Redazione

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Le proiezioni riviste nella NADEF del Governo rappresentano “un significativo allentamento della politica fiscale rispetto agli obiettivi precedenti“. È quanto affermato da Fitch Ratings in un report sul tema, in un giudizio netto che ha messo in allarme gli investitori rispetto ai giudizi che potrebbero arrivare dalle revisioni dei giudizi da parte delle grandi agenzie di rating nelle prossime settimane.

La risposta del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, non si è fatta attendere: “Le agenzie di rating fanno il loro mestiere, le rispetto e quando leggeranno la legge di Bilancio capiranno che abbiamo fatto una legge di Bilancio dove l’unica cosa che abbiamo fatto in extra-deficit (a parte l’Ucraina, a parte le cose che non dipendono da noi) è esattamente la conferma del taglio del cuneo contributivo”.

Le analisi di Fitch

L’agenzia di rating ora prevede che il rapporto debito pubblico/PIL scenderà di 1,3 punti percentuali al 140,3% quest’anno, meno del 2,2 punti percentuali previsti nella revisione di maggio, riflettendo la revisione del deficit. Inoltre, proietta una stabilizzazione del debito al 140% del PIL entro la fine del 2025, poiché il ritorno a un avanzo primario è controbilanciato dagli aggiustamenti stock-flussi e dall’aumento dei costi del servizio del debito.

Tuttavia, le ampie revisioni del PIL effettuate dall’ISTAT per il periodo 2021-2022 a settembre hanno ridotto il rapporto debito/PIL di fine 2022 di quasi 3 punti percentuali. Di conseguenza, le previsioni debito/PIL per la fine del 2025 sono ancora inferiori di 1,6 punti percentuali rispetto a quanto previsto a maggio. Il differenziale tra crescita e interessi diventa negativo nel 2026, richiedendo un maggiore aggiustamento fiscale per mantenere poi stabile il rapporto debito/PIL.

“Il sostegno pubblico al governo Meloni ha retto e la sua maggioranza parlamentare è più stabile rispetto a molte amministrazioni precedenti – si legge nel report – Ma deve affrontare una notevole pressione politica affinché mantenga maggiormente i suoi impegni elettorali, il che pesa sulle prospettive di un maggiore consolidamento e sulle riforme per ridurre i rischi fiscali. Anche la possibilità che i recenti rendimenti marcatamente più alti del debito italiano continuino ad aumentare ulteriormente i costi del servizio del debito, e i rischi sul percorso del disavanzo derivanti dall’applicazione finale del programma Superbonus, creano qualche incertezza sul rispetto delle regole fiscali dell’UE”.

Il periodo caldo

L’opinione di Fitch sulla NADEF è arrivato dopo pochi giorni dal dialogo tra Giorgetti e le agenzie sul rating, che il numero uno del MEF ha voluto incontrare “per fare chiarezza” su quelle che saranno le prossime scelte del Governo e “per dimostrare la credibilità e solidità del paese”.

Il calendario delle prossime settimane, come ogni autunno, sarà denso di giudizi da parte delle agenzie di rating. Si parte il 20 ottobre con S&P Global (attualmente rating BBB con outlook stabile), per poi avere il 27 ottobre DBRS (rating BBB (high) con outlook stabile), il 10 novembre Fitch (rating BBB con outlook stabile) e il 17 novembre Moody’s (rating Baa3 con outlook negativo). Da ricordare che la valutazione di quest’ultima (Baa3) è solo una tacca sopra il livello spazzatura e che l’agenzia ha già un outlook negativo sul rating dell’Italia.