Calcolo della soglia di povertà assoluta in Italia: analisi dei dati ISTAT

Metodologie per il calcolo della povertà assoluta in Italia: l’analisi dei dati ISTAT, le dinamiche sociali e le disparità economiche

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Il calcolo della soglia di povertà in una società che mira all’equità e alla giustizia sociale non è soltanto un esercizio statistico ma un passo per creare politiche efficaci per combattere tale grave problema. L’Italia, nonostante sia uno dei passi più ricchi del mondo, ha un tasso di povertà preoccupante. Secondo le stime preliminari dell’ISTAT ovvero dell’Istituto Nazionale di Statistica, infatti, nel 2023 il numero delle famiglie residenti in povertà assoluta ha raggiunto l’8,5% contro l’8,3% del 2022. Le stime definitive, in ogni caso, saranno disponibili il prossimo 17 ottobre mentre quelle per le spese e i consumi il 10 del medesimo mese. I dati appena enunciati potrebbero quindi essere soggetti a revisioni. Detto ciò, ecco come si effettua il calcolo della soglia di povertà in Italia grazie all’ausilio dell’ISTAT.

Come si calcola la soglia di povertà assoluta in Italia

L’ISTAT di recente ha reso disponibile il nuovo calcolatore delle soglie di povertà. Esso è stato aggiornato con una nuova metodologia sviluppata dalla Commissione Nazionale presieduta dal presidente dell’Istituto Nazionale di Statistica.

Le nuove quote di impoverimento indicano il valore monetario necessario (paniere beni e servizi) per evitare che vi siano forme gravi di esclusione sociale. Più nel dettaglio si tratta di soglie che si ottengono combinando vari fattori come il numero dei componenti del nucleo familiare, la regione alla quale si appartiene e il comune di residenza. Una famiglia risulta quindi in grave difficoltà economica se la sua spesa mensile per consumi è inferiore o uguale a questi valori monetari.
Il calcolo include anche la funzionalità di export dei risultati e dà la possibilità di determinare le soglie per tipologie familiari (nei vari anni) e in base alle regioni d’Italia.

Per quanto riguarda il comune di residenza, invece, esso si distingue piccolo comune, grande comune ed area metropolitana. Il primo è quello in cui ci sono fino a 50 mila abitanti, il secondo è quello di periferia dell’area metropolitana con più di 50 mila abitanti mentre l’area metropolitana è quella che include i comuni centrali di tale zona.

Tornando al calcolo delle soglie, ci sono delle regole da rispettare. In primis il nucleo familiare non può superare i dodici componenti. Inoltre le soglie non si possono calcolare se nella famiglia ci sono solo minori, deve esserci almeno un adulto dai 18 anni in su. Quando si inseriscono i dati, poi, non si ha la possibilità di combinare varie tipologie di comuni e regioni che non esistono come ad esempio l’area metropolitana del Molise. Infine, fanno parte dei cosiddetti “grandi comuni” anche quelli della periferia dell’area metropolitana.

I dati da inserire per calcolare la soglia di povertà assoluta

L’ISTAT ha spiegato che le nuove soglie di povertà assoluta indicano quanto denaro è necessario per acquistare beni e servizi importanti per ogni famiglia. Esse variano a seconda dei membri presenti nel nucleo familiare, agli anni che si hanno e al luogo nel quale si vive. Per effettuare il calcolo. avvalendosi dell’aiuto dell’ISTAT, è necessario inserire i seguenti dati:

  • Anno: dal 2012 al 2022;
  • Regione: sono presenti tutte quelle italiane;
  • Tipologia di comune: area metropolitana, grande comune e piccolo comune;
  • Numero componenti del nucleo familiare per classi di età. Esse vanno dai 18 ai 29 anni, dai 30 ai 59 anni, dai 60 ai 74 anni e dai 75 anni in poi. C’è inoltre una classe riguardante i minori che va dai zero ai 3 anni, dai 4 ai 10 anni e dagli 11 ai 17 anni. Come spiegato in precedenza, però, il numero dei componenti per ogni classe non deve superare le 12 unità.

Ecco un esempio di calcolo. Immaginiamo di voler calcolare la soglia di povertà di una famiglia composta da due persone (una di 60 anni e l’altra di 78 anni) residenti a Milano nel 2022. Gli step da seguire sono i seguenti:

  • Selezionare come anno il 2022;
  • Scegliere come regione nella quale si ha la residenza la Lombardia;
  • Selezionare la voce area metropolitana per inserire il comune che in questo caso è Milano;
  • Scegliere 1 nella classe di età compresa tra i 60 e i 74 anni e 1 per la classe di età superiore ai 75 anni e più;
  • Cliccare su calcola.

Ebbene, il calcolatore fornirà un dato che in questo caso è 1.385,39 euro. Significa che la famiglia su indicata sarà considerata povera se la sua spesa mensile per consumi è stata pari o più bassa a 1.385,39 euro. Nel caso in cui si voglia invece conoscere la soglia per tutti gli anni si dovrà inserire al posto di 2022 “tutti”. Infine tale risultato si potrà scaricare cliccando sul bottone “export” disponibile in diversi formati.

Perché la povertà è un grave problema socio-economico

Essere poveri non significa solo non avere denaro. Chi si trova in questa condizione, infatti, ha un accesso limitato all’istruzione, alla sanità e alle diverse opportunità economiche.

In Italia, intanto, la povertà assoluta ha toccato dimensioni che cominciano ad allarmare e la concentrazione massima si ha nelle regioni meridionali. Dai dati 2022 diramati dall’ISTAT, infatti, si evince che la percentuale più alta delle famiglie in povertà si ha nel Mezzogiorno (9,4%). Parallelamente a tale dato, si nota una crescente concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi.
Il reddito di cittadinanza, introdotto nel 2019, era nato proprio per contrastare tale tendenza. Offriva infatti un supporto minimo finanziario a coloro che vivevano in condizioni di povertà. La sua efficacia, però, è stata compromessa da inefficienze amministrative e dalla mancanza di investimenti. Se fosse stato utilizzato in modo corretto, tale strumento avrebbe potuto ridurre sicuramente la povertà.

Soglia di povertà assoluta: in che modo abbassarla

Il nostro paese ha un alto tasso di povertà e un divario sempre maggiore tra ricchi e poveri. Arginare tale problema richiede quindi soluzioni coordinate e strategiche. Sicuramente una delle azioni necessarie potrebbe essere quella di introdurre una politica fiscale che aumenti le imposte alle persone ad alto reddito e alle grandi ricchezze. Nel corso delle varie legislazioni si è parlato di inserire una patrimoniale ma ciò non è mai avvenuto. Sarebbe poi importante investire in programmi di istruzione e formazione professionale accessibili e di qualità, aumentare il reddito delle famiglie e migliore le opportunità di lavoro. Anche migliorare l’accesso ai servizi sanitari e sociali potrebbe ridurre il costo della vita per le famiglie e migliorare la sicurezza economica.