Dicembre e l’eredità Agnelli, gli intrecci finanziari dietro la holding di famiglia

Nel 2004 Marella Caracciolo vende il 40% della Dicembre agli Elkann. Documenti mancanti e conti sospetti sollevano dubbi sulla legittimità della vendita

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 30 Dicembre 2024 08:18

Era il 19 maggio 2004 quando Marella Caracciolo decise di vendere una fetta consistente dell’impero di famiglia: poco più del 40% della Dicembre, la cassaforte finanziaria che gestisce l’impero Agnelli. Il prezzo si avvicinava agli 80 milioni di euro, pagati dai nipoti John, Lapo e Ginevra Elkann. Marella mantenne l’usufrutto delle quote, ma dietro la transazione si nascondono dettagli che fanno alzare più di un sopracciglio.

La Dicembre non è solo una holding: è il cuore strategico che tiene insieme realtà globali come Stellantis, Ferrari e Juventus. Un nome che pesa quanto un’intera dinastia. Eppure, dietro il fascino dell’impero Agnelli, la trama degli affari interni si complica sempre di più.

Documenti inediti e conti chiusi

Un documento inedito, ritrovato dalla Guardia di Finanza torinese, ha riacceso i riflettori sull’operazione. Questo documento, secondo quanto riportato, vede i tre Elkann coinvolti in un’indagine penale per truffa ai danni dello Stato. L’originale dell’atto di vendita, infatti, sembra sparito, mentre il conto della Gabriel Fiduciaria, da cui sarebbe dovuto partire il pagamento, risulta chiuso dal 17 maggio 2004, due giorni prima della transazione. Report, la trasmissione televisiva, ha rivelato che questa prova rischia di pesare enormemente sul procedimento civile che contrappone gli Elkann alla madre Margherita, figlia di Gianni Agnelli, per l’eredità della matriarca Marella.

Una vendita reale o una costruzione di facciata? L’ipotesi degli inquirenti

Secondo le indagini, la vendita potrebbe non essere stata così trasparente. I magistrati hanno scoperto un flusso di 100 milioni di euro in direzione opposta: dai conti di Marella Agnelli a quelli degli acquirenti. Questo dettaglio alimenta il sospetto che la transazione possa essere stata un’operazione costruita ad arte per finalità ancora tutte da chiarire. La domanda a questo punto è inevitabile: si è trattato di un passaggio legittimo o di un meccanismo per aggirare altri obblighi?

Cosa cambia con la nuova prova

Le conseguenze, se il documento fosse accolto dai giudici civili, potrebbero essere dirompenti. Un cambio di proprietà potrebbe trasferire tra il 40% e il 50% della Dicembre nelle mani di Margherita Agnelli, riscrivendo gli assetti societari dell’intero gruppo. E con la Dicembre che controlla realtà come Stellantis, Ferrari e Juventus, i risvolti economici sarebbero enormi. La holding Exor, pilastro del gruppo, vedrebbe riscritti i propri equilibri di gestione.

La replica degli Elkann

Gli avvocati di John, Lapo e Ginevra Elkann non ci stanno. “Gli atti del 19 maggio 2004 mostrati da Report sono stati validamente sottoscritti con autentica notarile. Quindi sono validi. John, Lapo e Ginevra sono i legittimi titolari delle loro quote della Dicembre e l’attuale assetto proprietario non può essere messo in discussione in alcun modo”, dichiarano. E aggiungono: “La difesa dei fratelli Elkann stigmatizza l’utilizzo, ormai ricorrente, di affermazioni scandalistiche, avventate e strumentali a interessi che sinora sono stati sempre soccombenti in sede giurisdizionale, sulla catena di controllo di un gruppo di società quotate in Italia e all’estero”.

Un esposto che scuote l’eredità Agnelli

Tutto è iniziato con un esposto presentato da Margherita Agnelli alla fine del 2022. Tra i punti chiave dell’indagine spicca la presunta frode fiscale che avrebbe beneficiato Marella Agnelli. Secondo la difesa, la matriarca degli Elkann risiedeva stabilmente in Svizzera, ma gli inquirenti vogliono fare luce su eventuali incongruenze. Questo scenario ha portato gli investigatori a focalizzarsi non solo sui dettagli della vendita, ma anche sull’origine di alcuni flussi finanziari che potrebbero riservare altre sorprese. Marella è scomparsa nel 2019, ma la sua eredità continua a far rumore.