Il 24 febbraio 2023 ricorrerà il primo anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina, una data che tutto il mondo non può dimenticare e dalla quale tutto è cambiato. È cambiato, dapprima, lo scenario politico internazionale, ma a cascata anche le economie dei Paesi dell’Unione Europea che negli ultimi dodici mesi si sono dovute reinventare cercando di tamponare le perdite, conseguenti alla guerra, economiche e non solo. La crisi del gas, soltanto di recente conclusa (forse) è soltanto una di queste, mentre dalla Russia Vladimir Putin ha proseguito col suo piano d’espansione e distruzione sul territorio ucraino.
A pochi giorni dall’anniversario dell’invasione in Ucraina, il presidente russo ha tenuto il suo discorso alla nazione, quel messaggio che annualmente rivolge al Parlamento e che solo in due occasioni fin qui è stato saltato dall’inquilino del Cremlino. Nelle parole di Putin ci sono le ambizioni russe dal punto di vista politico e da quello economico, con numerosi riferimenti che fanno tremare i big del mondo.
Un anno di guerra, il discorso di Putin
Il discorso di martedì 21 febbraio 2023, tenutosi davanti all’Assemblea Federale russa, era atteso da tutta la Russia e non solo. Nelle parole di Putin, come previsto, largo spazio è stato dato alla guerra, alle motivazioni che hanno spinto Mosca all’invasione in Ucraina e agli obiettivi che il Cremlino ha per il prosieguo del conflitto. Parole che non sono passate inosservate agli Stati Uniti e all’Unione Europea, frasi che sono state ampiamente condannate e definite “assurde”.
Per Putin, infatti, le colpe della guerra sono tutte da ritrovare nell’Occidente, reale colpevole della situazione attuale con Mosca che “voleva una soluzione pacifica in Ucraina per evitare l’intervento militare, ma l’Occidente ha giocato con carte false per ingannarci“. “Abbiamo sostenuto trattative per uscire da questo conflitto, ma alle nostre spalle veniva ordito uno scenario completamente diverso: in Occidente si parlava di pace ma erano menzogne. Hanno procrastinato e chiuso gli occhi di fronte alle menzogne del regime di Kiev”, ha dichiarato il capo del Cremlino alle Camere riunite per ascoltarlo.
Putin ha quindi sottolineato ancora una volta che alla base dell’invasione militare dell’Ucraina, dopo un anno di scontri ancora denominata “operazione militare speciale”, c’è la volontà di “sconfiggere il regime neonazista ucraino”. “Parlo in un momento molto complesso e decisivo di cambiamenti radicali che definiranno il futuro del nostro popolo. Su ciascuno di noi grava una grandissima responsabilità: difendere il nostro Paese”.
Sul nucleare, minaccia più volte presentata in questi mesi, Putin è stato chiaro: “Non useremo per primi le armi nucleari. Ma se lo fanno gli Stati Uniti dobbiamo essere pronti Nessuno si faccia illusioni, la parità strategica non deve essere infranta”.
Il piano di Putin sull’economia russa
Ma il discorso di Putin non si è limitato solo a questo. In quasi due ore di intervento, il più lungo della storia, il presidente ha toccato anche parecchi temi economici, come lo stanziamento di oltre un trilione di rubli a contrasto delle sanzioni occidentali. Tali fondi, che saranno reperiti non con emissione di titoli ma con un forte contributo del mercato, permetteranno di aiutare molte industrie che nell’ultimo anno non solo non hanno diminuito la loro produzione, ma l’hanno anzi aumentata.
Proprio dal palco davanti all’Assemblea federale, Putin ha lanciato poi un chiaro messaggio agli imprenditori russi, per cercare di mettere a punto un piano per rendere l’economia russa ancor più forte: “Fate nuovi progetti, elaborate, investite in Russia, i vostri capitali si moltiplicheranno. Lo stato vi appoggerà”. Il presidente russo ha poi sottolineato che la Russia è un Paese aperto che ha una “civilizzazione che dobbiamo conservatore per le future generazioni”.
Lodando l’economia del Paese, ha poi sottolineato che nessuno dovrà mendicare soldi all’estero e che anzi il bilancio dello Stato è più che roseo. Parlando delle sanzioni, poi, Putin non si è tirato indietro nel lanciare provocazioni all’Occidente: “Gli uomini d’affari russi che detenevano fondi in Occidente sono stati semplicemente derubati“.
Il messaggio all’Italia
Nel corso del lungo intervento all’Assemblea federale, Putin ha chiamato in causa anche l’Italia. Proprio nelle ore in cui la premier Giorgia Meloni sbarcava in Ucraina in visita al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, lo zar ha ricordato l’aiuto dato al Bel Paese nel 2020 nel corso della prima grande emergenza Covid, con la Russia che ha messo a disposizione attrezzature e medici.
“La Russia sa essere amica e mantenere la parola data, lo dimostra il nostro aiuto ai Paesi europei, come l’Italia, durante il momento più difficile della pandemia di Covid“, ha spiegato Putin sottolineando che ora l’impegno è rinnovato anche con l’aiuto che Mosca sta dando nelle zone del terremoto in Turchia e Siria. L’intento del presidente russo è, ancora una volta, tentare di destabilizzare internamente il fronte occidentale, notoriamente frammentato nella sua parte europea.
La risposta della Nato al discorso di Putin
Le parole di Putin, come detto, non sono passate di certo inosservate. La grande reazione, infatti, non è tardata ad arrivare. Se il presidente americano Joe Biden, secondo quanto emerge, sembra non aver ascoltato le parole del presidente russo, il consigliere della Casa Bianca per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, ha definito “un’assurdità” quanto sostenuto nel discorso di oggi al Parlamento. “Nessuno sta attaccando la Russia. C’è una sorta di assurdità nell’idea che la Russia sia sottoposta a una qualche forma di minaccia militare da parte dell’Ucraina o di chiunque altro”, ha detto Sullivan, che ha smentito la responsabilità dell’Occidente nello scoppio della guerra.
Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, durante un conferenza stampa con l’Alto Rappresentante Ue, Josep Borrell e il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba ha invece voluto sottolineare che al momento per Putin c’è solo tanta confusione e una certezza: “Non vediamo nessun segno che Putin si prepari alla pace. Anzi si prepara a nuova guerra, prepara più truppe e si è messo in contatto con la Corea del Nord e con l’Iran per le armi”.
Da Irpin, dove si trovava in visita, anche la premier Giorgia Meloni ha commentato le parole di Putin, definite per larghi tratti “una propaganda che conosciamo già”. I fatti, ha detto Meloni, sono diversi.