Dal caro bollette a caro montagna: per skypass atteso rincaro del 12%

L'aumento dei costi dell'energia avrà un impatto sui prezzi di listino delle corse in sciovia. La denuncia di ANEF: per pareggiare i costi la tessera dovrebbe costare il 30% in più

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Redazione

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Il caro bollette si fa sentire anche sull’economia della montagne. Secondo le stime di Anef – l’Associazione nazionale esercenti funiviari – il prezzo degli skipass, la tessera che dà libero accesso agli impianti di una stazione sciistica, dovrebbe aumentare fino al 30% per pareggiare i maggiori oneri che gravano sui gestori. Valeria Ghezzi, la presidente dell’associazione ha però assicurato che gli aumenti per gli sciisti rimarranno tra il 5 il 12%. “I prezzi degli skipass sono aumentati andando un po’ dietro all’inflazione però ovviamente il maggior costo dell’energia non va sull’utente, perché sarebbe impossibile”, ha spiegato la presidente ad Adnkronos/Labitalia.

Richiesta di aiuto al governo

La responsabile dell’Anef ha spiegato che la prossima stagione invernale sarà molto complicato – “temo che sia peggio dell’anno del Covid” – ammettendo di non avere ancora idea di come affrontare il problema. “Nonostante i costi dell’energia, noi la neve la facciamo”, ha sottolineato, “Se noi ci fermassimo si fermerebbe tutta la filiera: senza neve è come dire ai maestri di sci voi questa stagione non lavorate, ai bar, chioschi e alberghi di rimanere chiusi”.

“Chiediamo con forza che il governo riconosca in modo formale le aziende funiviarie quali energivore e le aiuti ad affrontare questa situazione di difficoltà che, purtroppo, non dipende dalla capacità imprenditoriale”, ha aggiunto la presidente Anef. L’associazione ha già calcolato che la componente energia passerà a pesare dal 10 al 30% nei bilanci degli imprenditori funiviari.

Le dimensioni del settore

Attualmente ANEF rappresenta circa il 90% del volume d’affari delle aziende italiane operanti nel settore degli impianti a fune, sia sulle Alpi sia sugli Appennini. La rappresentatività è assicurata dall’adesione diretta, o tramite le sezioni territoriali, di oltre 1.500 impianti, con una forza lavoro stimata di circa 11.000 persone, tra fisse e stagionali.

Il caso Domobianca

Secondo quanto ha riportato il Giorno per la stazione sciistica di Domobianca, nella provincia piemontese del Verbano-Cusio-Ossola, il costo annuo per l’energia elettrica passerà, secondo le stime, dai 60 milioni di euro del 2021 ai circa 250 milioni stimati per la prossima stagione sciistica. Il rincaro degli skipass aumenterà quindi di circa il 10%, con il giornaliero a 36 euro nei giorni festivi e a 29 euro nei feriali, mentre lo stagionale passerà dai 400 euro dello scorso anno ai 450 euro di questa stagione.

“Ci sembra un aumento corretto – ha spiegato al quotidiano Federico Sciagata, direttore operativo della società Domobianca360 presentando la nuova stagione turistica a Milano –. Su questo hanno dettato legge le grandi stazioni che sono uscite con aumenti che vanno dal 10 al 15%, noi con questo aumento non copriamo minimamente gli extra costi”.