La Federal Reserve resta concentrata su una politica monetaria più accomodante mentre si appresta ad aprire il 2026, un anno cruciale per la banca centrale statunitense, che dovrà gestire anche un importante cambio di leadership a partire da metà anno, mentre si intensificano le pressioni per un maggiore sostegno alla crescita dell’economia. La conferma è arrivata dalla pubblicazione dei verbali dell’ultimo incontro di politica monetaria del 9-10 dicembre, che confermano la possibilità di altri due tagli dei tassi.
La maggioranza a favore di ulteriori tagli dei tassi
I verbali della riunione di dicembre hanno confermato che la maggior parte dei funzionari considerava appropriati ulteriori tagli dei tassi di interesse, se l’inflazione continuerà a scendere, mentre solo una parte del board riteneva necessario mantenere la politica invariata “per qualche tempo” ed un unico membro a favore di un taglio più deciso.
Restano divergenze sul futuro
Nella scorsa riunione, la decisione di ridurre i tassi per la terza volta consecutiva è stata accompagnata da ampie divergenze, con tre dissensi fra i membri del FOMC, il comitato di politica monetaria, e proiezioni che evidenziano un fronte contrario alla riduzione. Le minute confermano una spaccatura tra chi teme un peggioramento del mercato del lavoro e chi, al contrario, vede il rischio di un’inflazione più radicata.
La decisone di ridurre i tassi di 25 punti base al 3,50-3,85% è stata presa a maggioranza. A favore hanno votato il Presidente Jerome Powell,il Vicepresidente John Williams, ed i banchieri Michael Barr; Michelle Bowman; Susan Collins; Lisa Cook; Philip Jefferson; Alberto Musalem; e Christopher Waller. Hanno votato contro questa azione Stephen Miran, che avrebbe preferito abbassare di mezzo punto percentuale l’intervallo obiettivo, Austan Goolsbee e Jeffrey Schmid, che avrebbero preferito non modificare affatto l’intervallo obiettivo.
L’incertezza domina la scena
L’assenza di dati completi a causa dello shutdown e gli indicatori contrastanti, disoccupazione in aumento, ma crescita del PIL al ritmo più rapido degli ultimi due anni, hanno alimentato ulteriormente l’incertezza sulle prossime mosse della Fed, mentre i mercati prezzano almeno due tagli il prossimo anno.
Nelle loro discussioni, i membri del FOMC hanno convenuto che gli indicatori disponibili suggerivano un’espansione moderata dell’attività economica e che la crescita dell’occupazione aveva subito un rallentamento quest’anno ed il tasso di disoccupazione era leggermente aumentato a settembre. I membri hanno osservato che gli indicatori più recenti erano coerenti con questi sviluppi e che l’inflazione era aumentata dall’inizio dell’anno e si era mantenuta su livelli piuttosto elevati. Per questo motivo il FOMC resta attento ai rischi per entrambi gli obiettivi del suo doppio mandato e rileva che i rischi al ribasso per l’occupazione sono aumentati negli ultimi mesi.
Le nuove prospettive economiche
Rispetto alle previsioni elaborate per la riunione di ottobre, si prevede una crescita del PIL reale leggermente più rapida fino al 2028, riflettendo principalmente un maggiore sostegno dei mercati finanziari e una crescita del prodotto potenziale leggermente più sostenuta. Dopo il 2025, si prevede che la crescita del PIL rimanga al di sopra del potenziale fino al 2028, con l’attenuarsi dell’effetto frenante dei dazi e il continuo sostegno della politica fiscale e delle condizioni dei mercati finanziari alla spesa. Di conseguenza, si prevede che il tasso di disoccupazione diminuisca dopo quest’anno e raggiunga un livello leggermente inferiore alla stima del tasso per il 2027.
Le previsioni di inflazione elaborate dallo staff per il 2025 e il 2026 sono leggermente inferiori, nel complesso, rispetto a quelle elaborate per la riunione di ottobre, ma simili per il 2027 e il 2028. Si prevede che gli aumenti dei dazi continuino ad esercitare una pressione al rialzo sull’inflazione quest’anno e il prossimo. Successivamente, si prevede che l’inflazione torni al suo precedente trend disinflazionistico e raggiunga il 2% nel 2028.