Un treno Frecciarossa che viaggiava sulla linea ad alta velocità tra Napoli e Venezia ha subito un guasto nei pressi di Roma, tra Settebagni e Capena, rimanendo fermo per 2 ore, dalle 14 alle 16, senza elettricità. A bordo si trovavano 500 passeggeri, tra cui anche l’ex ministro della Cultura Dario Franceschini.
Le opposizioni hanno attaccato il governo per la gestione dell’emergenza e i ritardi che il guasto ha causato sulla linea, con treni fuori orario di oltre 70 minuti in una delle tratte più importanti del Paese. Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti vorrebbe convocare i vertici di Trenitalia per fare il punto della situazione in vista della stagione estiva e dell’aumento dei flussi turistici.
Il treno Frecciarossa fermo a Roma
Un treno alta velocità Frecciarossa partito da Napoli e diretto a Venezia è rimasto fermo nel pomeriggio del 20 giugno per due ore nella campagna romana, poco dopo essere ripartito dalla Capitale. Il convoglio si è fermato tra le stazioni di Settebagni e Capena, per un guasto che riguardava il treno stesso. A bordo si trovavano oltre 500 passeggeri tra cui anche l’ex ministro della Cultura e dirigente del Partito democratico Dario Franceschini, che ha raccontato quanto accaduto:
“All’inizio è stato terrificante perché le porte erano bloccate, era caldissimo e davvero mancava il respiro. Poi le hanno aperte, ma per questioni di sicurezza non si poteva scendere e tutti si sono accalcati vicino alle porte per prendere un filo d’aria. C’era chi si stava sentendo male. Poi finalmente, dopo quasi tre ore, i passeggeri sono stati fatti salire su un altro treno, che ci ha riportati a Roma” ha detto Franceschini. Trenitalia, dopo due ore, è riuscita a caricare i passeggeri su un altro treno e riportarli a Roma, alla stazione Tiburtina. La società ha assicurato il risarcimento dei biglietti dei passeggeri coinvolti.
Salvini verso la convocazione dei vertici Trenitalia
Quanto accaduto al Frecciarossa rimasto bloccato fuori Roma ha portato all’attacco delle opposizioni nei confronti del governo, creando imbarazzo soprattutto per il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e per il suo titolare, il leader della Lega Matteo Salvini. Sulla Rete ferroviaria italiana sono aperti numerosi cantieri sia per la manutenzione che per l’ammodernamento delle ferrovie. La situazione preoccupa in vista della stagione estiva, durante la quale gli afflussi turistici metteranno a dura prova le capacità dei treni, soprattutto di quelle ad alta velocità.
Secondo fonti di stampa, il ministro Salvini sarebbe intenzionato a convocare i vertici delle principali società che si occupano delle ferrovie pubbliche in Italia. Trenitalia, che gestisce i treni e il servizio stesso, Reti ferroviarie italiane (Rfi) che è proprietario e gestore della rete, quindi delle ferrovie, delle stazioni e dei sistemi che permettono ai treni di viaggiare, e Ferrovie dello Stato (Fs), il gruppo che controlla entrambe.
L’obiettivo sarebbe quello di evitare che altre situazioni del genere possano verificarsi e consentire un intervento più pronto di mezzi di soccorso in caso di guasti a treni lontani dalle stazioni. “Pur nella consapevolezza di alcune oggettive difficoltà (a partire dall’elevato numero di cantieri aperti) è necessario garantire un servizio il più possibile efficiente e rispettoso dei cittadini” ha dichiarato Rfi.