Auto, ora anche per Bruxelles l’Euro 7 è inutile. Cosa cambia con la nuova fabbrica di batterie

Lo ha detto il ministro dell'Economia Bruno Le Maire, durante l'inaugurazione a Billy-Berclau Douvrin, nella Francia del Nord, della prima gigafactory europea di Acc per la produzione di batterie per le auto elettriche.

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Paolo Viganò

Giornalista di attualità politico-economica

Classe 1974, giornalista professionista dal 2003, si occupa prevalentemente di politica, geopolitica e attualità economica, con diverse divagazioni in ambito sportivo e musicale.

A cosa serve la stringente normativa Euro 7 quando è già deciso che dal 2035 in Europa non verranno più prodotte né omologate nuove auto a motore termico? Le case costruttrici hanno già sottolineato più volte come l’Euro 7 risulti talmente restrittivo da sconsigliare investimenti sullo sviluppo, e i costi talmente inaspriti da rendere impossibile vendere una utilitaria sotto i 20mila euro. Tanto varrebbe investire soldi e risorse tecniche già direttamente sull’elettrico puro, bypassando un periodo di transizione che poterebbe solo ad un aumento dei costi (cosa che alcuni costruttori stanno effettivamente facendo). Il pressing degli amministratori delegati sembra funzionare, giacché anche la politica comunitaria sembra ora considerare inutile lo standard Euro 7. E la cosa è stata sottolineata proprio all’inaugurazione della gigafactrory francese che produrrà le batterie necessarie ai veicoli elettrici europei.

La Maire: “Euro 7 inutile”

“La normativa Euro 7 è inutile, non dobbiamo spendere soldi, miliardi, su norme che Cina e Usa non impongono ai loro costruttori”.

Lo ha detto il ministro dell’Economia Bruno Le Maire, durante l’inaugurazione a Billy-Berclau Douvrin, nella Francia del Nord, della prima gigafactory europea di Acc per la produzione di batterie per le auto elettriche. All’inaugurazione sono presenti il ceo di Acc, Yann Vincent, il ceo di Stellanti Carlos Tavares e il presidente John Elkann, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, i ministri francesi Bruno Le Maire, Agnes Pannier-Runachere e Roland Lescure, il ministro dei Trasporti franceseVolker Wissing e l’ad della Mercedes Ola Kallenius.

Il futuro alla spina

“Qui siamo nel futuro, è un grande progetto europeo” ha commentato Elkann. Il primo blocco produttivo sarà operativo alla fine del 2023 con un aumento graduale programmato della produzione nel 2024. “È il primo passo di un progetto colossale che prevede la nascita di altre due gigafactory in Germania, a Kaiserslautern e in Italia, a Termoli, che inizieranno la produzione nel 2025 e nel 2026. Oggi le batterie rappresentano intorno al 40% dei costi di un veicolo elettrico e sono quasi tutte prodotte in Asia”, spiega il ceo di Acc Vincent.

Il piano

Dal 2030 i tre stabilimenti europei, che avranno ciascuno una capacità di 40 Gwh e circa 2.000 dipendenti, produrranno complessivamente 2 milioni e mezzo di batterie all’anno che andranno a equipeggiare le auto elettriche di Stellantis e Mercedes. Supportato da 7 miliardi di euro di investimenti, con il contributo di fondi pubblici il progetto di Acc aiuterà la transizione verso la mobilità sostenibile. Confermata la tabella di marcia per Termoli con un investimento di oltre 2 miliardi e l’inizio della produzione nel 2026.