Azionario europeo: preoccupano Banche centrali, Trump e Cina

Il commento mensile di Gilles Guibout, Head of European Equities di AXA Investment Managers

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Redazione

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Pubblicato: 18 Gennaio 2025 10:00

“Dopo un buon inizio nel mese di dicembre, i mercati azionari hanno ripercorso parte della loro performance per l’Eurozona, e hanno addirittura chiuso leggermente in ribasso se consideriamo l’area europea. Tre ragioni spiegano questa inversione di tendenza: le banche centrali, Donald Trump e la Cina”.  Lo sottolinea Gilles Guibout, Head of European Equities di AXA Investment Managers spiegando che “sebbene la Federal Reserve (Fed) e la Banca centrale europea (Bce) abbiano proseguito coi loro cicli di tagli dei tassi, con una riduzione di 25 punti base a dicembre, la prima ha adottato un approccio molto più cauto e i suoi membri ora si aspettano solo due ulteriori tagli nel 2025, rispetto ai quattro o cinque tagli previsti appena tre mesi fa.

Azionario europeo: preoccupano Banche centrali

Inoltre, il futuro Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, “ha minacciato ancora una volta di introdurre significative barriere doganali per la maggior parte dei suoi partner commerciali, che gravano sui gruppi fortemente dipendenti da questo mercato. Infine, il China Economic Forum non ha annunciato alcuna misura significativa per rilanciare l’economia, come ci si aspettava, mentre le vendite al dettaglio in Cina continuano a deludere e la deflazione sembra prendere il sopravvento.

Ma anche Trump

L’inizio del 2025 “sarà ricco di eventi che potrebbero avere un’influenza significativa sull’andamento dei mercati azionari. Bisognerà infatti analizzare le prime misure annunciate da Donald Trump nel momento del suo nuovo insediamento, soprattutto in termini di dazi e tasse, ma anche capire come si stanno evolvendo gli scenari politici in Francia e Germania. Nel primo caso, la Francia si trova con un Primo Ministro in una situazione precaria, mentre nel secondo, le prossime elezioni tedesche potrebbero consentire l’abbandono della regola dello “zero deficit”, lasciando presagire un cambiamento importante per quella che rimane la più grande economia europea”.

e Cina

Quanto ai mercati azionari europei – spiega l’esperto – “presentano livelli di valutazione molto interessanti, ma la crescita prevista degli utili aziendali è modesta e dipenderà in gran parte dai dati economici negli Stati Uniti e in Cina. L’attenzione degli investitori nelle prossime settimane resterà puntata sulle Banche Centrali e sulle novità che potrebbero arrivare dall’Amministrazione Trump, in un contesto geopolitico che resta teso”.

In queste condizioni “ci sembra opportuno mantenere una buona diversificazione del portafoglio. Rimaniamo quindi fedeli alla nostra strategia di investimento concentrandoci su società che uniscono capacità di aggiustamento dei prezzi, visibilità e prospettive di crescita attraverso l’esposizione a temi di lungo termine, nonché una solida struttura finanziaria”.