Ancora tensioni tra Italia e Usa sui dazi. Gli esportatori di Parmigiano Reggiano e Grana Padano hanno denunciato che i porti di due Stati americani, New York e New Jersey, hanno applicato una tariffa doganale doppia su due dei formaggi italiani più famosi all’estero. Si tratterebbe di un’interpretazione errata degli accordi stretti tra Ue e Stati Uniti sui dazi.
L’errore deriverebbe dalla procedura, molto complicata, con cui gli Usa tassano in entrata specificatamente i formaggi di latte vaccino a pasta dura, proprio come il Parmigiano e il Grana. La dogana avrebbe applicato allo stesso prodotto due tariffe che, in realtà, sono alternative.
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I dazi doppi su Parmigiano e Grana
Nella mattinata del 28 agosto i presidenti dei consorzi Grana Padano e Parmigiano Reggiano hanno denunciato che alcune autorità portuali americane stavano applicando dazi molto più alti ai loro prodotti rispetto a quelli previsti. Circa 200.000 forme di formaggio vaccino a pasta dura rischierebbero di essere tassate in maniera impropria.
Le dogane dei porti degli Stati di New York e del New Jersey, nella parte settentrionale della costa orientale degli Usa, hanno applicato tariffe che hanno raggiunto in alcuni casi il 30% del valore della merce importata. Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, ha fatto notare:
È stato erroneamente applicato un dazio aggiuntivo del 15%, raddoppiando in sostanza il dazio, senza rispettare l’accordo di un 15% all-inclusive.
Cosa prevede l’accordo tra Ue e Usa
Storicamente, Grana Padano e Parmigiano Reggiano hanno un dazio in entrata negli Stati Uniti del 15%. È così dagli anni ’60, quando i due prodotti hanno cominciato a guadagnare fama anche all’estero. Questa percentuale vale fino al raggiungimento di una determinata quantità di formaggio importato (chiamata quota). Superata questa quota, il dazio diventa di 2,20 euro al chilo. Ad aprile 2025 però, Trump ha introdotto un dazio del 10% ulteriore su tutte le merci importate dall’estero, che ha portato le tariffe doganali sui due formaggi a salire al 25%.
Dopo gli accordi firmati nelle ultime settimane da Ue e Usa sui dazi, le importazioni di Grana Padano e Parmigiano Reggiano sono tornate a essere tassate del 15% fino al raggiungimento della quota. Per le quantità fuori quota, si sono aperte due opzioni:
- il pagamento di un ulteriore dazio del 15%;
- il pagamento del dazio tradizionale di 2,20 euro al chilo.
Le due tariffe sono appunto opzionali, e dovrebbe essere sistematicamente scelta quella che avvantaggia maggiormente lo Stato americano e che, di conseguenza, è meno conveniente per l’azienda che importa il formaggio.
Cosa è successo alla dogana
Stando a quanto sostengono i consorzi dei produttori di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, le dogane di New York e del New Jersey avrebbero applicato, sulle merci fuori quota, sia una maggiorazione del 15%, sia un dazio fisso di 2,20 euro al chilo, raddoppiando di fatto così la tassazione.
Sulla questione è intervenuto anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha subito chiesto agli Usa la corretta applicazione dell’intesa raggiunta con l’Ue.