Italia prima nell’Ue per fatturato nello sport con 1,6 miliardi di euro d’indotto

Secondo i dati della Commissione europea, l'Italia rappresenta il primo Paese per volume d'affari delle imprese sportive tra i membri dell'Ue

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

L’Italia è in vetta alla classifica dell’Ue per fatturato nel settore sportivo. Lo certificano i numeri della Commissione Europea, secondo i quali il nostro Paese si conferma leader per ricavi delle imprese di beni sportivi, con un volume d’affari da 1,6 miliardi di euro a fronte di un totale di 8 miliardi generato dalle 5mila aziende che operano nel comparto in tutta l’Unione.

Il fatturato dell’Italia nello sport

Dal report della Commissione europea emerge come la bilancia commerciale dell’Ue sui beni sportivi risulti in negativo di circa 3 miliardi di euro, frutto della differenza tra i 10,6 miliardi di importazione e 7,7 miliardi di prodotti esportati.

Nell’analisi riportata dal portale Sport e finanza, l’Italia si posiziona ai vertici della produzione di barche e equipaggiamento per sport nautici, che rappresenta la categoria principale dei prodotti venduti fuori dai confini dell’Unione europea con più del 30% dell’export, seguita dall’attrezzatura per palestra e nuoto e dalle calzature sportive, per una quota rispettivamente di circa il 20 e il 10% del volume totale.

A importare i prodotti provenienti dall’Ue, per un giro d’affari da circa 1,8 miliardi, sono soprattutto gli Stati Uniti, che si piazzano davanti a Regno Unito e Svizzera, entrambi con poco meno di un miliardo.

I Paesi dell’Unione europea, invece, acquistano articoli sportivi principalmente dalla Cina, per un controvalore di oltre 4 miliardi, dal Vietnam (1,9 miliardi) e Indonesia (600 milioni).

Se si guarda nello specifico alle 190mila società impegnate nelle attività sportive, come l’organizzazione di eventi, di attività economiche riguardanti l’allenamento degli atleti e la gestione di impianti, il giro d’affari raggiunge i 60 miliardi di euro, che costituisce lo 0,2% del Pil di tutta l’Ue, con lo 0,6% di aziende coinvolte tra quelle di tutte le altre industrie.

In generale il settore occupa 1,5 milioni di persone, equivalente allo 0,75% dell’occupazione totale dei Paesi membri nell’Unione europea, con una quota consistente di occupati in età compresa tra i 15 e i 29 anni, che costituiscono il 37% del numero complessivo di lavoratori dello sport.

Il settore dello Sport in Italia

Il peso dell’Italia in questo ambito economico dell’Ue è pari al 20% del fatturato totale, nonostante il nostro Paese risulti al quinto posto per numero di aziende operanti nello sport, con 455 realtà, in una classifica che vede la Francia al primo posto con 855 imprese, per un volume d’affari di circa 1 miliardo.

Seconda dopo l’Italia per ricavi nell’industria sportiva si posiziona la Germania, con 510 società. I tedeschi si affiancano al nostro Paese per quanto riguarda gli investimenti pubblici nell’attività sportiva, con un impegno pari allo 0,5% della spesa pubblica complessiva, inferiore alla media dell’0,8% dell’Unione europea e pari a metà delle risorse stanziate dalla Francia.

Analizzando l’impatto dello sport nell’economia tricolore, secondo lo studio della Rome Business School, nel 2023 il settore ha generato 24 miliardi di euro, per un peso 1,8% del Pil italiano.

Stando alle stime del report “Lo sport in Italia. Governance, impatto economico e infrastrutture sportive”, circa il 78% del Pil del settore sportivo in Italia deriva dal settore dei servizi, pari a oltre 19 miliardi di euro, seguito dall’industria in senso stretto (12,7%), con un valore di prodotto di 3,1 miliardi di euro, e il commercio, che contribuisce con poco più di 1 miliardo di euro (4,3%).