Nuova puntata della battaglia legale sulla Superlega, che potrebbe essere arrivata a una svolta. Il tribunale Commerciale di Madrid ha emesso una sentenza sul caso della European Super League/A22 Sports Management contro la UEFA e la FIFA con la quale decreta che gli statuti delle due organizzazioni di governo del calcio sono illegali e incompatibili con il diritto della concorrenza dell’Unione Europea, in quanto impediscono ai concorrenti di entrare nel mercato delle competizioni internazionali per club. Con questa decisione la giudice Sofia Gil Garcia dà ragione alla società che ha intrapreso la diatriba con Nyon e Zurigo per organizzare una competizione alternativa alla Champions League e dà applicazione al verdetto di stesso segno espressa dalla Corte di Giustizia europea.
La sentenza del tribunale di Madrid
Già a dicembre 2023 il tribunale dell’Unione europea si era pronunciato sulla questione Superlega contro Uefa affermando che “la UEFA e la FIFA hanno abusato della loro posizione dominante […] attribuendosi la discrezionalità di proibire la partecipazione a competizioni alternative“.
La A22 si era dunque rivolta al tribunale Commerciale di Madrid 17 per rivalersi sulle minacce di sanzioni (come alla Juventus) dalle due organizzazioni calcistiche internazionali, nei confronti dei club che avevano fondato la Superlega ed erano pronti a prenderne parte.
La sentenza della giudice Sofia Gil Garcia è dunque il secondo via libera a favore della nuova competizione e rappresenta la prima applicazione della cornice giuridica, inappellabile, stabilita dalla Corte di giustizia dell’Ue, da parte di un tribunale europeo.
La decisione della corte madrilena è stata annunciata dalla società A22: “Il Tribunale Commerciale ha stabilito che gli statuti Uefa e Fifa che impediscono ai concorrenti di entrare nel mercato delle competizioni internazionali per club sono illegali e incompatibili con il diritto della concorrenza dell’Unione Europea. È la prima volta che un tribunale europeo applica il quadro giuridico emesso dalla Corte di giustizia dell’Unione europea (“CGUE”) nel dicembre 2023 e la decisione è pertanto vincolante ed esecutiva in tutta l’Unione europea”.
La giudice ha affermato che “la Uefa e la Fifa hanno abusato della loro posizione dominante […] attribuendosi la discrezionalità di proibire la partecipazione a competizioni alternative” e “impediscono la libera concorrenza sul mercato imponendo restrizioni ingiustificate e sproporzionate”.
Stabilito ciò, il tribunale ha ordinato a Fifa e Uefa di “cessare la condotta anticoncorrenziale”, “proibire la sua futura ripetizione” e “rimuovere tutti gli effetti delle azioni anticoncorrenziali […] che si sono verificate prima o durante la durata del procedimento”.
In seguito alla sentenza, il Ceo di A22 Bernd Reichart ha esultato per quello che considera “un passo importante verso un panorama calcistico di club veramente competitivo e sostenibile in Europa”.
“Per troppo tempo è stato permesso alla UEFA di controllare e dominare il calcio di club a livello europeo – ha dichiarato il manager – Gli statuti della UEFA e le azioni aggressive intraprese per proteggere il suo monopolio hanno soffocato l’innovazione per decenni e i club non dovrebbero temere minacce di sanzioni semplicemente per avere idee e conversazioni. L’era del monopolio è definitivamente finita. Non vediamo l’ora di continuare il nostro dialogo con i club di tutte le dimensioni per migliorare il calcio di club a livello internazionale e renderlo più accessibile e avvincente per i tifosi di tutte le età”.
La risposta della Uefa
La sentenza del tribunale di Madrid però non è definitiva: Uefa e Fifa possono ancora fare appello presso la Sezione numero 28 dell’Audiencia Provincial. E in giornata è arrivato il commento sulla sentenza da Nyon, sede della massima organizzazione calcistica europea guidata da Aleksander Ceferin: “La Uefa prende atto della sentenza odierna del Tribunale Commerciale di Madrid. In particolare – si legge nella nota ufficiale – la Uefa è lieta di rilevare che il giudice ha confermato la validità di un sistema di pre-autorizzazione per le competizioni di terze parti che devono essere approvate secondo le regole di autorizzazione della Uefa e ha riconosciuto i benefici indiscutibili di tali regole per il sistema sportivo del calcio”.
“Il tribunale ha anche confermato che la versione attuale delle regole di autorizzazione della Uefa (adottata nel giugno 2022) non è influenzata dalla sentenza odierna – continua il comunicato -. Inoltre, il tribunale non ha dato il via libera, né ha approvato, progetti come la Superlega. Infatti, il giudice ha affermato che il progetto della Superlega è stato abbandonato da tempo e che non può essere chiamata a pronunciarsi su progetti astratti. In breve, la sentenza non concede a terze parti il diritto di sviluppare competizioni senza autorizzazione e non riguarda alcun progetto futuro o una versione modificata di un progetto esistente. In ogni caso, la Uefa prenderà tempo per studiare la sentenza prima di decidere se sia necessario intraprendere ulteriori azioni”.