Green bond cruciali per cavalcare la transizione energetica

Le utilities sono le più inclini all'emissione di green bond, ma anche i trasporti si distinguono quanto a emissioni verdi per accelerare il passaggio verso una mobilità sostenibile

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Redazione

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I green bond giocano e giocheranno sempre più un ruolo cruciale nella transizione energetica, che poggia anche sull’emissione di titoli di debito a condizioni agevolate, in grado di favorire gli investimenti in infrastrutture sostenibili e fonti rinnovabili. Lo conferma la focalizzazione di diverse società italiane che operano nel settore utilities, che secondo IMPact Sgr è storicamente il settore più coinvolto nelle emissioni di green bond, in merito alla quota di debito sostenibile ed all’elevato livello di allineamento degli investimenti alla tassonomia climatica europea.

Utilities concentrate sui Green Bond

Luca Vallarino, responsabile Trading Desk e gestore e membro del Comitato Investimenti di IMPact Sgr, e Dario Mangilli, Head of Sustainability di IMPact Sgr, hanno analizzato la struttura del debito di alcuni dei principali player italiani del settore, come Enel che oggi risulta il principale emittente di green bond a livello mondiale.

Alla fine del 2023 – sottolineano – il 64% del debito finanziario lordo di Enel era composto di emissioni sostenibili, con un obiettivo di raggiungere circa il 70% entro il 2026. In parallelo, l’azienda ha l’obiettivo al 2025 di raggiungere una quota di investimenti di capitale allineati alla tassonomia climatica europea superiore all’80%.

In modo analogo, A2A nel piano strategico 2024-2035 ha fissato l’obiettivo di avere oltre l’80% di debito sostenibile al 2026 e il 100% al 2035. L’azienda ha un piano di capex da 22 miliardi da investire nei prossimi 12 anni, di cui il 49% è allineato alla tassonomia ambientale europea.

Terna, dalle cui infrastrutture dipende il successo della transizione del sistema elettrico italiano verso fonti rinnovabili, ha pianificato di investire 21 miliardi tra il 2023 e il 2032 e di questi il 99% è allineato all’obiettivo di mitigazione della tassonomia ambientale europea.

Il ruolo della politica monetaria

All’interno di questa tendenza strutturale, che vede i green bond come uno strumento naturale per il finanziamento delle strategie di transizione, soprattutto nel settore utilities – spiegano gli esperti di IMPact – se la politica monetaria dovesse iniziare ad incanalarsi lungo una traiettoria di allentamento, questo potrebbe ovviamente incrementare l’attrattività per gli emittenti e complessivamente ridurre il costo del finanziamento dei complessi progetti a lungo termine che riguardano la transizione energetica.

I settori più inclini a operazioni green

Guardando ai settori più inclini alla stipula di operazioni  green per finanziare obiettivi legati alla transizione energica e climatica, vi sono le utilities in prima battuta, ma anche il settore dei trasporti, in particolar modo quello ferroviario, che sta cavalcando con decisione la transizione.

Proprio questa settimana, A2A ha completato con successo un’operazione di finanziamento green in pool da 600 milioni di euro, in formato Green Use of Proceeds, per l’acquisizione degli asset relativi alla rete elettrica in alcune aree della Lombardia, nelle province di Milano e Brescia, annunciata a marzo 2024.

Nel settore dei trasporti, invece, Tper, azienda ferroviaria che svolge il servizio TPL in Emilia-Romagna, ha ottenuto un finanziamento green di circa 11 milioni di euro da Intesa Sanpaolo, per l’acquisto di ulteriori mezzi totalmente elettrici – 560 tra veicoli elettrici ed e-scooter – utilizzati per il servizio di sharing offerto dalla Società con il marchio “Corrente” attivo sul territorio di Bologna, Ferrara, Imola e in altre aree di interesse.