Mondiale per club a rischio, quanto perderebbero Inter e Juventus

Si teme per la salute dei calciatori, con un calendario stracolmo che continua a vedere aggiunti eventi

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Mentre il mondo del calcio è tornato a parlare di Superlega, con toni sempre molto accesi, c’è chi punta il dito contro il Mondiale per club e, dunque, la FIFA. Numerose voci si sono sollevate per chiedere un passo indietro, minacciando un boicottaggio.

Mondiale per club, la protesta

Unite sotto la stessa bandiera numerose leghe calcistiche e associazioni dei giocatori. Il grido è unanime: stop al Mondiale per club. Il tabloid The Sun spiega come alla guida ci sia il numero uno della Premier League, ovvero Richard Masters, affiancato dal capo della Liga, Javier Tebas e dal presidente della PFA Maheta Molango.

Questo nuovo torneo, che comprende 32 squadre e promette di rimpinguarne non poco le casse, rappresenta una minaccia, tenendo conto dei già estremamente complessi e stracolmi calendari calcistici. Il tutto si terrà nell’estate 2025 negli Stati Uniti. Una location di certo non casuale, considerando come il fenomeno sia ormai sempre più diffuso nel Paese, che attende ormai soltanto di vedere la nazionale maschile trionfare (quella femminile è al vertice da anni).

Le parti in causa starebbero minacciando azioni legali e boicottaggio, a meno che il Mondiale per club non venga rinviato a data da destinarsi. Una prospettiva neanche presa in considerazione dalla FIFA, che potrebbe però cambiare idea dinanzi a un’azione compatta.

Calciatori a rischio

Maheta Molango, presidente della Professional Footballers’ Association, si è così espresso: “Il calcio sta uccidendo il suo stesso prodotto. Chi gestisce deve ascoltare. Se non lo fanno, abbiamo la responsabilità verso i giocatori di agire, come sindacati. La via legale è il prossimo passo. Le autorità sportive hanno avuto differenti opportunità per impegnarsi seriamente con noi su questo. Hanno deciso di non farlo”.

Al centro della protesta c’è la salute degli sportivi coinvolti. Il carico di lavoro attuale non è sostenibile, come ben evidenziato dalla mole di infortuni gravosi che si susseguono. Il calendario internazionale non è sostenibile e dalla FIFA non si ricevono segnali nella giusta direzione.

Per poter fronteggiare il tutto, l’unione internazionale dei giocatori FitPro e la PFA ritengono si debba essere costretti a ridurre, se non cancellare, le tre settimane di pausa previste da tutti i contratti professionistici.

Situazione in Italia

Campionato, coppe nazionali, tre coppe internazionali, Europei, Mondiale per club, Mondiale: ecco come si prefigura il calendario, a grandi linee, dall’estate 2024 all’estate 2026. Una mole di impegni rischiosa per la salute dei calciatori, che ha portato anche l’Italia a esprimersi, nella persona del presidente della FIGC, Gabriele Gravina.

Lo sguardo è rivolto in parte ai calciatori e in parte al pubblico. Ecco le sue parole a La Gazzetta dello Sport: “Troppa offerta genera l’effetto negativo. Perdiamo attrattività. Valutiamo insieme anche l’utilità del Mondiale per club. Dobbiamo ripulire il calendario, siamo arrivati al punto di non ritorno. Senza giocatori, addio calcio”. A ciò fa eco Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A. Anche in questo caso non si percepisce la volontà di difesa degli sportivi, quanto il timore economico scaturito da tante modifiche del palinsesto: “FIFA e UEFA hanno raddoppiato le gare. Quelle delle leghe sono rimaste le stesse. Con questi tornei stanno facendo concorrenza ai campionati nazionali”.

Perdite milionarie per Inter e Juventus

Sono 12 le squadre europee invitate a prendere parte al Mondiale per club, che si terrà da domenica 15 giugno a domenica 13 luglio 2025. La serie A sarà rappresentata da Inter e Juventus. Entrambi i club sono alle prese con una risistemazione dei propri conti. Negli ultimi anni si è assistito a una vera rivoluzione interna, che ha portato però i nerazzurri a dire addio al presidente Zhang, costretto a cedere il club al fondo Oaktree.

Nello specifico il Mondiale per Club prevedeva cifre molto elevate, vicine ai 4 miliardi di euro. Una prospettiva modificata e rivista al ribasso, con una distribuzione di fondi tra i club partecipanti comunque molto allettante. Se tutto dovesse saltare, con rinvio a data da destinarsi, Inter e Juventus perderebbero tra i 15 e i 20 milioni di euro a testa.