Che il nemico della Russia non sia soltanto l’Ucraina, ma anche l’Occidente, è ormai una certezza. Del resto è stato lo stesso Cremlino a ribadirlo più volte, fin dall’inizio dell’invasione. Le mosse e le decisioni dei Paesi della Nato influenzano dunque pesantemente sia l’esito dei combattimenti sia la strategia di Vladimir Putin, che non cessa di elargire avvertimenti e minacce agli Stati che definisce “ostili”.
Una delle ultime intimidazioni la Russia l’ha rivolta proprio all’Italia, per via del sostegno che il nostro Paese ha deciso di garantire alla Difesa ucraina. Il messaggio è arrivato tramite canali diplomatici anche ad altre nazioni occidentali, facendo salire la tensione per un possibile ampliamento del conflitto.
L’avvertimento di Mosca: di cosa è accusata l’Italia
L’inasprirsi dei combattimenti in Ucraina spinge il presidente Volodymyr Zelensky a ribadire quasi quotidianamente la necessità dell’invio di armi da parte dell’Occidente per difendersi dall’aggressione russa. “Ci servono più armi adesso, non tra mesi. Non si può combattere un Paese che è venti volte il nostro solo con il carattere”, ha affermato in un messaggio diretto a Joe Biden.
La reazione della Russia non si è fatta però attendere. Se gli Stati Uniti continueranno però a inviare armi e mezzi agli ucraini, ci saranno “conseguenze imprevedibili”. Un avvertimento inoltrato tramite canali diplomatici anche all’Italia, che a marzo ha inviato all’Ucraina una prima tranche di armi, tra cui lanciatori Stinger e missili anticarro Milan. E che proprio la settimana prossima potrebbe approvare e garantire un secondo pacchetto di aiuti militari. La minaccia di Mosca coinvolge anche altri alleati occidentali, tra cui la Repubblica Ceca, per il loro coinvolgimento indiretto nel conflitto in corso.
Le minacce precedenti
La Russia aveva minacciato “conseguenze irreversibili” per il nostro Paese anche a marzo. In quel caso l’avvertimento era però legato alle nuove sanzioni che il Governo Draghi avrebbe attivato contro Mosca.
Il direttore del Dipartimento europeo del Ministero degli Esteri russo, Alexei Paramonov, aveva citato all’epoca il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Ricordando che durante la pandemia Covid, tra marzo e aprile 2020, la Russia aveva “fornito all’Italia una significativa assistenza”. Una richiesta inoltrata proprio da Guerini, che “ora è uno dei principali ‘falchi’ e ispiratori della campagna anti-russa nel governo italiano”.
Si rischia una Terza Guerra Mondiale?
Il Cremlino, tramite l’emittente di Stato “Russia 1”, ha parlato di “degenerazione” del sostegno militare all’Ucraina, che “può essere tranquillamente chiamato Terza Guerra Mondiale”. Le parole della conduttrice Olga Skabeyeva sembrano non lasciare spazio a fraintendimenti: “Ora stiamo decisamente combattendo contro le infrastrutture della Nato, se non contro la Nato stessa. Dobbiamo riconoscerlo”.
Putin ha già annunciato che considererà i convogli di forniture militari occidentali come “obiettivi legittimi” da colpire. Le armi Nato sono trasportate dagli ucraini nel loro territorio e se fossero annientate in loco si tratterebbe di un’ordinaria azione di guerra. Se la Russia attaccasse invece i convogli in Paesi membri dell’Alleanza Atlantica, scatterebbe l’applicazione dell’articolo 5 del Patto. In altre parole: una Terza Guerra Mondiale.
Ad aggravare la situazione contribuisce anche l’allarme lanciato dalla Cia e dall’intelligence ucraina sull’intenzione da parte della Russia di impiegare armi tattiche nucleari, oltre all’allarme sul possibile utilizzo di armi chimiche.