Con un volume di emissioni che potrebbe raggiungere i 36 miliardi di euro, il mercato delle obbligazioni ibride europee è previsto in crescita nel 2025, sostenuto da un fitto calendario di call e da premi di subordinazione più contenuti. E’ la fotografia scattata dall’Hybrid Bond Outlook elaborato da Scope Ratings, l’Agenzia di rating europea dal quale emerge anche che “la crescente esigenza di rifinanziamento e la solidità della domanda, sebbene in calo rispetto al 2022-2023, favoriranno le emissioni, in particolare nel settore delle utility“.
Crescita del mercato
Come detto: le emissioni di obbligazioni ibride potrebbero raggiungere 36 miliardi di euro nel 2025, rispetto ai 34 miliardi di euro nel 2024, già in aumento del 70% rispetto all’anno precedente.
Tra le aziende italiane attive nel mercato delle hybrid bonds, Enel, ENI e Iren hanno emesso complessivamente 5.25 miliardi di Euro in hybrid bonds nei primi mesi del 2025, finanziando investimenti nelle infrastrutture e nella transizione energetica.
Quanto ai settori principali, le utility saranno i maggiori emittenti per gestire il crescente fabbisogno di capex, mentre, al contrario i settori oil & gas e telecomunicazioni avranno meno pressione sui bilanci e potrebbero ridurre l’uso di strumenti ibridi.
Tassi e durata
Infine, rispetto a tassi e durata, da segnalare che cresce la tendenza verso strumenti con scadenze trentennali per evitare il rischio di estensione; nel 2025, Lufthansa ha emesso un bond ibrido da 500 milioni di euro al 5,25%, seguendo un trend già visto con aziende come Bayer e BT.