Dario Scannapieco, il ruolo di Cassa depositi e prestiti nell’economia italiana

Il pensiero di Dario Scannapieco sull'economia italiana e il ruolo che gioca la Cssa depositi e prestiti in questo fragile equilibrio

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Dario Scannapieco è un ben noto e apprezzato economista. Vanta una carriera invidiabile e nel corso degli ultimi vent’anni ha ricoperto ruoli di prestigio. Una voce a dir poco autorevole sul fronte finanziario italiano ed europeo. Non a caso da giugno 2021 è amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti. Nel 2023 è invece divenuto prima membro dell’Alto Consiglio Direttivo della Scuola di Politiche Economiche e Sociali Carlo Azeglio Ciampi, e in seguito presidente dell’European Long Term Investors Association.

Cos’è la Cassa depositi e prestiti

Particolarmente legato a Mario Draghi, Dario Scannapieco ha assistito e contribuito alle recenti evoluzioni della Cassa depositi e prestiti, fino a divenirne l’amministratore delegato. È importante, dunque, comprendere di cosa si tratti e quale sia, esattamente, l’operazione di tale società, al fine di avere un’idea chiara del pensiero di questo famoso economista.

La Cdp, ovvero Cassa depositi e prestiti, è una società per azioni, che risulta però essere a controllo pubblico. Ha un azionista di maggioranza, che è e sarà sempre il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Sul fronte degli azionisti di minoranza, invece, abbiamo le Fondazioni di origine bancaria, che operano in favore del contesto sociale, civile e culturale dei differenti territori italiani.

Nata nel 1850, questa antica società mira a offrire un sopporto, integrato agli enti locali, per tutte le fasi di realizzazione delle opere pubbliche. Viene sostenuto lo sviluppo del tessuto imprenditoriale italiano, anche sul fronte internazionale, garantendo strumenti e competenze.

La visione di Dario Scannapieco

Il pensiero di Dario Scannapieco è molto chiaro. Nella sua visione, la Cdp deve continuare a essere addizionale rispetto al mercato. Ciò si traduce nel non fare ciò che il mercato fa, in fasi di maggior rischio percepito. È proprio in frangenti storici di questo tipo che il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti diventa ben più rilevante: “Garantiamo ad esempio supporto alle esportazioni per quelle imprese italiane che andavano in certi Paesi”.

Se si parla di economia internazionale, non si può non fare riferimento al Pnrr, non in questa fase post Covid. Durante le ultime fasi del governo Draghi aveva espresso un giudizio positivo sull’operato, sottolineando però la necessità di non fermarsi ad apprezzare il lavoro svolto, restando anzi concentrati sul futuro prossimo.

Aveva posto l’allarme sulla criticità rappresentata dai costi, esacerbati anche dalla guerra in Ucraina scatenata dalla Russia. Una condizione che oggi mostra i suoi effetti in maniera eclatante, coinvolgendo le famiglie italiane in ogni aspetto della vita quotidiana. Consapevole di dover intervenire, Cdp ha come obiettivo la proiezione dell’Italia in un mercato ormai sempre più rilevante, nel quale avremmo dovuto trovare spazio in maniera chiara e netta già da tempo. Si parla delle energie rinnovabili, che oggi più che mai rappresentano la vera strada del domani. È fondamentale operare una conversione industriale e culturale. Questa è la visione di Scannapieco, che conferma come Cdp stia “analizzando tutto ciò che è possibile fare per riuscire ad aumentare le installazioni di fonti rinnovabili in Italia”.