Che ruolo ha Ibrahimovic nel Milan (e il botta e risposta con Boban)

Nessuno l’ha capito perché è un ruolo inedito per il calcio italiano, eppure la sua funzione è largamente impiegata negli altri sport.

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Danilo Supino

Data journalist

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Il ruolo di Zlatan Ibrahimovic per gli italiani, sia tifosi che giornalisti, non è chiaro. Il nodo della mancanza di comprensione del suo ruolo è nel rapporto da ventesimo secolo che noi italiani abbiamo con il calcio, un rapporto fatto di nostalgia e difficoltà al cambiamento. Poi bisogna anche dire che l’istrionico Ibra ci mette del suo, basti vedere la risposta data a Zvonimir Boban ai microfoni di Sky nel prepartita di Milan-Liverpool di Champions League.

Ibrahimovic entra nell’A.C. Milan

Che Ibrahimovic fosse nel giro dello staff del Milan lo si sapeva già dal suo ritiro a giugno 2023. Quando si immaginava che il suo trascinare il gruppo con annesso ribaltamento di tavoli negli spogliatoi (e relativo urlo “Italia è Milan”) potesse riversarsi anche nella gestione del Milan e quindi, ribaltare la situazione dopo i due anni sottotono che sono seguiti alla vittoria dello scudetto. Ma “ribaltare” cosa poi? Spogliatoio, mercato, amministrazione?

A gennaio 2024, lo svedese viene annunciato con un comunicato dell’A.C.Milan e RedBird Cap come Operating Partner della RedBird di Cardinale e Senior Advisor dei rossoneri.

Che ruolo ha Zlatan Ibrahimovic nel Milan?

Zlatan Ibrahimovic, quindi, è Senior Advisor del Milan per i settori amministrativo, sportivo e commerciale. In sintesi, è scritto questo nel comunicato. Bene, ma di cosa si occupa per la precisione?

Rispondere a questa domanda è più complesso perché i consulenti (con le mansioni di Ibrahimovic), questo è ciò che lo svedese è per i rossoneri, sono una figura poco utilizzata nel mondo del calcio, molto più impiegata invece negli sport come baseball e football americano. Due sport in cui Gerry Cardinale e la sua RedBird Corp investono da molti anni.

Quindi Ibrahimovic dovrebbe supportare il CdA in quelle che sono tematiche cross tra economia e sport; consultarsi con Moncada per acquisti e cessioni dei calciatori; riflettere con Fonseca e il suo staff sulla gestione della squadra.

Nel comunicato rilasciato da RedBird Cap a dicembre 2023, con il quale investe Ibrahimovic del suo nuovo ruolo, si legge:

“Ibra svolgerà ruolo attivo nelle operazioni sportive e commerciali del Club e contribuirà a rafforzare la cultura vincente del club. Il suo compito include la crescita dei calciatori, allenamenti performanti, promozione del marchio e del Milan a livello globale e il supporto su progetti strategici, tra cui il nuovo stadio del Club”. [Ndt]

Dunque, ironie delle fanzine a parte il suo ruolo è chiaro, almeno nei comunicati e negli intenti di RedBird Corp.

Qual è il problema con Ibra allora?

Anteprima. Dall’inizio del campionato di Serie A, il Milan ha totalizzato 5 punti in 4 giornate. La squadra dello scudetto è cambiata per 7/11; un allenatore cercato già da maggio scorso; Fonseca arrivato tra i dubbi; Alvaro Morata.

La risposta a Zvonimir Boban “Io sono il boss, tutti lavorano per me” è una risposta del personaggio Ibra, che è idonea più al ruolo di spalla di Amadeus a Sanremo che alla sua nuova funzione di consulente.

Il Personaggio Ibra ha vinto sul Senior Advisor Ibrahimovic e invece di preparare risposte alle sacrosante e prevedibili domande, ha preferito glissare con una delle sue battute megalomani. Che fin quando sono sui social o sull’Ariston fanno ridere, ma poi a ben vedere fanno riflettere. Si comprende che la via di fuga nel Personaggio Ibra era la più veloce e facile, visto che il tono delle risposte si facevano sempre più stizzite sino al carico della domanda fatta da Boban.

Un advisor, anche se Senior, non è un boss, non ha nessuno alle sue “dipendenze”. Si tratta di un consulente, un facilitatore per le questioni più complesse. Uno che dovrebbe anche districare le matasse, come è uso comune dire. Inoltre, se è senior si presume ci sia un team sotto di lui, quindi non è solo e se proprio è boss, lo è del suo team di consulenti.

Proprio perché Ibrahimovic conosce il calcio italiano, arrivandoci in età giovane nel 2005 per poi ritornarci tre volte, sarebbe stato il caso di prepararsi al ritorno in pubblico e che “Sono stato assenti per motivi professionali” non era sufficiente. In fondo, se riveste quel ruolo è anche per la sua conoscenza dell’ambiente calcistico italiano.

La nostalgia dei tifosi italiani

Il secondo punto di incomprensione sul ruolo di Ibrahimovic sono i tifosi di calcio, soprattutto italiani. Il ruolo di Ibra è nuovo, forse inedito, e mutuato dalle esperienze di gestione aziendali statunitensi dove gli advisor sono quasi del tutto parte integrante di un’azienda e non semplici consulenti esterni. Si parla, dunque, di una figura professionale che nel calcio non c’era e che quindi va al di fuori degli schemi ai quali eravamo abituati come direttore sportivo, direttore tecnico, dirigente accompagnatore (oggi team manager).

Insomma, Ibrahimovic renderebbe più facile la vita ai tifosi e ai giornalisti sportivi, se si togliesse i panni del Personaggio Ibra, indossasse la suite da Senior Advisor e avesse un atteggiamento più consono al suo ruolo.