Il caso dossieraggio sta trovando sempre più spazio sui giornali italiani, comprensibilmente. Il novero dei nomi coinvolti in questa vicenda è sempre più ampio. Indagati gli otto giornalisti che hanno avuto accesso a dati sensibili e privati di personalità politiche, sportive e del mondo della finanza.
Tutto ciò sta però spingendo la Procura di Roma ad aprire filoni di indagine aggiuntivi. Il tutto in merito alle indagini dei pm di Perugia. Faro puntato anche sulla figura di Gabriele Gravina, attuale presidente della FIGC. Il numero uno federale potrebbe essere coinvolto in relazione alla questione diritti tv della Lega Pro.
Per il momento si può parlare di una necessaria analisi ulteriore, considerando come non ci siano indagati ufficiali e neanche ipotesi di reato. È bene sottolineare come per il momento il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e il sostituto Maria Sabina Calabretta stiano “soltanto” approfondendo la questione.
Dossieraggio, il calcio nel mirino
Tutto ha avuto inizio dalla Direzione Nazionale Antimafia, per poi passare ai pm di Roma. Attenzione rivolta a degli “elementi informativi provenienti dalla procura della Repubblica di Salerno”. È qui che è in corso un’indagine per vederci chiaro sulla cessione della Salernitana, passata da Claudio Lotito e Danilo Iervolino.
Nel documento realizzato ci sono informazioni anche su Gabriele Gravina. Spazio per un approfondimento su segnalazioni antiriciclaggio riconducibili alla sua figura (questa non è un’accusa o indice di un’indagine, è bene precisarlo ancora). L’ipotesi preliminare dei pm di Perugia sarebbe la seguente: dietro quest’intera operazione si nasconderebbe un vero e proprio dossieraggio, con al cento il presidente della FIGC.
Ciò non vuol dire, però, che la vicenda verrà accantonata senza un necessario approfondimento. I magistrati di Roma vogliono vederci chiari, portando avanti quelli che sono spunti investigativi rilevanti. Si parla soprattutto di diritti TV e non è escluso che Claudio Lotito possa essere ascoltato anche nella Capitale, dopo il viaggio a Perugia (ascoltato come persona informata sui fatti).
Gravina e diritti TV di Lega Pro
Sulle pagine di Repubblica si fa un po’ di chiarezza sulla vicenda, sottolineando come si tratti di due storie in una. Da una parte un dossier fabbricato contro il presidente della Federcalcio. Quanto riportato sarebbe vero ma le modalità non consone, anzi illecite, stando alla procura di Perugia.
La seconda storia riguarda invece un appalto sui diritti TV della Lega Pro, che al tempo era guidata proprio da Gravina. Ciò condurrebbe a una compravendita sospetta di libri antichi. A tutto ciò si aggiunge una segnalazione di operazione sospetta sul presidente avanzata da un notaio di Milano. Tutto ciò riguarderebbe invece le modalità di acquisto di un appartamento.
Un presunto dossieraggio che starebbe aprendo nuove linee di indagine. La raccolta di documenti avrebbe avuto inizio nella primavera del 2022. Tralasciando libri antichi e appartamento, però, in relazione ai diritti TV di Lega Pro, l’indagine romana va concentrandosi su una transazione risalente al 2018.
Contratto chiuso con la Isg, società specializzata in piattaforme digitali. Stando all’ipotesi investigativa, da allora avrebbe avuto inizio un complesso giro di denaro, che tornerebbe a Gravina come contropartita dell’appalto. Una cifra che andrebbe dai 250.000 al milione di euro, frutto di due preliminari per una vendita non conclusa per la collezione di libri citata. Parte della somma potrebbe essere stato sfruttato per l’acquisto di un appartamento a Milano per la figlia della compagna di Gravina. Il rogito ha però insospettito il notaio ed ecco che il cerchio va chiudendosi, fino al prossimo capitolo.