Quella dei balneari è una delle categorie che più spesso conquista gli onori delle cronache politiche. Fra Italia ed Europa si gioca un lungo tira e molla in merito alle concessioni balneari. La direttiva Bolkestein del 2006 ha obbligato gli Stati membri a liberalizzare le spiagge pubbliche in nome della concorrenza di mercato con gare pubbliche aperte a tutti gli operatori europei. L’Italia ha a lungo tergiversato e la Commissione europea ha avviato una procedura d’infrazione, poi sospesa in attesa di riforme.
Le concessioni balneari in Italia
Il nodo della questione è che in Italia le concessioni vengono rinnovate a chi già le possiede senza alcuna gara. Il Decreto Milleproroghe ha istituito una nuova proroga alle concessioni balneari: tutto rimandato a fine 2024. Entro quella deadline l’Italia dovrà trovare la quadra in merito alle concessioni, pena la mannaia delle sanzioni europee. I numeri presentati dal Sindacato italiano balneari parlano di 103.620 concessioni per 6.318 stabilimenti balneari e 1 miliardo di fatturato annuo complessivo.
Poi ci sono i numeri della Corte dei conti: nel 2020 lo Stato ha incassato 92,5 milioni da 12.166 concessioni a “uso turistico” (uno dei vari tipi di concessione) per una media di 7.603 euro l’anno a canone.
I costi di uno stabilimento balneare
Chiusa la premessa, passiamo ai costi di gestione. Queste le spese di uno stabilimento balneare, ricavate dal sito Mondo Balneare:
- gli stabilimenti balneari pagano il 22% di Iva. Sono le uniche imprese turistiche ad affrontare tale aliquota: alberghi, campeggi e villaggi turistici godono dell’aliquota agevolata del 10%;
- la Tari pagata dagli stabilimenti balneari è applicata a tutta la superficie in concessione e non solo ai fabbricati (reception, bar, chiosco, ristorante, spogliatoio, toilette, ecc…): nella superficie si computa anche la porzione di spiaggia occupata. La Tari viene pagata su tutto l’anno, anche se lo stabilimento è in attività nei soli mesi estivi;
- gli stabilimenti balneari pagano l’Imu sui fabbricati;
- sui canoni demaniali vengono poi applicate imposte regionali e comunali.
Questo per quanto riguarda il capitolo relativo alla tassazione. Poi c’è il capitolo relativo ai costi di gestione, al di là, naturalmente, degli stipendi per il personale impiegato in accoglienza, ristorazione e gestione di sdraio e ombrelloni.
- La prima spesa, come anticipato, è quella relativa alla concessione. Non va mai sotto ai 2.500 euro annui, che è la cifra minima fissata per legge dal Decreto Agosto nel 2021. Cifre certamente basse rispetto agli standard europei, ma i balneari replicano dicendo che a fronte di concessioni calmierate la loro categoria offre servizi che in altri Paesi dell’Unione vengono coperti dal Comune di appartenenza, ovvero sicurezza e pulizia;
- la legge impone che gli stabilimenti si dotino di un servizio di salvataggio composto da bagnini, moscone, torretta e defibrillatore;
- i balneari si fanno carico della pulizia dell’arenile che comprende l’utilizzo di macchine puliscispiaggia e servizio smaltimento;
- gli stabilimenti sono chiamati a effettuare l’innalzamento delle dune al fine di proteggere le coste dalle mareggiate.
Quanto guadagna uno stabilimento balneare
Difficilissimo stabilire quanto guadagna uno stabilimento balneare, dal momento che la risposta dipende da stagionalità, domanda, luogo, abilità imprenditoriale e condizioni climatiche. Possiamo però fare alcune ipotesi.
Supponendo, per assurdo, che i lettini e gli ombrelloni vengano affittati tutti nel corso delle giornate del mese e che non ci sia ricambio giornaliero fra i clienti (chi arriva in mattinata si ferma cioè tutto il giorno) possiamo ipotizzare i seguenti guadagni relativi a uno stabilimento dotato di 100 ombrelloni:
- a queste condizioni, uno stabilimento in una zona fuori mano e poco gettonata che affitta un ombrellone e due lettini per 15 euro al giorno genera un guadagno mensile di 45mila euro;
- uno stabilimento che affitta un ombrellone e due lettini a 30 euro al giorno genera un guadagno mensile doppio, ovvero 90mila euro;
- uno stabilimento vip che affitta un ombrellone e due lettini a 100 euro al giorno genera un guadagno mensile di 300mila euro.
Questi i guadagni, del tutto ipotetici, attuali. La liberalizzazione degli stabilimenti balneari potrebbe un giorno introdurre notevoli cambiamenti.
Senza contare i costi per il parcheggio (a volte interno allo stabilimento), per le docce (talvolta a pagamento), per la ristorazione e per l’intrattenimento di bambini e adulti, ove presente.