Continua a preoccupare la fiammata dei prezzi dell’energia, destinata a peggiorare in scia al conflitto in Ucraina.
Dall’azzeramento degli oneri di sistema per le utenze elettriche domestiche e per le imprese all’abbassamento dell’Iva al 5% per le utenze del gas – passando per i sussidi energetici per le famiglie più svantaggiate – vediamo il piano del governo per neutralizzare quanto possibile le sofferenze. Compresa la diminuzione dell’illuminazione pubblica e una stretta sul riscaldamento.
Meno illuminazione, stretta su riscaldamenti: il piano
Fin qui il Governo è intervenuto con un sostanzioso pacchetto di interventi attivo fino al secondo trimestre dell’anno che prevede anche un credito d’imposta pari al 20% dell’incremento del costo della fornitura di elettricità del primo trimestre 2022 per i consumatori industriali energivori.
Ma non basta, bisogna fare di più. Lo ha detto lo stesso Premier Draghi sottolineando che Il governo condivide le preoccupazioni per l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime. Siamo al lavoro per limitare l’impatto di questi rincari sulle imprese e sulle famiglie”.
Governo studia nuovo Decreto
Come riporta il Corriere della Sera, sarebbero al vaglio altre proposte per risparmiare energia: riduzione dell’illuminazione pubblica, taglio di uno o due gradi della temperatura consentita per il riscaldamento negli edifici, riduzione degli orari di apertura degli impianti di riscaldamento.
Proposte, allo stato, dai contorni ancora sfocati sia sul fronte delle risorse che sulla tempistica che prenderanno forma nei prossimi giorni per essere concretizzate in un nuovo decreto. Si ragiona anche sul possibile ampliamento del bonus sociale per le famiglie a basso reddito. Ma anche qui – aspetto non secondario – c’è da fare i conti con il nodo risorse.
Prezzi carburanti, Cingolani alza la voce
Intanto, nelle scorse ore il Ministro della Transizione Ecologica Cingolani è intervenuto sull’aumento del prezzo di benzina e diesel definendolo “una colossale truffa”.
Lo ha detto a Sky TG24 ospite di Progress. “Il mercato specula, ed è lo stesso motivo per cui ci troviamo la benzina al prezzo di 2,20 e non so perché. Da un lato le accise servono a far funzionare lo Stato, dall’altro il nervosismo che raddoppia, quadruplica o quintuplica il prezzo fa solo arricchire pochi e credo che ciò vada attaccato per primo. Noi faremo la nostra parte del nostro meglio. Ma qui siamo in presenza di una colossale truffa, che viene dal nervosismo che continuo ironicamente a menzionare, che è fatta a spese delle imprese e dei cittadini”.