La Borsa del 16 luglio, Milano chiude in rosso tra Stellantis e licenziamento di Powell

Continuano gli invii delle lettere sui dazi ai paesi mondiali: questa volta è toccato ad Indonesia e paesi del resto del mondo. Valutazione record di Nvidia

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

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Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale

  1. Milano in negativo

    Il Ftse Mib perde terreno nell’ultima mezz’ora di scambi e chiude a 39.762 punti, in calo dello 0,4%. Seguono anche gli altri listini europei e le borse americane, dopo la notizia che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, avrebbe chiesto ai parlamentari repubblicani un consiglio per chiedere la rimozione del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell.

    Tra le blue chip svetta Ferrari, in rialzo del 2,1%, insieme a Tim (+1,5%) che beneficia della promozione del titolo a buy da parte degli analisti di Bank of America. Completa il podio Inwit (+1,1%).

    Pesanti i titoli industriali con Stellantis, la peggiore, che cede il 6,2%. Il gruppo controllato da Exor ha deciso di lasciare la joint venture Symbio, partecipata anche da Michelin e Forvia, per lo sviluppo di celle a combustibile alimentate a idrogeno, ritenuta non sostenibile. In coda al listino milanese anche Buzzi (-4,2%) e Iveco (-3,4%). Spread Btp/Bund poco mosso a 89 punti.

  2. Borse europee contrastate a metà giornata

    Le Borse europee mostrano un andamento contrastato a metà seduta, mentre gli investitori seguono con attenzione gli sviluppi sul fronte dei dazi. Si fa strada l’ipotesi di un’intesa più favorevole rispetto all’ipotesi iniziale di tariffe al 30% a partire dal 1° agosto.

    Tra le piazze principali, Francoforte avanza dello 0,31%, Madrid dello 0,63% e Londra dello 0,22%. Parigi si mantiene poco sopra la parità (+0,1%) ma risente del tonfo di Renault, che perde oltre il 16,5% dopo il profit warning.

    Milano guadagna lo 0,3%, con lo spread BTP-Bund stabile a 88 punti base. Bene il comparto bancario, sostenuto dalle attese di possibili riassetti nella finanza italiana: Banco Bpm sale dello 0,9%, mentre Unicredit avanza dello 0,5% in vista delle prossime mosse sull’Ops. In rialzo anche i titoli del lusso: Ferrari guadagna l’1,6%, Brunello Cucinelli l’1,3%, trainati dai ricavi in crescita della svizzera Richemont (+1%).

    In forte calo invece Stellantis (-3,4%), penalizzata dallo stop al progetto sull’idrogeno e dal crollo del titolo Renault, considerato un segnale negativo per l’intero settore auto.

  3. Stellantis guida i ribassi

    Sul fronte opposto, Stellantis guida i ribassi con un calo del 4,33%, seguito da STMicroelectronics e Iveco Group, entrambi in discesa di oltre il 3%.

     
    Nome Valore Variazione %
    Stellantis 8,161 -4,33%
    STMicroelectronics 26,56 -3,17%
    Iveco Group 15,14 -3,17%
    Prysmian 61,22 -1,26%
    Buzzi 49,56 -1,08%
  4. Sale Banco Bpm e Recordati

    Nella seduta odierna, il Ftse Mib evidenzia un andamento contrastato, con Banco Bpm in testa ai rialzi grazie a un incremento dello 0,54%. Segue Recordati (+0,48%) e Inwit (+0,39%).

     
    Nome Valore Variazione %
    Banco BPM 10,33 +0,54%
    Recordati Ord 52,35 +0,48%
    Inwit 10,29 +0,39%
    Unipol 16,52 +0,30%
    Eni 14,236 +0,28%
  5. Cautela sui mercati

    Avvio di giornata incerto per le principali Borse europee. A Londra l’indice Ftse 100 apre in lieve rialzo dello 0,1%, mentre Parigi si muove sulla parità con un marginale +0,02%. Milano mostra invece un andamento leggermente negativo, con il Ftse Mib in calo dello 0,26% nelle prime battute. Il clima sui mercati resta improntato alla cautela.

  6. Occhi su lusso e banche

    A Piazza Affari saranno tenute sotto controllo le banche, nel giorno in cui dovrebbe riunirsi il cda di Unicredit per deliberare circa l'ops su Banco Bpm. Sotto osservazione anche le azioni del lusso, dopo che la svizzera Richemont ha annunciato di aver registrato nel periodo aprile-giugno vendite in crescita del 3% a cambi correnti e del 6% a tassi di cambio costanti a 5,4 miliardi di euro.

  7. Nvidia vale quasi quanto il debito pubblico italiano

    Alla pre apertura di mercoledì 16 luglio, i futures sull’Eurostoxx 600 registrano un andamento in ribasso. Sullo sfondo pesa il tema dei dazi, dopo che il presidente Trump ha annunciato un'intesa con l’Indonesia con aliquote al 19% e nuove tariffe intorno al 10% rivolte ai Paesi più piccoli. I mercati restano cauti, in attesa dei dati sull’inflazione statunitense, in aumento, e seguono con attenzione l’avvio della stagione delle trimestrali americane.

    Intanto Nvidia supera i 4.000 miliardi di dollari di capitalizzazione: un valore che, sottolineano gli analisti, equivale alla somma del debito pubblico italiano e della capitalizzazione di Borsa di Piazza Affari.