Private Equity ripartito nel 2024. Ma il 2025 segnerà la svolta?

Le evidenze emerse dal Global Private Equity Report 2025 di Bain & Company

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Redazione

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Pubblicato: 3 Marzo 2025 15:42

Dopo due anni deboli, il private equity ha ritrovato slancio nel 2024, con una crescita significativa degli investimenti e un aumento del valore delle exit. Tuttavia, il settore si trova ancora di fronte a sfide strutturali, tra incertezze macroeconomiche e una raccolta fondi complessa, come evidenziato dal Global Private Equity Report 2025 di Bain & Company.

I numeri del 2024

Il mercato globale del private equity ha infatti registrato un netto rimbalzo nel 2024. Il valore complessivo delle operazioni di buyout è cresciuto del 37%, raggiungendo 602 miliardi di dollari (escludendo gli add-on deals). Anche il mercato delle exit ha mostrato segnali positivi, con un incremento del 34% nel valore totale delle operazioni (468 miliardi di dollari) e un aumento del 22% nel numero di deal (1.470 transazioni). Questo miglioramento segna un primo passo verso la normalizzazione del mercato, dopo un periodo in cui la scarsa liquidità aveva frenato la distribuzione di capitali ai Limited Partner, lasciando i General Partner con 29.000 aziende da cui fare exit.

Sfide e opportunità a livello globale per il 2025

Nonostante i segnali positivi, la sostenibilità della ripresa dipenderà dalla capacità del settore di affrontare un contesto macroeconomico ancora incerto. Inflazione, tassi di interesse, politiche commerciali e tensioni geopolitiche restano fattori determinanti per il futuro del private equity. Il report ha rilevato che i costi per generare rendimenti superiori al mercato stanno aumentando. La competizione per le operazioni mantiene elevati i multipli di valutazione, mentre l’aumento del costo del debito rende più difficile creare valore attraverso la leva finanziaria.

Europa in testa alla ripresa

A livello geografico, la crescita è stata guidata dall’Europa, dove il valore delle operazioni è aumentato del 54%, raggiungendo 212 miliardi di dollari. Il numero di operazioni è cresciuto del 9%, mentre i multipli di valutazione in Europa occidentale hanno raggiunto livelli record (12,1x). Il mercato europeo ha visto un forte incremento delle exit, con un aumento del 28% (145 miliardi di dollari), sostenuto da un boom delle operazioni sponsor-to-sponsor, che sono cresciute a livello globale del 157% (63 miliardi di dollari). Tuttavia, la liquidità rimane un nodo critico: la percentuale di capitali restituiti agli investitori ha toccato l’11%, il livello più basso dai tempi della crisi del 2008-2009.

Private Equity in Italia

Nel 2024, il mercato italiano del Private Equity ha mostrato i tradizionali segnali di solidità, registrando un leggero aumento del numero di operazioni rispetto al 2023. Circa il 50% dei deal ha riguardato operazioni di add-on a supporto di strategie di buy and build, mentre gli investimenti diretti – esclusi gli add-on – sono stati poco più di 200, con solo una sessantina di operazioni su aziende con EBITDA superiore ai 10 milioni di euro. I settori più dinamici, con crescite a doppia cifra nel numero di deal, sono stati i beni di largo consumo, i servizi professionali e finanziari, e il comparto energetico, sostenuto dall’interesse per la transizione energetica. Dopo la forte accelerazione del 2021-2023, il peso delle operazioni tech è tornato al 10% del totale, un valore in linea con il periodo pre-pandemia, probabilmente non per mancanza di interesse ma piuttosto per il numero tutto sommato limitato di deal disponibili.

Sul fronte delle exit, il 2024 ha visto un rimbalzo positivo con un incremento del 15% rispetto all’anno precedente, grazie a un contesto macroeconomico più stabile e alla ripresa dei secondary buyout. Tuttavia, per consolidare questa tendenza sarà cruciale il ritorno di fiducia anche verso strumenti quali le quotazioni in borsa (IPO). A conferma della vitalità del settore, abbiamo mappato circa 1.000 aziende italiane in portafoglio ai fondi di Private Equity. Queste realtà, con un EBITDA medio di 24 milioni di euro nel 2023, si confermano resilienti e sovra-performanti, avendo registrato una crescita media annua del fatturato del 9% e dell’EBITDA del 13% nel periodo 2019-2023.