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La Borsa del 2 luglio, Milano chiude in rialzo con Stm e petroliferi
I mercati chiudono in positivo, nonostante gli Usa siano sempre più decisi a non fare sconti sui dazi, specie per 8 paesi europei, con il 9 luglio come data per gli aumenti
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Piazza Affari in positivo
Le Borse europee archiviano la seduta in territorio positivo, recuperando terreno dopo la flessione iniziale causata dai dati deludenti sull’occupazione del settore privato negli Stati Uniti. A riportare fiducia sui mercati è stato l'annuncio del presidente Donald Trump di un accordo commerciale con il Vietnam, che prevede dazi del 20% su tutte le merci dirette negli Usa e del 40% sui trasbordi.
In questo contesto, Milano chiude con il Ftse Mib in rialzo dello 0,57%, trainata da Stmicroelectronics (+5,3%), miglior titolo di giornata, dopo la promozione da parte di Oddo Bhf, che ha confermato le prospettive positive per il secondo trimestre. Bene anche il comparto petrolifero, con Saipem (+3,2%) e Tenaris (+3,1%).
Sul versante opposto, si segnala il nuovo calo di Mediobanca (-2,1%), alla seconda seduta negativa dopo l’uscita di Banca Mediolanum (+0,5%) dall’azionariato.
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Milano in crescita
Nella mattinata, Piazza Affari si conferma in territorio positivo: l’indice Ftse Mib guadagna lo 0,65%, attestandosi a 39.820 punti. A trainare il listino è Stmicroelectronics, in forte rialzo del 3,91% a 26,47 euro, sostenuta da una doppia promozione da parte degli analisti.
Oddo Bhf ha alzato il giudizio sul titolo da neutral a outperform, rivedendo al rialzo anche il target price da 23 a 32 euro, con un potenziale upside del 20%. Anche Ubs ha ritoccato il prezzo obiettivo, portandolo da 26 a 30 euro, in seguito a un aggiornamento delle stime sugli utili per azione tra il 2025 e il 2027 (+12-17%) e a una revisione dei ricavi (+2-5%).
Sul fronte macroeconomico, i dati sul mercato del lavoro europeo mostrano un tasso di disoccupazione al 6,3% a maggio, in lieve aumento rispetto al 6,2% di aprile. Il dato ha deluso le attese degli economisti, che si aspettavano una conferma del valore precedente.
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Borse, Europa cerca il rimbalzo e guarda ai dazi
Le Borse europee provano a rialzare la testa, cercando di ignorare, almeno per ora, le incertezze legate ai negoziati sui dazi tra il presidente americano Donald Trump e i partner internazionali. In avvio di seduta, la performance migliore spetta a Parigi, che segna un progresso dello 0,7%, seguita da Milano e Francoforte, entrambe in aumento dello 0,6%. Madrid guadagna lo 0,5%, mentre Londra si muove con un più contenuto +0,4%.
Oltre ai dazi, a influenzare l’umore degli investitori c'è anche il dibattito interno agli Stati Uniti sulla manovra fiscale fortemente voluta da Trump, ribattezzata il “Big beautiful bill”, che prevede un aumento del debito pubblico di 3.300 miliardi di dollari.
Infine, sotto osservazione restano le mosse della Federal Reserve. Le probabilità di un taglio dei tassi nella riunione di luglio appaiono al momento contenute. Da Sintra, il presidente Jerome Powell ha ribadito un approccio prudente, lasciando però intendere che in assenza delle tensioni sui dazi, un allentamento della politica monetaria sarebbe già stato possibile.
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Spread a 91 punti
Apertura in lieve rialzo per lo spread tra BTp e Bund. A inizio seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il Bund tedesco di pari durata si è attestato a 91 punti dai 90 della chiusura di ieri. In leggero rialzo il rendimento del BTp decennale benchmark che avvia la seduta al 3,49% dal 3,47% del riferimento precedente
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Israele e dazi, cosa ha detto Trump questa mattina
Sono diverse le notizie che provengono dagli Stati Uniti e che potrebbero cambiare gli effetti delle Borse.
Innanzitutto, la notizia della tregua di 60 giorni nella Striscia di Gaza, con Israele che sarebbe pronta ad accettarla e con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha esortato Hamas ad accettarlo, mentre l'esercito israeliano estende l'offensiva nel territorio palestinese. Trump incontrera' il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Washington la prossima settimana.
Ma a far discutere è anche allo stop alla proroga dopo il 9 luglio; il presidente degli Stati Uniti, a una settimana dalla scadenza, avverte che non è previsto un ulteriore congelamento delle tariffe. Il messaggio è diretto ad un lungo elenco di partner commerciali, compresa l'Unione europea.
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In calo Diasorin e Iveco
Sul versante opposto, i ribassi più marcati riguardano Diasorin, che perde lo 0,87% a 90,86 euro, e Iveco Group, in flessione dello 0,69% a 16,455 euro. Leggeri cali anche per Recordati (-0,37% a 53,85 euro), Ferrari (-0,26% a 414,30 euro) e Pirelli (-0,10% a 5,908 euro).
Nome Valore Var % Diasorin 90,86 -0,87 Iveco Group 16,455 -0,69 Recordati Ord 53,85 -0,37 Ferrari 414,30 -0,26 Pirelli & C 5,908 -0,10 Inwit 10,51 -0,10 Unipol 16,425 -0,06 Hera 4,088 -0,05 -
Brillano STMicroelectronics e Bper
Tra i titoli migliori di Piazza Affari si distingue STMicroelectronics, che avanza del 2,22% a 26,045 euro. Bene anche Bper Banca (+1,58% a 7,596 euro), Banca Popolare di Sondrio (+1,44% a 11,60 euro), Nexi (+1,26% a 5,136 euro) e Banco BPM (+1,20% a 9,942 euro).
Nome Valore Var % Stmicroelectronics 26,045 +2,22 Bper Banca 7,596 +1,58 Bca Pop Sondrio 11,60 +1,44 Nexi 5,136 +1,26 Banco Bpm 9,942 +1,20 Stellantis 8,696 +1,10 Unicredit 56,54 +1,09 Saipem 2,318 +0,91 Buzzi 46,90 +0,86 Moncler 49,84 +0,85 -
Borse europee in lieve rialzo all'apertura
Partenza positiva per i principali listini del Vecchio Continente. A Francoforte l’indice segna un +0,49%, mentre Londra apre con un incremento dello 0,43%. Parigi mostra un andamento moderatamente positivo con un +0,63%. Milano si muove con cautela, registrando comunque un progresso dello 0,49%.
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Borse in positivo nonostante i dazi
Borse europee attese in rialzo in avvio di seduta, con il futures sull’Eurostoxx50 che sale dello 0,43%. Questo nonostante Trump non intenda rinviare i dazi previsti per il 9 luglio per i Paesi che devono finalizzare gli accordi commerciali con gli Stati Uniti, segnalando che, in assenza di un accordo entro quella data, gli Stati interessati riceveranno lettere ufficiali con le tariffe che dovranno pagare.
E se gli Usa potrebbero raggiungere un accordo con l'India che aiuterebbe le società americane a essere competitive nel Paese, il tycoon ha espresso dubbi sulla possibilità di un'intesa con il Giappone.