G7, il testo finale su Ucraina, Gaza, IA e migranti: i risultati ottenuti

Dopo ore di lavoro, è stato pubblicato il testo finale del G7 con le proposte per i grandi temi e le crisi globali

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Si sono conclusi i lavori del G7, i leader delle principali economie mondiali hanno pubblicato il testo finale del summit, delineando un ampio spettro di impegni e posizioni su tematiche cruciali per la comunità internazionale. Questo documento rappresenta un quadro dettagliato delle decisioni prese dai membri del G7 e riflette l’impegno congiunto per affrontare sfide globali urgenti e promuovere la cooperazione multilaterale. Dai conflitti internazionali alla sostenibilità ambientale, dai diritti umani alla sicurezza energetica, il testo finale del G7 delinea strategie e obiettivi condivisi per un futuro globale più sicuro, equo e sostenibile.

Infine si richiede ai Paesi di rispettare la tregua olimpica. Si legge: “Attendiamo con ansia i Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi ed esortiamo tutti i Paesi a osservare la tregua olimpica individualmente e collettivamente, come prescritto dalla risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite ‘Costruire un mondo pacifico e migliore attraverso lo sport e l’ideale olimpico’ adottata il 15 novembre 2023″.

Cosa contiene il testo finale del G7?

Le proposte per l’Ucraina

Il G7 ha concluso il suo summit con un forte sostegno all’Ucraina, impegnandosi a destinare circa 50 miliardi di dollari dalle entrate straordinarie derivanti dal patrimonio sovrano russo immobilizzato per sostenere il Paese, oltre l’accordo raggiunto con Biden. Questo sostegno finanziario è stato enfatizzato come parte di un impegno più ampio per fornire assistenza umanitaria, economica e militare in risposta al conflitto in corso. Secondo le stime della Banca Mondiale, i danni causati dall’aggressione russa superano i 486 miliardi di dollari, evidenziando l’urgenza e l’importanza di tale supporto internazionale.

“Non è giusto che la Russia – si legge – decida se o quando pagherà per i danni che ha causato in Ucraina” perché i suoi obblighi “ai sensi del diritto internazionale di pagare per il danno che sta causando sono chiari, e quindi stiamo continuando a considerare tutte le possibili vie legali con cui la Russia possa soddisfare tali obblighi. Rimaniamo determinati a dissipare ogni falsa idea che il tempo sia dalla parte” di Mosca e “che distruggere le infrastrutture e i mezzi di sussistenza non abbia conseguenze” o che la Russia “possa prevalere causando il fallimento economico dell’Ucraina”, aggiungono i leader nella dichiarazione.

Russia deve pagare risarcimenti: chiamata in causa anche la Cina

Il G7 ha espresso preoccupazione per il sostegno della Cina alla Russia e ha esortato entrambi i paesi a porre fine alle azioni destabilizzanti. Il gruppo ha riaffermato la necessità di un’azione coordinata per contrastare l’aggressione russa in Ucraina.

“Incoraggiamo la Cina a sostenere una pace completa, giusta e durevole basata sull’integrità territoriale e sui principi e i propositi della Carta delle Nazioni Unite, anche attraverso un suo dialogo diretto con l’Ucraina”, affermano i leader, ricordando anche come il sostegno di Pechino all’industria della difesa di Mosca stia consentendo alla Russia di portare avanti la sua “guerra illegale” e come abbia “implicazioni di sicurezza ampie e significative”. Si aggiunge: “Invitiamo la Cina a cessare il trasferimento di materiali con doppio uso, incluse le componenti di armi e gli equipaggiamenti, che sono utilizzati dal settore della difesa della Russia”.

Per incentivare questo obiettivo, i Paesi del G7 continueranno ad assumere misure contro attori in Cina e in Paesi terzi che sostengono materialmente la macchina bellica della Russia. I leader riconoscono l’importanza della Cina nel commercio globale e affermano di non voler “danneggiare” Pechino o impedirne lo sviluppo economico. Vengono però considerate anche le politiche di “non mercato” della Cina, che mettono a repentaglio “i nostri lavoratori, le industrie, la nostra sicurezza economica”. E aggiungono: “Non stiamo cercando di rompere le relazioni economiche o di isolarci. Stiamo riducendo i rischi e diversificando le catene di distribuzione quando necessario e appropriato, rafforzando la resistenza alla coercizione economica”.

Instabilità in Asia: la situazione di Taiwan

Il G7 ha ribadito l’importanza di mantenere la pace e la sicurezza nello Stretto di Taiwan. I leader del G7 ritengono quindi “indispensabile per la sicurezza e la prosperità internazionale” mantenere pace e sicurezza nello Stretto di Taiwan e sostengono una partecipazione significativa di Taipei in tutte quelle organizzazioni internazionali.

I leader del G7 sottolineano inoltre che non vi è alcun cambiamento nelle posizioni dei Paesi membri su Taiwan, così sulla “Unica Cina”, non patteggiando per nessuna delle due parti e invitando a una risoluzione pacifica delle questioni dello Stretto.

Il no del G7 al nucleare in Iran

I leader del G7 hanno esortato l’Iran a cessare le sue azioni e hanno ribadito la loro determinazione a impedire lo sviluppo o l’acquisizione di armi nucleari da parte del Paese. Hanno richiesto a Teheran di interrompere l’escalation nucleare.

Il G7 ha espresso forte preoccupazione per la mancanza di cooperazione dell’Iran con l’AIEA e ha invitato il Paese a smettere di sostenere la guerra della Russia in Ucraina e a non trasferire missili balistici e tecnologia.

Piano per i migranti

Il G7 ha lanciato un’iniziativa contro il traffico di migranti, in linea con la Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale (Untoc). Lo sforzo comune mira a migliorare la cooperazione internazionale e le capacità investigative per combattere le reti criminali che sfruttano il traffico di esseri umani.

Leader G7
Fonte: ANSA
La foto dei leader del G7

Diritti civili: donne e comunità LGBTQIA+

Nel testo del “Apulia G7 Leaders’ Communiqué” non si fa riferimento esplicito all’aborto. Questo tema è stato sostituito con la promozione della salute sessuale e riproduttiva come parte degli impegni per migliorare la salute universale (Universal Health Coverage).

Sui diritti delle donne, il testo si impegna sull’uguaglianza di genere e l’emancipazione di donne “in tutta la loro diversità, attraverso una partecipazione piena, paritaria e significativa in tutte le sfere della società”. Viene inoltre espressa la preoccupazione per il “regresso dei diritti di donne, ragazze e persone LGBTQIA+ in tutto il mondo, in particolare nei periodi di crisi”. L’impegno dichiarato è quello contro l’odio e la discriminazione, oltre che l’eliminazione della violenza sessuale e di genere.

La situazione umanitaria a Gaza

Il G7 ha anche espresso il suo pieno sostegno all’accordo proposto dal presidente Biden per un cessate il fuoco immediato a Gaza, aumentando l’assistenza umanitaria e impegnandosi per garantire la sicurezza di Israele e dei civili palestinesi. L’approccio mira, a detta del testo, a promuovere una “soluzione duratura e sostenibile al conflitto israelo-palestinese, mantenendo un impegno per la pace e la stabilità nella regione”.

Il G7 ha espresso, dopo aver condannato l’attacco del 7 ottobre e aver ribadito il diritto alla difesa di Israele, ha fatto riferimento all’importanza “di unificare la Striscia di Gaza con la Cisgiordania sotto l’Autorità Palestinese” e ha sottolineato che ”il riconoscimento di uno Stato palestinese, al momento opportuno, sarebbe una componente cruciale”. Come si legge  i leader hanno ribadito il loro ”fermo impegno verso una soluzione a due Stati”. Hanno infine condannato la violenza dei  coloni verso la popolazione palestinese.

Sul nucleare attenzione alla sicurezza

Il G7 ha discusso dell’importanza dell’energia nucleare come fonte pulita ed efficiente, impegnandosi a promuovere la sicurezza nucleare e la gestione responsabile delle scorie. Questo include il sostegno alla ricerca su reattori avanzati e piccoli reattori modulari, bilanciando la necessità di energia con le preoccupazioni ambientali e di sicurezza.

I leader si impegnano a continuare a sostenere gli sforzi di cooperazione “per rafforzare in modo responsabile la sicurezza, l’affidabilità e la resilienza delle catene di approvvigionamento nucleare, promuovendo al tempo stesso una gestione responsabile dei rifiuti”. Si legge: “Sosteniamo il processo sicuro, trasparente e basato sulla scienza del Giappone per gestire in modo responsabile lo scarico dell’acqua trattata con il sistema avanzato di trattamento dei liquidi e nel coordinamento proattivo con scienziati e partner, nonché con l’Aiea“.

Il capitolo sull’Intelligenza Artificiale: le dichiarazioni del Papa

Il G7 ha enfatizzato la necessità di un sviluppo etico dell’IA, orientato al bene comune e alla giustizia sociale. Ciò include l’importanza di evitare disparità nell’accesso e nell’utilizzo dell’IA tra nazioni e gruppi sociali, garantendo che i benefici dell’innovazione tecnologica siano equamente distribuiti per il progresso globale. Il tema è stato discusso anche dal Papa, che ha riferito come le intelligenze artificiali siano tanto affascinanti quanto spaventose.

Per mantenere i piedi sulla strada più sicura, secondo Papa Francesco, il cammino deve puntare a un pieno controllo dell’essere umano su questa innovazione.

Energia e Piano Mattei: uno sguardo all’Africa

“Continueremo a esercitare una pressione significativa sulle entrate russe derivanti dall’energia e da altre materie prime. Ciò includerà il miglioramento dell’efficacia della politica del tetto del prezzo del petrolio adottando ulteriori misure per rafforzare la conformità e l’applicazione, lavorando al contempo per mantenere la stabilità del mercato,” si legge nella dichiarazione.

E ancora: “Imporremo ulteriori misure sanzionatorie contro coloro che sono coinvolti in pratiche ingannevoli durante il trasporto di petrolio russo e contro le reti che la Russia ha sviluppato per ricavare entrate aggiuntive dalle violazioni dei limiti di prezzo o dalle vendite di petrolio utilizzando fornitori di servizi alternativi”.

Il G7 ha infine promosso una partnership strategica ed equa con i Paesi africani attraverso non solo il Piano Mattei, ma anche il lancio dell’iniziativa “Energy for Growth in Africa“.

Medio Oriente, Libano e Mar Rosso: attenzione all’instabilità

Il G7 ha espresso preoccupazione per la situazione lungo la Linea Blu in Libano, esortando al dialogo e riaffermando il sostegno alla stabilità nel Medio Oriente. Questo impegno include il mantenimento della sicurezza di Israele e il supporto per una soluzione pacifica dei conflitti regionali, promuovendo la cooperazione multilaterale e la sicurezza nella regione.

Nel testo è presente la condanna agli attacchi Houthi contro le navi internazionali e commerciali in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden. Si legge: “Questi attacchi illegali devono finire. Chiediamo il rilascio immediato da parte degli Houthi della Galaxy Leader e del suo equipaggio. Ribadiamo il diritto dei Paesi di difendere le proprie navi, in linea con la risoluzione 2722 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e in conformità con il diritto internazionale”.

Si chiede agli Houthi di rispettare gli obblighi previsti dal diritto umanitario internazionale e di cessare gli attacchi nel Mar Rosso, nel Golfo di Aden e nelle acque circostanti. “Invitiamo inoltre le parti yemenite a continuare a impegnarsi positivamente per portare avanti l’intesa raggiunta nel dicembre 2023, sotto l’egida delle Nazioni Unite, in merito al processo di pace”, si legge nella dichiarazione.

Clima, inquinamento e biodiversità: fuori si manifesta

Il G7 ha discusso l’urgente necessità di affrontare il cambiamento climatico, l’inquinamento e la perdita di biodiversità, impegnandosi per misure concrete e una collaborazione internazionale. Questo include l’adozione di politiche per ridurre le emissioni di gas serra, promuovere energie rinnovabili e proteggere e ripristinare gli ecosistemi vitali per la sostenibilità globale. Le misure proposte vedono anche il rafforzamento della sicurezza alimentsre, attraverso l’iniziativa “Apulia Food Systems“.

Durante il G7, alcune decine di manifestanti si sono incatenati davanti ai cancelli del media center presso la Fiera del Levante a Bari, protestando contro la “narrazione sul clima”. I membri del movimento ecologista Extinction Rebellion hanno gridato slogan come “il clima sta cambiando e il G7 dov’è?”. Un giovane manifestante ha dichiarato: “Mancano politiche concrete per rispettare gli accordi internazionali sul clima che abbiamo detto di voler rispettare”. I manifestanti hanno esposto un grande striscione rosso con la scritta: “Crisi ecoclimatica: Italia zona rossa”, chiedendo al governo italiano di agire immediatamente con azioni radicali e concrete per affrontare la crisi climatica.