La guerra in corso in Ucraina tra le Forze Armate del Cremlino e la resistenza delle truppe di Volodymyr Zelensky pare essere arrivata ad un punto di svolta: il conflitto si appresta a entrare in una fase davvero calda e nel giro di alcune settimane si dovrebbe iniziare ad intravedere quale sarà la piega che prenderà da qui alla fine dell’anno.
Ucraina, le preoccupazioni di Putin e la riunione con i fedelissimi
Questo perché i mesi autunnali e poi l’inverno rappresentano un fattore cruciale per le sorti dello scontro: come ha già dimostrato in passato la stessa Russia – che grazie alle temperature inaccessibili per i soldati europei riuscì a respingere l’assedio di Napoleone nel 1812 e quello di Adolf Hitler 130 anni dopo – le stagioni più fredde dell’anno rappresentano un periodo pessimo per condurre un’avanzata militare.
In questo frangente storico però ad attaccare sono proprio i soldati russi e c’è da scommettere che le forze ucraine presenti sul campo faranno di tutto per usufruire delle condizioni tutt’altro che miti con cui i Paesi dell’Est convivono ogni anno nel periodo più gelido. Questo lo sa bene Vladimir Putin: preoccupato per le numerose perdite subite in territorio nemico, di recente il presidente russo ha radunato attorno a sé tutte le personalità di spicco che ha sempre voluto vicine nel corso degli anni.
Il cerchio magico di Putin: la lista delle personalità più vicine
Un summit con i suoi fedelissimi per organizzare al meglio i prossimi mesi di guerra e ascoltare le loro opinioni in merito all’andamento della sua “Operazione speciale“. Questo cerchio magico composto da oligarchi, imprenditori e politici di ogni genere è stato accuratamente decritto e dettagliato dall’unica voce libera rimasta attiva sul territorio russo, quella Novaya Gazeta diretta dal Premio Nobel Dmitry Muratov che, sulla sua unica edizione rimasta disponibile – quella online -, ha pubblicato la lista dei presenti al fianco del presidente russo.
Oltre al conosciutissimo Sergei Lavrov – ministro degli Esteri e plenipotenziario per quanto riguarda i rapporti internazionali – compaiono i due cattivi mediatici per eccellenza che imperversano sulla tv nazionale del Paese per spiegare come “i nemici della Russia” vadano combattuti senza tregua: sono Dmitry Medvedev (presidente della Russia dal 2008 al 2012 e fedelissimo di Putin dagli Anni Novanta) e Andrey Turchak, uno dei più ferventi sostenitori dello “zar”, senatore e segretario generale del suo partito Russia Unita.
La figura più importante tra i fedelissimi di Putin
Tra gli uomini più fidati del presidente c’è anche Viacheslav Volodin, già vicepremier e attuale presidente della Duma, ruolo che ricopre ininterrottamente dal 2016. Conosciuto fino a pochi anni fa come un moderato di centro, dal 2018 ha intrapreso una nuova strada che lo pone in linea diretta con le volontà di Putin: ha promosso diverse leggi contro la comunità Lgbt e altre approvate per tutelare gli oligarchi dalle accuse di corruzione.
La figura che però rappresenta il vertice delle gerarchie putiniane – ancora più dello stesso Medvedev che dovrebbe essergli superiore – è Nikolai Patrushev, già ufficiale dei Servizi segreti russi e oggi capo indiscusso della Commissione di Sicurezza, il vero centro di potere della politica del Cremlino.