Inchiesta Liguria, Iren licenzia l’ad Paolo Signorini per “giusta causa”

Iren approva un piano industriale da 8 miliardi e licenzia Paolo Signorini, coinvolto nell'indagine per corruzione in Liguria. Nuova guida affidata a Dal Fabbro

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

È stata una giornata decisiva per Iren. Il consiglio di amministrazione ha approvato un ambizioso piano industriale che prevede oltre 8 miliardi di investimenti e un margine operativo lordo di 1,8 miliardi entro il 2030. Contestualmente, è stata presa una decisione rilevante sulla leadership del gruppo.

Paolo Emilio Signorini, l’ex amministratore delegato e direttore generale di Iren, è stato sollevato dal suo incarico. Secondo il consiglio di amministrazione, la decisione è stata motivata dall'”oggettiva incompatibilità della prestazione lavorativa” di Signorini con le misure cautelari a cui è attualmente sottoposto.

Licenziamento di Paolo Signorini

Dopo un’attenta analisi condotta dai comitati competenti, il consiglio di amministrazione ha deciso di risolvere il contratto di Signorini per giusta causa oggettiva. La risoluzione è stata giustificata dall’incompatibilità tra il suo ruolo dirigenziale e le vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto in un’indagine per corruzione, per la quale è stato posto in detenzione cautelare dal 7 maggio scorso. Iren ha precisato che non verranno corrisposte somme di denaro in relazione alla risoluzione anticipata del contratto.

Questo avvicendamento nella leadership arriva in un momento cruciale per la multiutility, che guarda al futuro con un piano industriale ambizioso e ricco di investimenti.

L’inchiesta sulle presunte tangenti all’ex presidente dell’Autorità portuale di Genova, Paolo Signorini, ha scosso il mondo portuale italiano. Secondo l’accusa, l’imprenditore Aldo Spinelli avrebbe offerto a Signorini una serie di benefici personali, tra cui denaro contante, soggiorni di lusso e altri regali, in cambio di provvedimenti favorevoli sulle concessioni portuali. Questo caso ha coinvolto anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, attualmente agli arresti domiciliari.

La posizione di Luca Dal Fabbro

In seguito al licenziamento di Signorini, la guida dell’Autorità portuale è stata affidata al presidente esecutivo Luca Dal Fabbro e al vicepresidente Moris Ferretti. Durante una conference call per presentare il nuovo piano industriale, Dal Fabbro ha rassicurato gli investitori sulla stabilità dell’attuale assetto dirigenziale. Ha sottolineato come la governance attuale abbia dimostrato solidità anche in precedenti fasi di transizione, garantendo così la continuità e la stabilità necessarie per l’attuazione del piano, che prevede ingenti investimenti e una crescita sostenibile entro il 2030.

Nonostante le turbolenze causate dall’inchiesta, Dal Fabbro ha trasmesso fiducia nella capacità del gruppo di Iren di mantenere il focus sul percorso di sviluppo delineato, senza cambiamenti immediati nella struttura di comando. Questa linea di continuità mira a rassicurare gli stakeholder sulla solidità dell’azienda e sulla sua determinazione nel raggiungere gli ambiziosi obiettivi del piano industriale.

Il presidente ha confermato che sia lui che il vicepresidente esecutivo Moris Ferretti continueranno a guidare il gruppo fino alla scadenza del loro mandato nel 2025, indipendentemente dalla nomina di un nuovo amministratore delegato.

Il consiglio di amministrazione ha quindi confermato la configurazione organizzativa approvata nella riunione straordinaria del 7 maggio. Il gruppo Iren sarà diretto e coordinato dal presidente esecutivo Luca Dal Fabbro e dal vicepresidente esecutivo Moris Ferretti, i quali hanno assunto le deleghe e i poteri precedentemente attribuiti all’ex amministratore delegato Paolo Signorini. Questa conferma garantisce continuità e stabilità nella guida del gruppo, elementi fondamentali per l’attuazione del nuovo piano industriale che mira a trasformare Iren nei prossimi anni.