Messina Denaro comprò l’auto in contanti: quanto è costata

Il boss Messina Denaro a gennaio 2022 aveva comprato un'auto in contanti: il costo e le indagini degli inquirenti sul mezzo del latitante

Pubblicato: 22 Gennaio 2023 17:00

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Emergono sempre più dettagli sulla latitanza di Matteo Messina Denaro, il boss mafioso arrestato lunedì 16 gennaio 2023 nel corso di un blitz dei carabinieri e del Ros a Palermo mentre il “padrino” si trovava in una clinica del capoluogo per le cure contro un tumore. Nel giro di una settimana, grazie al lavoro delle forze dell’ordine, sono venuti alla luce ben tre diversi covi nei quali, in questi ultimi mesi, Messina Denaro aveva messo radici. Tutti nel Trapanese, a Campobello di Mazara, ogni tana ha dato agli inquirenti un quadro sempre più chiaro dell’ultimo periodo del boss, che non si è mai fatto mancare nulla.

Non solo beni di lusso, cosa c’era nei covi di Messina Denaro

Da martedì 17 gennaio 2023, all’indomani della cattura del boss, il gran lavoro delle forze dell’ordine ha portato a stringere il cerchio sugli ultimi mesi di latitanza di Messina Denaro, con i carabinieri che sono giunti a Campobello di Mazara. Qui, paese nel Trapanese, il boss aveva piantato le proprie radici nell’ultimo anno, cambiando spesso abitazione.

Nel giro di poche centinaia di metri, nel corso dei giorni, dopo i primi ritrovamenti, sono stati rinvenuti ben tre nascondigli, di cui anche stile bunker, nei quali Matteo Messina Denaro si nascondeva. Tutti vicini, nei covi sono stati trovati beni di lusso, vestiti e anche alcuni poster che hanno lasciato le forze dell’ordine a bocca aperta. Nessun pizzino, come si sarebbero aspettati, ma anzi diverse gigantografie di alcuni dei film più famosi degli ultimi anni. Da “Joker” a “Il Padrino”, infatti, diversi sono state le stampe ritrovate.

Anche alcune calamite, tra cui proprio una del famoso film a sfondo mafioso che non lascia a seconde interpretazioni: “Il padrino sono io“. Ma tra le tante cose trovate nei covi, una su tutti rinvenuta a pochi passi da lì ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine.

Trovata l’auto: l’aveva comprata in contanti

A poche centinaia di metri dal covo di via Cb31, la prima delle tre abitazioni collegate a Messina Denaro trovate dai carabinieri, è stata infatti rinvenuta l’auto personale del boss che ha giocato un ruolo fondamentale nel lavoro degli inquirenti. Grazie alle chiavi dell’automobile- ritrovate nel borsello del boss-, gli investigatori sono riusciti a tracciare tutti gli spostamenti del latitante (grazie al codice nel mazzo che collega alla targa dell’auto).

Si tratta di una Giulietta, modello della Alfa Romeo, trovata in un garage del figlio di Giovanni Luppino, l’incensurato imprenditore agricolo che ha accompagnato il padrino di Castelvetrano alla casa di cura ed è stato arrestato con lui. L’auto, secondo quanto riferito dagli inquirenti, porta con sé una storia incredibile. Il mezzo, infatti, sarebbe stato acquistato in prima persona da Messina Denaro a gennaio 2022 presso una concessionaria di Palermo. I documenti della macchina, trovati sempre nel covo di via Cb31, erano intestati alla madre di Andrea Bonafede, il geometra di Campobello di Mazara che ha prestato l’identità al boss, dal business milionario. Alla donna, 86 anni, era intestata anche la Fiat 500 data in permuta.

Secondo quanto risulta, l’automobile è stata acquistata in contanti per un valore complessivo di 10.000 euro. Una delle tante spese del capomafia, che segnava metodicamente tutte le uscite, facendo poi la somma mensile.