Mercato Immobiliare, settimana contrastata: shutdown e Fed in focus

Riflettori su quello che è successo durante l'ultima settimana nel comparto immobiliare, partendo dalle aziende quotate a Piazza Affari e dai dati di settore

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Redazione

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La fine dello shutdown USA ha generato un rimbalzo positivo sui mercati azionari globali, inclusi gli indici immobiliari, che poi si è affievolito sui dubbi sollevati dagli addetti ai lavori sulla politica monetaria americana. In particolare, dopo le dichiarazioni di alcuni componenti del board della Federal Reserve che hanno raffreddato le speranze di un taglio dei tassi, a dicembre. Le decisioni sui tassi di interesse influenzeranno direttamente il costo del credito e, di conseguenza, la domanda nel mercato immobiliare.

Cosa aspettarsi dalla fine dello shutdown

Finito lo shutdown, riapriranno le agenzie che si occupano del rilascio dei dati economici, prima su tutte il BLS che si occupa dei dati dell’inflazione e del mercato del lavoro, dati cruciali per le decisioni della Fed. A meno di un mese dalla prossima riunione Fed mancano all’appello i dati di settembre e ottobre relativi al tasso di disoccupazione ai Nonfarm Payrolls, mentre per l’inflazione manca solo il dato di ottobre vista l’uscita del dato di settembre avvenuta lo scorso 24 ottobre in via del tutto straordinaria. Gli occhi sono puntati ai dati occupazionali che potrebbero essere determinanti per l’entità del prossimo taglio della Fed, spiega David Pascucci, market analyst di XTB. Dati brutti del mercato del lavoro, come ad esempio un aumento del tasso di disoccupazione o un nuovo Nfp negativo, potrebbero cambiare drasticamente le aspettative degli operatori circa un taglio dei tassi più ampio, al momento si sconta il taglio da 0,25%.

L’andamento del settore in Borsa

Il settore immobiliare sulla piazza milanese ha chiuso l’ottava in territorio negativo con l’indice FTSE Italia All Share Real Estate che cede l’1,8%. Bene, invece, l’andamento del comparto, a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate che guadagna lo 0,52%.

I titoli immobiliari quotati a Milano

Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, Brioschi è l’unico titolo in rialzo e sale dell’1,2%. Giù Aedes che perde il 9%, seguita da Next Re in calo del 3,9%. Perde oltre il 2% IGD e oltre l’1% Abitare IN. Risanamento limita la discesa allo 0,9% e Gabetti allo 0,3%.

I dati macroeconomici

Tornano a crescere leggermente le domande di mutuo negli Stati Uniti. Nella settimana al 7 novembre, l’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario registra una crescita dello 0,6%, dopo il -1,9% registrato la settimana precedente. La Mortgage Bankers Associations (MBA), ha indicato che i tassi sui mutui trentennali sono leggermente saliti al 6,34% dal 6,31% precedente.

Studi di settore

Secondo l’ultima rilevazione Banca d’Italia, nella prima metà dell’anno il dato relativo ai nuovi mutui erogati risulta positivo, con una crescita del +40,5% rispetto al corrispondente periodo del 2024. La crescita della domanda di nuovi mutui e surroghe si attesta invece al +16,4% nei primi 9 mesi dell’anno, con settembre che registra +7,6%, dopo il picco mensile di gennaio (+26,8%).

Nel terzo trimestre sale al 68% la quota dei mutui con finalità acquisto prima e seconda casa, in forte crescita rispetto ai livelli del secondo trimestre 2025 (50%). Si registra, invece, una frenata delle richieste di surroga, il cui peso nel terzo trimestre 2025 si contrae al 26% del totale delle richieste raccolte sul canale online, contro il 38% del trimestre precedente. Sono alcune delle evidenze che emergono dalla nuova edizione aggiornata al III trimestre 2025 della Bussola Mutui, il bollettino trimestrale firmato CRIF e MutuiSupermarket.it che offre una panoramica aggiornata e completa delle tendenze in atto nel mercato italiano dei mutui residenziali e immobiliare.

Nel terzo trimestre 2025 il prezzo al metro quadro degli immobili oggetto di garanzia di mutuo ipotecario registra un aumento pari al +3,4% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, portando il valore medio ad attestarsi attorno ai 172.000 euro. In questo contesto di mercato, per far fronte a un investimento finanziario impegnativo come l’acquisto di un’abitazione, le famiglie fanno sempre più ricorso alla sottoscrizione di un nuovo mutuo, tanto che la percentuale di compravendite residenziali assistite da un finanziamento è cresciuta nel secondo trimestre 2025 al 45,9%, rispetto al 41,4% del secondo trimestre 2024.

Mentre i tassi fissi applicati ai mutui sono tornati a crescere, il mercato dei mutui a tasso variabile sta vivendo un momento di rinnovata attrattività. Grazie alla discesa dell’Euribor e alla contrazione degli spread sui mutui a tasso variabile, le aspettative di mercato suggeriscono che il tasso variabile potrebbe offrire rate più contenute per i prossimi 3 o 4 anni rispetto ai corrispondenti mutui a tasso fisso.