Procura di Torino indaga sull’eredità Agnelli: John Elkann nel registro indagati

L'ipotesi è quella di irregolarità fiscali. Il caso torna in Italia a seguito di un esposto presentato da Margherita Agnelli de Palhen.

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Redazione

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Pubblicato: 9 Febbraio 2024 10:32

Tornano i riflettori sulla famiglia Agnelli per l’annosa questione del contrasto di eredità di Margherita Agnelli con la famiglia ed i suoi legali, per cui si sospetta anche l’esistenza di irregolarità di carattere fiscale. Ipotesi questa che coinvolge tre soggetti fra cui anche John Elkann, Presidente e Ad della holding EXOR, la finanziaria di famiglia, e Presidente di Stellantis (ex Fiat).

Le indagini della Procura

La Procura di Torino ha aperto un’inchiesta per l’ipotesi di irregolarità fiscali da parte di tre soggetti: John Elkann, figlio di Margherita e nipote dell’Avvocato Gianni Agnelli e di Marella Caracciolo; il commercialista Gianluca Ferrero, uomo fidato, storico contabile di famiglia ed attualmente anche presidente della Juventus; il notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen che aveva curato l’eredità di Gianni Agnelli.

Le iscrizioni nel registro degli indagati sarebbero state effettuate dai magistrati a seguito di un esposto presentato da Margherita Agnelli de Pahlen attraverso il suo avvocato di fiducia Dario Trevisan.

L’ipotesi su cui si indaga è quella di irregolarità fiscali in relazione al vitalizio che Margherita ha pagato alla madre Marella per 15 anni nell’ambito dell’accordo transattivo del 2004, poiché secondo le ricostruzioni dei legali, la residenza effettiva della madre Marella Agnelli non sarebbe stata in Svizzera, ma in Italia, e dunque le imposte avrebbero dovuto essere versate in Italia.

Le origini della vicenda

Tutto ebbe origine alla morte di Gianni Agnelli, nel 2003, quando all’apertura del testamento fu estromessa dall’eredità paterna, a favore dei suoi primi tre figli nati dal primo matrimonio: Ginevra Elkann, John Elkann e Lapo Elkann. Nel 2004 fu trovato un accordo transattivo, con cui Margherita rinunciò all’eredità paterna in cambio di 1,3 miliardi di euro.

Accordo che Margherita contestò nel 2019, alla morte della madre Marella, che lasciò come unici eredi i tre nipoti John, Lapo e Ginevra Elkann.

Focus sulle fiduciarie di famiglia

Il motivo per cui Margerita avrebbe, in un secondo tempo, contestato gli accordi di successione è da rinvenire nell’attività delle fiduciarie di famiglia, su cui indagano investigatori privati ed ora anche la Guardia di Finanza, su mandato della Procura di Torino, che avrebbe acquisito parte della documentazione presso uno studio notarile.

In sintesi, Margherita sospetterebbe che una parte del patrimonio paterno e materno sarebbe stata occultata agli eredi ed anche al fisco. E per questo so no in scorso da anni delle indagini per ricostruirne il perimetro. Dalla documentazione tratta da un procedimento avviato in Svizzera contro Morgan Stanley, poi archiviato, emergerebbe anche l’esistenza di varie società offshore con sede in paradisi fiscali. Marella Caraccioro era addirittura indicata come beneficiaria per quattro di queste società (Bundeena Consulting, Silver Tioga, Layton e Sikestone), mentre per altre si faceva riferimento più genericamente alla famiglia.