Non è ancora passato del tutto l’effetto Open to Meraviglia. La campagna voluta dal ministero del Turismo, con al centro la Venere di Botticelli in versione influencer, ha fatto ampiamente discutere, ma è stata difesa da Daniela Santanchè.
Il governo Meloni non ha però finito di “stupire” dal punto di vista delle scelte grafiche, ed ecco apparire online il nuovo logo del ministero dell’Istruzione e del Merito. Un nuovo passo falso a tema immagine istituzionale e comunicazione,
Ministero dell’Istruzione, il logo fa discutere
La reazione sul web al nuovo logo del ministero dell’Istruzione e del Merito è stata devastante. Tutto è accaduto nella tarda mattinata di martedì 16 maggio. I profili social ufficiali del MIM hanno subito un aggiornamento ed ecco apparire questa grafica giocosa, che poca ha a che fare con quella che dovrebbe essere un’immagine istituzionale.
Le lamentele sono le più svariate, a partire dalla semplicità della grafica, che ha fatto partire una sorta di caccia allo studio responsabile del lavoro. C’è chi ironicamente spiega come a sorpresa il logo abbia superato, in negativo, l’impatto avuto dal nuovo nome del ministero.
Qualcuno ci ha visto un simpatico fantasma e altri un potenziale logo per una manifestazione calcistica, considerando i contorni tondeggianti. Ben più pesanti, invece, altri commenti, soprattutto su Twitter, con riferimento al fascismo.
Scendendo nel dettaglio, alcuni hanno visto in queste forme una stilizzazione dei fasci littori, posti ai lati della lettera “I”, sulla quale campeggia il tricolore (lettera che dovrebbe essere maiuscola e che, di conseguenza, non dovrebbe avere il puntino, ndr).
Logo MIM, il ministero ci ripensa
Come detto, la reazione del web è stata rapida e impietosa nei confronti del nuovo logo del ministero dell’Istruzione e del Merito. Sembra proprio che questa scelta grafica non convinca nessuno.
L’eco delle polemiche è stato ovviamente ben inferiore rispetto a Open to Meraviglia, considerando la differenza di costi e l’impatto limitato. Nel caso del ministero della Santanchè, infatti, ci sono in ballo milioni di euro spesi per una campagna dai toni surreali.
Al giorno d’oggi, però, è davvero impossibile ignorare l’onda emotiva dei social, soprattutto se si è operato un cambiamento sui propri canali web. Non si è fatta quindi attendere la reazione, a dir poco sorprendente, del ministro Giuseppe Valditara.
A dire il vero non è stato lui in persona a esprimersi ma il MIM ha rilasciato una nota ufficiale, che ovviamente deve passare attraverso la sua approvazione. Cosa dice? Che il nuovo logo ufficiale del ministero dell’Istruzione e del Merito non è in realtà il nuovo logo.
Si percepisce quasi un sentimento di sorpresa dinanzi alla percezione del pubblico, che ha ovviamente pensato che i cambiamenti apportati a tutti i profilo social fossero definitivi. Un dietrofront imbarazzante, che evidenzia ancora una volta una falla in termini di comunicazione.
“Non è stato effettuato alcun cambio del logo ufficiale, che resta invariato. Quella che è stata diffusa è una grafica creata per i canali social, il cui utilizzo sarà temporaneo, fino al prossimo 22 maggio”.
Si spiega come l’uso sarà limitato a due eventi cui il MIM prenderà parte, per poi gettare nel dimenticatoio questa grafica. Nessun commento, invece, sui riferimenti al fascismo che alcuni utenti hanno percepito guardando quest’immagine, ormai virale.
“Quanto alle fantasiose interpretazioni, si tratta di insinuazioni ingiuriose, impossibili da commentare”.