Qualcosa si muove sul fronte dei bonifici istantanei, grazie all’interessamento dell’Unione europea. I bonifici istantanei esistono già dal 2017, ma non tutti gli istituti di credito li adoperano e talvolta le commissioni sono maggiorate rispetto ai prezzi applicati per i bonifici istantanei. L’Unione europea si è dunque messa al lavoro su questi due fronti con il suo progetto di riforma dei pagamenti digitali.
Affinché un bonifico tradizionale venga accreditato sul conto corrente del beneficiario possono passare dalle 24 alle 48 ore lavorative, a seconda degli istituti di credito interessati dalla transazione.
Bonifico istantaneo: cosa significa
Il bonifico istantaneo, come dice il nome stesso, azzera quasi queste tempistiche: il trasferimento di denaro avviene nell’arco di 10 secondi al massimo. Tramite l’home banking questo tipo di bonifici può essere effettuato 24 ore su 24, al pari di quelli tradizionali. E al pari di quelli tradizionali occorrono l’Iban del conto corrente beneficiario, il nominativo, l’indicazione dell’importo da trasferire e la causale dell’operazione di bonifico.
Perché il bonifico istantaneo non è diffuso
Allora perché non è così diffuso? Il motivo è soprattutto di tipo economico: costano e alcuni pure tanto. Ci sono banche che arrivano addirittura ad applicare una commissione fino a 25 euro per ogni bonifico istantaneo. Il cittadino, così, per transazioni di piccolo importo si ritroverebbe nella paradossale situazione di pagare più la commissione che l’importo del bonifico.
Stando ai dati dello European Payment Council, in Italia, al 16 marzo 2022, sono oltre 280 i fornitori di servizi di pagamento che aderiscono al servizio di bonifico istantaneo. Per quanto riguarda i costi, tra le banche si passa, ad esempio, dai 2,50 euro di Unicredit ai 2,30 di Banca Sella, da 1,60/2,50 euro della Banca Popolare di Milano a 0,80-3 di Selfy Mediolanum. Con alcuni fornitori il servizio può però pure essere gratis, come con Qonto, oppure con il pacchetto Plus di Illimity Bank, e con il Premium di Hype Business e N26.
La diffusione dei bonifici istantanei è stata costante dal momento della loro introduzione, sebbene estremamente lenta. Negli anni passati tramite i bonifici immediati potevano essere trasferiti fino a 15mila euro per operazione. Dall’1 luglio 2019 questa soglia è stata innalzata a 100.000 euro, ma ogni banca può fissare un tetto massimo in autonomia.
Bonifici istantanei senza commissioni maggiorate
Con il voto favorevole del Parlamento europeo alla riforma dei pagamenti nell’area Sepa (Single euro payments area, ovvero Area unica dei pagamenti in euro) è stato stabilito che i bonifici istantanei non dovranno avere costi aggiuntivi rispetto a quelli ordinari. Le banche dovranno offrire il servizio alle stesse condizioni dei bonifici standard e sarà facoltà del cliente decidere quale bonifico utilizzare.
L’Europa spinge anche per fare in modo che tutte le banche dell’area Sepa offrano i bonifici istantanei e che sia possibile ricevere bonifici istantanei anche se provenienti da conti correnti tenuti in valute diverse dall’euro.
Per le banche italiane si tratta della seconda tegola in rapida successione. Prima il governo Meloni ha deciso di tassare gli extraprofitti bancari (ovvero la differenza fra gli interessi attivi derivanti dalla concessione di mutui e prestiti e gli interessi passivi derivanti da quanto maturato dai correntisti). Adesso l’eliminazione delle tariffe maggiorate per i bonifici istantanei andrà a erodere ulteriormente i margini di guadagno delle banche. E questo avverrà in tutta l’area euro.
E non solo: l’applicazione su larga scala dei bonifici istantanei costringerà le banche a dover implementare i loro servizi digitali, anche sul fronte della sicurezza.