Rally del rame, ecco perché salirà vertiginosamente nei prossimi anni

Il rame ha già guadagnato il 18,9% da inizio anno e non accenna a rallentare se non temporaneamente, sulla prospettiva di un deficit dell'offerta per quest'anno e per i prossimi 10 anni

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Il rame è fra i metalli più acquistati in quest’ultimo paio di anni e vanta prospettive largamente psitive, essendo correlato sia all’andamento dell’economia, sia alla transizione energetica. E proprio questo fattore ed il deficit di offerta che ne scaturirà è alla base della performance stellare messa a segno sin qui dal rame ed attesa per gli anni venturi.

Il rame ha messo a segno un bel rally da inizio anno e vanta un rialzo del 18,9%. Il prezzo del future sul copper al Comex di Chicago è salito più velocemente del contratto a termine a 3 mesi trattato sul mercato londinese (LME), aprendo alla possibilità di ulteriori avanzamenti su quest’ultima piazza di scambio. Questa mattina, il contratto a 3 mesi sul rame al LME d  Londra scambia a 10.198,50 dollari per tonnellata, in rialzo dello 0,65%, mentre  il future per scadenza luglio 2024 al Comex evidenzia un progresso dello 0,25% a 4,6675 dollari.

Qui le quotazioni del rame in tempo reale

Le tensioni dal lato dell’offerta

La corsa del rame nelle ultime settimane è rallentata a causa di qualche presa di profitto e di dati macroeconomici contrastanti giunti da USA e Cina, ma la crescita dei prezzi viene sostenuta nel breve e medio periodo dalle carenze dal lato dell’offerta.

L’ultima notizia riguarda la chiusura della miniera Cobre Panama e la review delle stime di produzione annunciata da alcuni dei più importanti produttori mondiali di rame. La situazione diventa anche più difficile nel lungo periodo, perché si stima che i vecchi e nuovi progetti minerari riusciranno a coprire solo l’80% della domanda al 2030.

La domanda attesa in forte crescita

Sul fronte della domanda, nel breve, la domanda cinese rimane forte e l’industria americana sembra offrire chiari segnali di forza. Tuttavia, nel lungo periodo la prospettiva di crescita della domanda di rame si rafforza notevolmente, considerando soprattutto la transizione energetica più o meno spinta in atto in Europa, USA e in diverse economie Emergenti.

C’è da considerare, infatti, che il rame è la  materia prima chiave della mobilità elettrica, ma anche delle wind farm e degli impianti ad energia solare, più in generale per gran parte delle fonti di energia rinnovabile.

Secondo Goldman Sachs la domanda crescerà  del 600% attorno ali 5,4 milioni di tonnellate entro dieci anni, ma con un’adozione più convinta delle energie rinnovabili si potrebbe assistere ad una crescita addirittura del 900%.

UBS alza stime sull’offerta

UBS ha aggiornato le sue previsioni sui prezzi del rame, citando come fattori chiave i continui problemi di offerta e la robusta domanda, e prevede un aumento del 3% del consumo globale per quest’anno e del 3,3% per il 2025. La banca svizzera ritiene anche probabile che le fonderie di rame cinesi anticipino i loro programmi di manutenzione, frenando la crescita della domanda di rame raffinato al 2,1% per quest’anno (dal 3,5% originario).

Goldman Sachs ottimista su crescita prezzi

Goldman Sachs, alla luce dell’espansione dei data center e dell’intelligenza artificiale e del conseguente aumento die consumi energetici, prevede un’impennata significativa dei prezzi del rame. Il metallo potrebbe registrare un ulteriore aumento del 15% fino a raggiungere un prezzo di 12.000 dollari per tonnellata entro la fine dell’anno.

La probabilità di un calo è molto alto

Non la pensano allo stesso modo gli analisti di Macquarie, che ritengono che il recente aumento dei prezzi del rame sia dovuto principalmente all’ottimismo degli investitori e alle maggiori aspettative di una nuova espansione economica globale. Tuttavia, alla luce dei dati economici attuali, l’aumento dei prezzi sembra eccessivo e la probabilità di un calo significativo è molto alta.

“Prevediamo che i prezzi del rame scenderanno dai loro recenti picchi a una media di 9.800 dollari per tonnellata nel terzo trimestre, per poi risalire a una media di 10.500 dollari per tonnellata nel quarto trimestre se inizierà a emergere la carenza prevista”, spiegano gli analisti. che hanno lasciato invariata la stima di produzione per  il 2024 e tagliato le previsioni dal 2025 al 2028.

Allo stesso tempo, gli analisti hanno alzato le proiezioni sulla domanda di rame al di fuori della Cina per il 2024, che sarà bilanciata da una minore crescita della domanda cinese, portando a una diminuzione della carenza prevista per il 2024 da -244 mila tonnellate a -86 mila tonnellate.