La classifica degli aumenti nel 2024, l’olio d’oliva fa +30% ma calano le bollette

Tra i cali più marcati ci sono l’energia elettrica sul mercato libero e tutelato, dopo la forte impennata delle tariffe tra il 2022 e il 2023

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 19 Gennaio 2025 18:07

Nonostante l’inflazione si sia stabilizzata con una crescita annua del +1% nel 2024, alcuni beni e servizi continuano a subire aumenti significativi, incidendo pesantemente sul bilancio delle famiglie italiane. È quanto rilevato dal Codacons, che ha esaminato nel dettaglio l’andamento annuale dei prezzi al dettaglio dei prodotti e servizi inclusi nel paniere Istat per l’inflazione.

Gli aumenti nel 2024

Nel 2024, il primato dei rincari spetta all’olio d’oliva, con un aumento medio dei prezzi del 30% rispetto all’anno precedente, secondo quanto riportato dal Codacons.

La principale causa degli aumenti dei prezzi è la produzione limitata a livello globale. Negli ultimi anni, raccolti scarsi, siccità e difficoltà climatiche hanno colpito i principali paesi produttori di olio d’oliva, tra cui Italia, Spagna, Grecia e Tunisia. In particolare, l’Italia produce meno olio di quanto consuma e deve quindi ricorrere alle importazioni per soddisfare la domanda interna.

Al secondo posto si trovano i pacchetti vacanza nazionali, che segnano un incremento del 16,6%, seguiti dai supporti per la registrazione di immagini, suoni e video, che aumentano del 10,7%. I gioielli registrano un incremento superiore al 10%, mentre i biglietti per eventi sportivi salgono del 9,8%.

  • Olio di oliva: +30%
  • Pacchetti vacanza – nazionali: +16,6%
  • Supporti registrazioni di suoni, immagini e video: +10,7%
  • Gioielleria: +10,1%
  • Manifestazioni sportive: +9,8%
  • Altra frutta con nocciolo: +9,8%
  • Assicurazione connessa all’abitazione: +9,3%
  • Frutti a bacca: +9,1%
  • Servizi ricreativi e sportivi – partecipazione: +8,8%
  • Servizi di alloggio in altre strutture: +7,3%

Sul fronte opposto, tra i beni che segnano i cali di prezzo più marcati nel 2024, si distingue l’energia elettrica sul mercato libero, con una discesa del 25,7% rispetto all’anno precedente, seguita dall’energia sul mercato tutelato (-24,2%), un rimbalzo tecnico dopo il forte aumento delle tariffe registrato tra il 2022 e il 2023. Tra i beni in discesa figurano anche gli apparecchi per la telefonia mobile (-17,4%), l’olio di semi (-13,2%), che pur avendo registrato rincari record negli ultimi due anni, e i dispositivi come computer portatili, palmari e tablet (-11,9%), oltre al gas naturale, che scende dell’11,6%.

Quanto sono aumentati i prezzi dal 2022 ad oggi

Analizzando l’andamento dei prezzi nel triennio 2022-2024, emerge che per alcune voci i rincari sfiorano o addirittura superano il 100%, come sottolineato dal Codacons. Un esempio emblematico è l’energia elettrica sul mercato libero, che, nonostante il calo registrato nel 2024, ha visto un incremento complessivo del +108,2% nel periodo considerato. Al secondo posto si trovano i biglietti dei voli europei (+99,5%), seguiti dai voli internazionali (+89,6%). In tre anni, l’olio d’oliva è aumentato del 72,7%, i voli nazionali del 56,3%, il gas del 55,7%, lo zucchero del 46,1%, il riso del 43,1% e il burro del 37,6%.

  • Energia elettrica mercato libero: +108,2%
  • Voli europei: +99,5%
  • Voli internazionali: +89,6%
  • Olio di oliva: +72,7%
  • Voli intercontinentali: +57,0%
  • Voli nazionali: +56,3%
  • Gas naturale e gas di città: +55,7%
  • Zucchero: +46,1%
  • Riso: +41,3%
  • Burro: +37,6%

Fuori dalla top ten, si registrano rincari rilevanti anche per le patate (+37,6%), i pacchetti vacanza (+36%), la margarina e altri grassi vegetali (+34%) e gli alberghi e motel (+32,9%).

Dall’altro lato della classifica, l’articolo che ha visto il calo più significativo in tre anni è rappresentato dagli apparecchi per la ricezione e riproduzione di immagini e suoni, con una discesa del -36,4%, seguiti dagli apparecchi per la telefonia mobile (-29,5%), i test di gravidanza e i dispositivi meccanici di contraccezione (-15%), gli apparecchi fotografici e informatici (-14,1%), gli apparecchi per la pulizia della casa (-13,1%) e i pc, tablet e palmari (-9,8%).