Oggi, 2 luglio 2025, prende il via in Svizzera il Campionato Europeo di calcio femminile, che si concluderà con la finale il 27 luglio al St. Jakob‑Park di Basilea, l’impianto più capiente del Paese. Con 16 squadre in gara, 31 partite in calendario e otto città coinvolte, Euro 2025 si annuncia come l’edizione più ricca e partecipata nella storia del torneo.
I numeri parlano chiaro: biglietti, sponsor, premi e impatto locale superano di gran lunga quelli dell’edizione inglese del 2022. Segnano una nuova fase del calcio femminile europeo. Si è concretizzato il passaggio da evento simbolico a prodotto economico sostenibile.
Europeo femminile 2025: (quasi) tutto esaurito
A poche ore dal calcio d’inizio, sono già 600.000 i biglietti venduti, su una disponibilità totale di circa 720.000. Sono 22 le partite esaurite in prevendita, comprese tutte quelle della fase finale e diversi match della fase a gironi. Il prezzo base parte da circa 26 euro.
Nel confronto con l’edizione 2022 in Inghilterra, il dato è significativo: allora furono venduti 574.875 biglietti con una media di 18.544 spettatori per incontro. Oggi si prevede una media superiore ai 19.000, confermando che il pubblico per il calcio femminile non solo cresce ma si fidelizza.
Non contano però unicamente i numeri: l’aumento delle vendite è frutto anche di una migliore strategia distributiva, come avviene già per altri grandi eventi sportivi. La vendita è centralizzata, attraverso UEFA.com, con una campagna marketing mirata per famiglie e giovani. A ciò si aggiungono ccordi con agenzie turistiche per pacchetti sportivi su misura.
Prize Pool: da 16 a 41 milioni di euro, e ora le giocatrici vengono pagate
Il montepremi complessivo per Euro 2025 è pari a 41 milioni di euro, quasi il triplo rispetto ai 16 milioni messi in palio nel 2022. Ogni squadra riceverà un contributo di 1,8 milioni per la partecipazione, mentre la vincitrice potrebbe incassare fino a 5,1 milioni, tra bonus per vittorie, qualificazioni e risultati finali. Al confronto, l’Inghilterra nel 2022, pur vincendo tutte le partite, portò a casa circa 2 milioni di euro.
La vera novità, però, è l’obbligo di redistribuzione: per la prima volta, la UEFA ha stabilito che il 30–40% dei premi ricevuti dalle federazioni vada direttamente alle giocatrici, garantendo compensi finalmente in linea con il valore generato.
Non solo. Sono stati aumentati anche i fondi destinati ai club che rilasciano le giocatrici per il torneo, che salgono da 4,5 a 6 milioni di euro, rafforzando così la sostenibilità delle squadre di base, molte delle quali operano ancora con budget modesti.
Sponsor e audience globale: +112% dai partner, attesi 500 milioni di spettatori
Euro 2025 registra anche un’impennata sul fronte delle sponsorizzazioni. Secondo le stime ufficiali Uefa, i ricavi da sponsor raggiungeranno 32,5 milioni di euro, un aumento del 112% rispetto all’edizione 2022. Tra i partner globali figurano marchi di alto profilo come Visa, Amazon, Coca‑Cola, Adidas, Heineken, Just Eat, Lays, EA Sports e Unilever.
Molti di questi marchi hanno siglato accordi duali, che coprono eventi maschili e femminili, ma con budget e attivazioni dedicate al torneo femminile: un chiaro segnale di fiducia nel potenziale del format.
Sul fronte media, l’edizione 2022 raggiunse 365 milioni di telespettatori in 195 paesi, con una copertura record su BBC, ARD/ZDF, RAI e altri operatori pubblici. Per il 2025, le proiezioni parlano di oltre 500 milioni di contatti potenziali, grazie a un network che coinvolge più di 80 broadcaster e le piattaforme digitali UEFA.tv, YouTube, TikTok e Instagram.
A differenza del passato, il pubblico è sempre più segmentato ma attivo: la Uefa ha rilevato che oltre il 45% degli spettatori digitali del torneo 2022 aveva meno di 25 anni, rendendo il torneo femminile uno dei contenuti sportivi più consumati dalla Gen Z in Europa.
Impatto locale: fino a 193 milioni di franchi, turismo e infrastrutture a regime
La Confederazione elvetica punta forte sull’impatto locale dell’evento. Le stime ufficiali parlano di un ritorno tra 180 e 193 milioni di franchi svizzeri, grazie all’afflusso di oltre 550.000 spettatori totali, di cui circa 180.000 turisti internazionali, con un tempo medio di soggiorno pari a 2,5 giorni.
Le otto città ospitanti (Basilea, Zurigo, Berna, Ginevra, Lucerna, San Gallo, Thun e Sion) hanno tutte investito in infrastrutture e servizi: dalla mobilità sostenibile ai centri fan‑zone, fino alla promozione culturale. Solo Basilea, sede della finale, ha speso 12,9 milioni di franchi tra logistica, hospitality e rinnovamento dell’illuminazione LED dello stadio.
Sul fronte istituzionale, il Parlamento svizzero ha approvato un fondo pubblico di 15 milioni di franchi, ben oltre i 4 inizialmente previsti. L’obiettivo non è solo organizzare un evento efficiente, ma lasciare un’eredità sportiva: verranno co-finanziati progetti scolastici, corsi per giovani atlete, iniziative inclusive nei quartieri svantaggiati.
Il confronto con l’edizione inglese del 2022 è netto: lì l’impatto fu stimato in 94 milioni di euro, con circa 1.200 posti di lavoro temporanei. In Svizzera si punta a oltre 2.000 posti, tra staff tecnico, sicurezza, logistica, eventi e turismo.