L’estate sta volgendo al termine, finalmente, a novembre. Dopo il passaggio dell’anticiclone africano, che ha fatto rimanere il sole e le alte temperature nel nostro Paese durante il ponte della Festa dei Santi, finalmente arriveranno sul Belpaese temperature stagionali e precipitazioni. Interrompendo il lungo periodo di siccità che ha messo in difficoltà le attività produttive e tutta la filiera dell’agroalimentare.
Il 2022 è stato l’anno più caldo mai registrato dal 1800, con un temperatura media superiore di quasi un grado (0,96° C) rispetto alla media storica e con ben un terzo di precipitazioni in meno nei primi nove mesi dell’anno.
Le previsioni meteo per i prossimi giorni: torna il freddo in tutta Italia
Le condizioni meteo inizieranno a peggiorare per arrivare a una versa svolta il 4 novembre, quando un vortice ciclonico attraverserà tutta la Penisola, facendo tornare il maltempo. Le prime piogge sono già arrivate al Nord Ovest, con un calo delle temperature che dal Settentrione si espanderà velocemente alle regioni tirreniche.
Il sole continuerà a battere sul Centro, il Sud e le Isole. Ed entro il prossimo week-end arriverà il freddo in tutte le regioni. E dovrebbe iniziare a cadere la neve a 1.500 metri sulle Ali e a quote più elevate anche sull’Appennino.
Perché la fine del caldo record è una buona notizia e cosa cambierà adesso
La fine del caldo record e la fine della novembrata di Halloween, pur rappresentando un cattivo segnale per chi sperava di evitare di accendere i riscaldamenti e continuare ad andare al mare fuori stagione, potrebbe essere un buon segnale per il mondo dell’agricoltura e tutta la filiera del cibo.
Gli sbalzi termici tra le afose ore diurne e le fredde ore notturne non fa bene alle colture del nostro Paese, non adeguate a un clima tropicale. Che beneficeranno di una maggiore stabilità delle temperature.
I parassiti e gli insetti, che ancora popolano le campagne e le città, inoltre, saranno finalmente abbattuti dalle prime gelate, e gli animali infestanti andranno in letargo. Riportando un po’ di ordine nella natura. Ma un cambiamento drastico potrebbe creare più problemi che benefici.
Pericoli per i danni del gelo e del maltempo improvviso: è allarme alluvioni
Da Nord a Sud, riporta Coldiretti, negli ultimi mesi le piante hanno iniziato a fiorire fuori stagione. In Puglia sono sbocciati i ciliegi, in Veneto i nespoli e le mimose. Le fioriture anticipate poco prima dell’arrivo del freddo potrebbe mettere a rischio le coltivazioni stesse. Il maltempo e l’abbassamento delle temperature potrebbero determinare infatti la diminuzione del potenziale produttivo delle coltivazioni.
L’arrivo improvviso del maltempo potrebbe causare danni tanto nelle campagne quanto nelle aree urbane, visto che la terra, ormai secca, faticherebbe ad assorbire l’acqua. In caso di acquazzoni e bombe d’acqua, il rischio alluvioni è concreto. E per questo sarà necessario prendere le adeguate misure per evitare disagi e perdite in termini economici e di vite umane, come già successo durante l’anno.