Putin userà il nucleare contro l’Europa? Quante armi possiede la Russia

Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato alle forze russe di deterrenza nucleare di mettersi in allerta. Ecco qual è il davvero il suo arsenale

Pubblicato: 28 Febbraio 2022 00:04Aggiornato: 27 Dicembre 2023 09:47

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato alle forze russe di deterrenza nucleare di mettersi in allerta. Una drammatica escalation delle tensioni con l’Occidente dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, che in pochi avevano saputo prevedere. Secondo Putin la NATO ha fatto “dichiarazioni aggressive” mentre imponeva pesanti sanzioni finanziarie contro il suo Paese, e contro la sua stessa persona.

Una soluzione alla guerra tra Russia e Ucraina verrà trovata, ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, perché “le richieste di Mosca nei negoziati sono minime” e “Mosca è pronta a discutere le garanzie di sicurezza per l’Ucraina e tutta l’Europa. Non vogliamo una guerra nucleare” ha sancito. Ma “se dispiegheranno armi nucleari contro di noi, affronteremo la situazione. Stanno parlando di Terza guerra mondiale. E una Terza guerra mondiale può essere solo una devastante guerra nucleare”.

Per quanto le parole di Lavrov possano apparire almeno in parte rassicuranti, quello dello “zar” Vladimir non è solo un avvertimento. È già un’azione concreta, che fa tremare il mondo, minacciandolo di schierare armi nucleari per respingere qualsiasi tentativo di intervento. Nella notte del 4 marzo i russi sono arrivati persino a bombardare la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa. Per un soffio è stata evitata un disastro umanitario.

La risposta dell’Unione europea non si è fatta attendere, ed è arrivata più forte che mai. La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha annunciato un cambio di rotta senza precedenti nella storia dell’Unione. Per la prima volta, l’Unione europea finanzierà l’acquisto e la consegna di armi e altre attrezzature a un Paese sotto attacco: l’Ucraina. Non era mai accaduto.

La Russia ha il più grande arsenale nucleare del mondo

Non si sa al momento cosa potrà succedere e quale sarà lo sviluppo di questa nuova strategia, ma senza mezzi termini sappiamo che una testata nucleare potrebbe uccidere centinaia di migliaia di persone. E la Russia ha le scorte nucleari più grandi del mondo.

Il suo esercito è generalmente considerato il secondo più potente al mondo, dopo quello degli Stati Uniti. Nel 2022, la Cina aveva le più grandi forze armate del mondo per personale militare in servizio attivo, con circa 2 milioni di soldati attivi. India, Stati Uniti, Corea del Nord e Russia completano rispettivamente i primi cinque eserciti più grandi, ciascuno con oltre 1 milione di militari attivi.

Mosca conta una riserva di 2 milioni di persone, e per le sue forze armate nel 2020-21 ha speso qualcosa come 61,7 miliardi di dollari, in euro quasi 55 miliardi: è al quarto posto al mondo per spesa militare.

E riguardo al nucleare cosa sappiamo? Prima di tutto dobbiamo ricordare che dalla fine della Seconda guerra mondiale, dopo che il presidente degli Stati Uniti Harry Truman sganciò le bombe sul Giappone a Hiroshima e Nagasaki, provocando la morte di 200mila persone, nessun Paese ha mai più usato armi nucleari.

Le armi nucleari sono le armi più pericolose sulla terra. Sono in grado di distruggere un’intera città, potenzialmente uccidendo milioni di persone e mettendo a repentaglio l’ambiente naturale e la vita delle generazioni future attraverso i suoi effetti catastrofici a lungo termine.

Alimentando la tensione prima di entrare in Ucraina, la Russia ha effettuato test missilistici lo scorso fine settimana. Tutti “hanno raggiunto i loro obiettivi”, ha affermato il Cremlino. Mosca storicamente ha sempre votato contro l’adozione del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari.

Un referendum in Bielorussia: cosa vuole Lukashenko

Intanto l’amica Bielorussia, alleata storica di Putin, sta tenendo un referendum per adottare una nuova Costituzione che abbandonerebbe il suo status di Paese non nucleare, in un momento in cui potrebbe diventare l’avamposto ideale per le truppe russe che invadono l’Ucraina, e per le armi nucleari stesse.

Il voto passerà quasi sicuramente sotto il governo strettamente controllato del presidente Alexander Lukashenko, che riporta le armi nucleari sul suolo bielorusso per la prima volta da quando il Paese vi aveva rinunciato dopo la caduta dell’Unione Sovietica. Parlando in un seggio elettorale, Lukashenko ha affermato che potrebbe chiedere alla Russia di restituire le armi nucleari alla Bielorussia.

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Quante armi nucleari ha la Russia

Ma quante armi nucleari ha la Russia? Insieme, Russia e Stati Uniti detengono il 90% delle testate nucleari di tutto il mondo. Ma Mosca ne ha di più. Sui numeri ci sono dati contrastanti, ma la Russia ha la più grande scorta di armi nucleari al mondo. Sebbene il numero esatto di testate nucleari sia un segreto di stato, si ritiene che possieda più della metà delle 14mila armi nucleari sparse per il mondo.

Secondo la Federation of American Scientists, Mosca possiede nel suo arsenale circa 5.977 testate nucleari, che possono essere lanciate da missili, sottomarini e aerei. Secondo il bollettino degli scienziati atomici rilasciato alcuni giorni fa, il numero delle testate a oggi sarebbe sceso a 4.447, 1.588 delle quali schierate su missili balistici e alla base di bombardieri pesanti, circa 977 testate sarebbero strategiche e le altre 1.912 non strategiche di riserva.

Secondo infine i dati 2022 pubblicati dal SIPRI, sarebbero 6225, mentre gli Usa ne possederebbero “solo” 5550. Per fare un confronto, seguono Cina (350), Francia (290), Regno Unito (215, Pakistan (165), India (156), Israele (90) e Corea del Nord (40).

Quali armi nucleari ha la Russia

La Russia ha armi nucleari di ogni tipo. Ha diversi mezzi per usarle, con missili da crociera, missili balistici a corto, medio, lungo raggio e così via. Di fatto, significa che sarebbe assolutamente in grado scatenare una guerra nucleare e mondiale.

Prima di invadere Kiev, Putin ha detto che la Russia “rimane uno degli Stati nucleari più potenti”. Lo “zar” ha anche specificato che “ha un certo vantaggio in diverse armi all’avanguardia. In questo contesto, nessuno dovrebbe dubitare che qualsiasi potenziale aggressore dovrà affrontare la sconfitta e le conseguenze infauste se dovesse attaccare direttamente il nostro Paese”.

Quante armi nucleari ha l’Ucraina

E l’Ucraina invece? Quante armi nucleari ha? L’Ucraina è uno stato libero dalle armi, ma non ha firmato il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari. Aveva ereditato le testate dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica, ma le armi sono state successivamente trasferite alla Russia. Kiev è stata convinta a rinunciare alle sue 1.900 testate nucleari strategiche dopo il Memorandum di Budapest del 1994, in cui Stati Uniti, Russia e Gran Bretagna affermavano che si sarebbero astenuti dall’attaccarla.

In pratica, quindi, oggi tecnicamente ha armi nucleari, ma sono sotto il controllo russo. Dopo l’annessione della Crimea nel 2014, la Federazione Russa ha schierato armi nucleari nella penisola (nonostante l’annessione, la Crimea è ancora internazionalmente riconosciuta come territorio ucraino).

All’inizio di questa settimana Putin (di cui diversi analisti prevedono già la caduta, forse troppo prematuramente) ha chiesto la “smilitarizzazione” dell’Ucraina. “Anche la comparsa di armi nucleari tattiche in Ucraina per noi significa una minaccia strategica” aveva detto.

Guardando al nostro Paese, invece, attualmente – secondo quanto spiegato a Repubblica da Paolo Cotta-Ramusino, scienziato dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – ci sono “una cinquantina” di testate a Ghedi, in provincia di Brescia, che possono usare sistemi di lancio italiani. Ad Aviano, in provincia di Pordenone, ci sono invece sistemi di lancio americani (qui chi può essere chiamato alle armi in Italia in caso di conflitto).