Investimenti: mercato ETF trainato dalla lungimiranza dei giovani

Under 35 VS over 55: scelte comuni ma un diverso percorso

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Redazione

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I giovani under 34 rispetto alle generazioni precedenti sono più propensi al risparmio e anche se hanno i redditi e il valore patrimoniale più bassi registrati in Italia negli ultimi decenni (inferiore dell’8% nel 2020, secondo la Banca d’Italia, se confrontato con quello del 2006) hanno ben chiara l’importanza di investire per garantirsi un futuro e provvedere autonomamente alla loro pensione. Paragonati a chi li ha preceduti si distinguono per autonomia e consapevolezza nelle scelte di investimento e per attenzione alla sostenibilità. È quanto emerge dall’analisi di Scalable Capital, piattaforma che democratizza l’accesso agli investimenti, che confronta oggi il comportamento di nuove (under 35) e vecchie (over 55) generazioni per capire differenze e similitudini.

La capacità di spesa non sembra un ostacolo

Il punto di partenza dell’analisi non è solo la differenza di età e di valori ma la capacità di spesa che influisce non poco sulla possibilità mettere da parte del denaro: secondo Statista nel 2022 il valore medio delle attività finanziarie degli italiani tra i 55 e i 64 anni era stimato in 147.415 euro, mentre quello degli italiani tra i 25 e i 34 anni ammontava a 58.429 euro. Se il contesto sembrerebbe ostacolarli, l’analisi dei loro comportamenti li vede invece come la generazione più propensa agli investimenti, resilienti e lungimiranti.

ETF e consapevolezza

Entrambe le generazioni, infatti, anche se in percentuali lievemente differenti fanno un ampio uso di ETF che rappresentano in entrambi i casi la parte più importante nel mix di investimento (74% per la fascia 18/34 vs 59% per gli over 55), seguono  le azioni (23% per i giovani vs 36% per i più maturi) e altri prodotti (3% per i primi e 5% per i secondi). La grande differenza tra i due cluster sta sia nel fatto che i giovani sono arrivati molto prima alla consapevolezza dell’importanza di risparmio e investimento, sia nell’autonomia con cui si approcciano a queste tematiche: a differenza di chi li ha preceduti, infatti, anche per mancanza di disponibilità, difficilmente hanno avuto contatti con consulenti finanziari che li hanno educati e guidati nelle loro scelte. Il loro canale preferenziale sono soluzioni digitali che permettono loro di investire somme di piccole dimensioni ma con costanza nel tempo.

La scelta del prodotto e il risparmio

Anche nella scelta dei prodotti gli orientamenti sono molto simili: tra i 10 ETF più richiesti dai cluster, diversi sono comuni (5 su 10): entrambe le generazioni prediligono fondi mondiali negoziati in borsa (ETF) ampiamente diversificati come iShares Core MSCI World UCITS ETF ed ETF tematici su settori specifici quali l’intelligenza artificiale, l’automazione e la robotica come Xtrackers Artificial Intelligence & Big Data UCITS ETF 1C ed ETF dedicati ai mercati emergenti come Vanguard Funds PLC – Vanguard FTSE All-World UCITS ETF – (USD). La fascia d’età tra i 25 e i 34 anni è però in testa nella classifica dei risparmi: il rapporto dei piani di accumulo tra le diverse fasce di età è del 42% per i giovani sotto i 35 anni e del solo 32% per gli over 55.La fascia di età più giovane (18-24 anni), inoltre, ha aumentato la propria quota di risparmio di 4,5 volte negli ultimi due anni.