Antiriciclaggio, la Sesta Direttiva Aml rende consultabili i registri e aumenta le pene

Nella Sesta Direttiva Aml, approvata in prima lettura a Strasburgo, ci sono importanti novità, come la possibilità di consultare i registri e pene più severe

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

La recente approvazione della Sesta Direttiva Europea Aml pone un tassello importante verso la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. La direttiva, ratificata in prima lettura dal Parlamento Europeo a Strasburgo, si inserisce in un momento di fervida discussione giudiziaria sull’accesso al Registro dei titolari effettivi in Italia e promette di ridefinire gli standard di divulgazione e controllo nei 27 paesi dell’Unione Europea.

Questo nuovo strumento normativo porta con sé una serie di requisiti aggiuntivi per le imprese obbligate, tra cui le banche, al fine di rafforzare la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

Registri aperti e consultabili

Uno degli elementi salienti della Sesta Direttiva è la sua enfasi sulla massima trasparenza nei registri dei titolari effettivi, che saranno ora accessibili non solo a giornalisti e organizzazioni della società civile, ma anche a individui e entità interessate ad operare con soggetti giuridici. Tale apertura è fondamentale per favorire una maggiore vigilanza e prevenire attività illecite.

Un’altra innovazione riguarda la pubblicazione dei registri relativi ai super-ricchi, coloro che sono attratti dalle politiche fiscali nazionali o dai “diritti di soggiorno in cambio di investimenti”. Gli Stati membri dovranno condurre controlli rigorosi sull’origine dei fondi e del patrimonio dei richiedenti, pubblicando annualmente relazioni dettagliate sui rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo legati a tali pratiche.

Controlli anche sugli immobili

La direttiva si estende anche al settore immobiliare, riconoscendo il ruolo cruciale degli immobili nel facilitare il riciclaggio di denaro. Gli Stati membri sono ora tenuti a garantire alle autorità competenti un accesso diretto ai registri immobiliari per consentire un monitoraggio efficace e in tempo reale delle transazioni immobiliari.

La questione degli Iban virtuali

In aggiunta, la Sesta Direttiva introduce nuove disposizioni riguardanti la registrazione e la condivisione degli Iban virtuali, utilizzati per reindirizzare pagamenti su conti bancari o di pagamento fisici. Queste misure mirano a contrastare l’uso illecito degli Iban virtuali nel riciclaggio di denaro e nel finanziamento del terrorismo, garantendo una maggiore tracciabilità delle transazioni finanziarie transfrontaliere.

Il punto di contatto centrale per le cripto-attività

Infine, per ridurre le vulnerabilità legate alle cripto-attività e ai prestatori di servizi finanziari, gli Stati membri dovranno istituire un “punto di contatto centrale”. Questa misura, ispirata agli schemi adottati dall’Unione Europea con le multinazionali hi-tech, mira a migliorare la cooperazione e lo scambio di informazioni tra le autorità competenti, al fine di prevenire potenziali abusi finanziari.

Sanzioni più severe

Rispetto alla versione precedente della direttiva, c’è stato un ampliamento della portata degli obblighi e delle sanzioni per le società che gestiscono transazioni finanziarie. In particolare, sono stati armonizzati i requisiti in tutti i paesi dell’Ue, richiedendo una cooperazione transfrontaliera e l’eventuale perseguimento dei trasgressori all’interno di un’unica giurisdizione europea.

Un cambiamento significativo è rappresentato dall’elenco espanso di 22 reati presupposto, che ora include per la prima volta la criminalità informatica. Questo implica che le aziende operanti nell’ambiente FinTech devono potenziare le loro misure di identificazione del cliente e di antiriciclaggio per mitigare il rischio di non conformità.

La Sesta Direttiva Aml stabilisce anche una maggiore responsabilità individuale, consentendo il perseguimento dei singoli decisori all’interno delle organizzazioni per reati come il favoreggiamento o il tentativo di riciclaggio di denaro. Inoltre, tutte le persone giuridiche, comprese le società di persone, saranno considerate penalmente responsabili per aver consentito attività illecite all’interno delle loro operazioni.

Le penalità sono state notevolmente aumentate, con una pena detentiva minima di quattro anni per il riciclaggio di denaro. Sono stati inoltre ampliati i poteri giudiziari per imporre ammende individuali e limitare l’accesso alle finanze pubbliche, al fine di dissuadere i riciclatori di denaro e i loro facilitatori.