Uragano Agatha miete vittime: ecco dove e cosa sappiamo

L'uragano Agatha ha oltrepassato la terraferma e si è trasformato in Alex, che potrebbe colpire adesso la costa orientale degli Stati Uniti

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

L’uragano Agatha è stato il più forte a colpire la costa del Messico dal Pacifico nel mese di maggio dal 1949, data in cui è iniziato il monitoraggio dei cicloni tropicali nel Paese. Agatha ha aperto la stagione degli uragani del Pacifico originandosi nel Golfo di Tehuantepec colpendo l’America Centrale con venti fino a 175 chilometri orari. Ha attraversato la striscia di terra che divide gli oceani arrivando fino a Cuba. E ora, dopo aver cambiato nome, rischia di scatenare un uragano atlantico che potrebbe colpire anche gli Stati Uniti meridionali.

L’uragano Agatha in Messico diventa Alex a Cuba

Le forti piogge hanno iniziato a cadere sul Messico già il 28 maggio, intensificandosi via via mentre nel Paese è stato dato l’allarme e sono stati predisposti dal governo i rifugi per le persone evacuate, con decine di migliaia di posti letto disposti in particolare nel territori degli stati di Oaxaca e di Guerrero.

I danni peggiori si sono registrati nella terra ferma, a causa delle inondazioni e dello straripamento dei fiumi. Anche le zone costiere sono state colpite gravemente dall’uragano Agatha. Diversi ponti sono crollati e almeno 70 mila persone sono rimaste senza corrente. Oltre la metà a Oaxaca. Gli sbalzi di elettricità hanno messo fuori uso i principali canali di comunicazione. Si conta una decina di morti in Messico.

Agatha ha causato forti piogge anche a Cuba, interessando la parte centrale e la parte occidentale dell’isola. Sono caduti circa 200 millimetri di acqua, e i rovesci continuano a interessare il Paese. L’uragano è stato declassato a tempesta tropicale, ma con il passaggio sull’Oceano Atlantico sta riguadagnando potenza e potrebbe colpire più pesantemente L’Avana. Nella città circa 400 abitanti hanno dovuto lasciare le loro case, e in tutta Cuba si contano già tre vittime.

L’allarme non si limita alle aree rurali. Gli effetti del cambiamento climatico stanno già mettendo in pericolo il nostro patrimonio artistico e culturale.

L’uragano Alex si dirige verso la costa degli Stati Uniti

A dare l’allarme per un peggioramento delle condizioni meteo è stato il National Hurrican Center (NHC) di Miami, che ha emesso un’allerta per l’arrivo di una tempesta tropicale su gran parte della Penisola della Florida, per Cuba e per le Bahamas. Il ciclone atlantico ha cambiato nome da Agatha ad Alex.

I venti che battono sul Sud Est degli Stati Uniti stanno sfiorando in questo momento i 62 chilometri orari, ma anche nell’improbabile scenario in cui il vento dovesse rimanere a queste velocità, sono previste precipitazioni fino a 250 millimetri e inondazioni locali. Alcune città e contee delle zone costiere della Florida hanno offerto sacchi di sabbia alla popolazione residente per proteggere le case, mentre

Non è ancora chiara la conta dei danni causati da Agatha nelle coste del Pacifico e da Alex in quelle dell’Atlantico, considerando che il peggio non è ancora passato, e l’uragano potrebbe ancora causare morte e distruzione sul suo cammino, mentre si dirige velocemente verso il Nord America.

E mentre i venti sferzano forte sugli stati che si affacciano sull’oceano Atlantico, c’è chi inizia a chiedersi perché la stagione degli uragani sia iniziata così presto quest’anno e quanto durerà. Con forti ripercussioni anche sull’economia.

Al World Economic Forum di Davos quest’anno intanto si è parlato a lungo di come fare fronte ai disastri, raggiungendo in tempi rapide la decarbonizzazione.