Indagato Vincenzo Coviello, il bancario che spiava i conti di Meloni e di altri politici

Vincenzo Coviello è indagato per aver spiato i conti correnti bancari di Meloni e di altri politici

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 11 Ottobre 2024 12:28

La procura di Bari ha aperto un’indagine a seguito di una denuncia di un correntista di Intesa Sanpaolo a carico di Vincenzo Coviello, l’impiegato di banca licenziato per aver spiato i movimenti dei conti correnti di moltissimi politici e personaggi famosi, tra cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Coviello ha dichiarato di non aver mai diffuso i dati e di aver agito da solo. Diversi esponenti del Governo parlano invece di “dossieraggio” e tra le file della maggioranza si inizia a ipotizzare l’elaborazione di nuove norme per proteggere i dati dei politici da operazioni di questo tipo. Il caso di Intesa Sanpaolo segue quello di Piacenza, che coinvolge il sottufficiale della guardia di finanza Pasquale Striano.

Indagato Vincenzo Coviello: spiava i conti correnti dei politici

Vincenzo Coviello, l’impiegato di banca che spiava i conti correnti dei politici, è indagato. Dopo il licenziamento da parte di Intesa Sanpaolo, arriva quindi ora anche l’iscrizione nel registro degli indagati per il bancario di Bisceglie, in provincia di Barletta Andria Trani. La procura di Bari dovrà verificare se le sue azioni fossero dettate dalla sola curiosità verso la vita privata di persone molto in vista, oppure se fosse stata commissionata da qualcuno.

Coviello si è difeso dicendo di aver soltanto visualizzato i movimenti ma di non aver mai trascritto né in alcun modo diffuso le informazioni di cui era venuto a conoscenza. In totale, tra il 2022 e il 2024, il bancario avrebbe effettuato 6.637 accessi illeciti ai dati di oltre 3.500 clienti che avevano un conto corrente in 679 filiali diverse di Intesa Sanpaolo. Tra questi, molti i nomi noti.

  • Giorgia Meloni, presidente del Consiglio;
  • Arianna Meloni, coordinatrice nazionale di Fratelli d’Italia e sorella di Giorgia Meloni;
  • Ignazio La Russa, presidente del Senato;
  • Guido Crosetto, ministro della Difesa;
  • Daniela Santanché, ministra del Turismo;
  • Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia
  • Luca Zaia, presidente della Regione Veneto;
  • Raffaele Fitto, vicepresidente della Commissione europea;
  • Giovanni Melillo, procuratore della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo;
  • Renato Nitti, procuratore di Trani.

La polizia ha perquisito la casa di Coviello e ha sequestrato i suoi dispositivi informatici tra cui smartphone, tablet, computer e hard disk, su cui verranno svolti gli accertamenti giudiziari del caso.

Meloni accusa: “Dossieraggio quotidiano”

Diversi esponenti del Governo hanno parlato della vicenda: “Le domande legittime sono molte: quanti dossier hanno costruito in questi anni? Quanti sono quelli che non conosciamo ancora? E poi: perché, su richiesta di chi, con che finalità?” ha dichiarato il ministro della Difesa Guido Crosetto, mentre Giorgia Meloni ha commentato con un post su X (già Twitter) che recita: “Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano”.

Per “dossieraggio, gli esponenti del Governo intendono un’attività di raccolta di dati privati di persone in vista al fine di ricattarli. Al momento però non si hanno notizie né di ricatti nei confronti delle persone a cui appartenevano i conti correnti spiati, né  di una vera e propria raccolta sistematica di dati.

Il riferimento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha parlato di “dossieraggio quotidiano”, quindi ripetuto, è al caso di Piacenza, in cui un sottufficiale della guardia di finanza, Pasquale Striano, è accusato di aver acceduto a informazioni riservate di politici e personaggi famosi. Oltre a lui sono indagate in questo caso altre 15 persone.