Premi Uefa di solidarietà alle squadre fuori dalle coppe: 800mila euro anche alle italiane

Più risorse dalla Uefa per i bonus di solidarietà destinati alle squadre fuori dalle coppe: l'Italia è tra i 5 Paesi a ricevere una quota annuale di 10 milioni

Foto di Claudio Carollo

Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Pubblicato: 22 Ottobre 2024 22:18

Fondi più ricchi per i bonus destinati dalla Uefa alle squadre che non partecipano alle tre grandi competizioni europee di calcio per club. Mentre Champions, Europa e Conference League tornano in scena dopo la pausa delle Nazionali, durante la sosta la massima organizzazione calcistica europea ha presentato il nuovo sistema dei premi di solidarietà, con un aumento record del 76% delle risorse messe in campo per le società che non riescono a qualificarsi alle coppe, secondo il principio dell'”equilibrio competitivo”.

I premi di solidarietà

Con la riforma Uefa delle competizioni, il Comitato di Nyon ha delineato un nuovo modello di distribuzione delle risorse previste per le squadre che rimangono fuori dalle tre coppe europee, passando dai precedenti 174 milioni a un fondo di solidarietà da 308 milioni di euro.

Si tratta di una cifra equivalente al 7% dei ricavi commerciali lordi combinati di Champions, Europa e Conference, che, con il passaggio ai nuovi formati con più squadre, potranno fruttare all’organizzazione maggiori entrate per un totale stimato in 4,4 miliardi di euro.

La finalità dei premi di solidarietà della Uefa è di ridurre il divario tra società, campionati e federazioni diverse, per cercare di far crescere il movimento a livello di base e giovanile.

Come spiegato anche dalla Serie A, “considerando l’aumento sostanziale sia delle partite che dei ricavi generati dal nuovo formato UCC, le Leghe Europee sono state in grado di negoziare e concordare con la Uefa una quota maggiore di risorse finanziarie da distribuire ai club che non partecipano alle competizioni europee”, con l’obiettivo di “creare un legame diretto tra le prestazioni dei club partecipanti e la distribuzione ai club non partecipanti dello stesso Paese”.

La massima organizzazione calcistica europea ha comunicato che per la distribuzione dei premi di solidarietà, le cinque federazioni maggiori, ovvero quelle di Inghilterra, Spagna, Italia, Germania e Francia, otterranno un massimo di 50 milioni di euro e una quota fissa di 10 milioni di euro all’anno ognuna.

Al resto dei Paesi saranno destinati 258 milioni di euro, dei quali il 70% saranno distribuiti sulla base della posizione di ciascuna federazione nella lista di accesso, mentre il restante 30% sarà ripartito in proporzione all’importo ricevuto durante la stagione dal club più redditizio di ciascuna federazione.

I criteri

In generale, per ottenere le sovvenzioni previste dai fondi di solidarietà della stagione 2024/25, i club dovranno dimostrare l’osservanza dei criteri sulle licenze e sulla sostenibilità finanziaria delle società. Nelle prossime due stagioni, invece, i club saranno chiamati a soddisfare altri requisiti, che saranno individuati nei seguenti ambiti:

  • Finanza
  • Strutture delle squadre giovanili
  • Assistenza medica
  • Tutela e benessere dei bambini e dei giovani
  • Strutture per la formazione
  • Attività di calcio femminile
  • Ufficiali di collegamento con i tifosi
  • Responsabilità sociale

A ricevere i bonus saranno indifferentemente tutte le squadre partecipanti alla prima divisione dei rispettivi Paesi che non si saranno qualificate alle tre competizioni europee, con importi suddivisi in parti uguali. Ciò significa che per i club di Serie A fuori dalle coppe è prevista una sovvenzione da oltre 800mila euro ciascuna.

In caso di accordo tra le società del massimo campionato, una parte dei fondi potrà essere riservata alle società dei campionati cadetti, anche in questo caso con importi ripartiti in quote uguali.