Dazn, abbonamento in aumento: nuovi prezzi 2024

L'abbonamento Plus di Dazn, quello "condivisibile", aumenta di prezzo: ecco quanto occorre per vedere la serie A 2024-25

Foto di Luca Incoronato

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Le proteste dei tifosi sembrano essere state inascoltate, considerando come l’abbonamento Dazn subirà un nuovo aumento. La frequenza delle modifiche dei costi della piattaforma streaming dovrebbe attivare un campanello d’allarme, in un’analisi generale dei prezzi. Una situazione che va al di là del mondo dell’intrattenimento sportivo, e che genera un ritrovato interesse verso la pirateria (una problematica mai sparita ma ridimensionata, che ora torna in voga).

Dazn, aumento prezzi

La stagione di serie A 2024-25 vedrà un nuovo prezzo per uno dei tre abbonamenti Dazn: Start, Standard e Plus. I primi due non subiranno modifiche ma il Plus sarà caratterizzato da extra 60 euro. Ciò riguarda la soluzione di pagamento in un’unica soluzione.

Chi si assicurerà il contratto per 12 mesi non pagherà più 539 euro in un colpo solo, bensì 599 euro. Di fatto si tratta di una tariffazione di 50 euro, circa, al mese (circa 5 euro extra ogni 30 giorni).

Sono già state inviate le mail ai clienti che avevano sottoscritto questo accordo ad agosto 2023. A loro è data la possibilità di recedere dal servizio, senza penali, entro 60 giorni dalla data di comunicazione. Il cambio di tariffazione avrà inizio l’11 agosto: “Il nuovo prezzo del tuo piano sarà di 599 euro all’anno, pari a 49,91 euro al mese, con un risparmio di oltre 10 euro al mese rispetto al piano mensile e un risparmio totale di oltre 120 euro all’anno”.

Si parla dunque di 10 euro di risparmio al mese, rispetto all’accordo per il pagamento dilazionato in 12 rate, il che si spiega soltanto leggendo del secondo aumento previsto. Fino allo scorso campionato, infatti, il prezzo dell’accordo da 12 mesi dilazionato era di 49,99 euro per il Plus. Considerando tale cifra, il risparmio garantito dal pacchetto annuale sarebbe di appena 8 centesimi al mese.

Cifra che arriva a quota 10 euro perché a tanto ammonta l’aumento della tariffa. Plus in 12 rate ha infatti un nuovo costo di 59,99 euro mensili. Un aumento che giunge a distanza di pochi mesi rispetto a quello di gennaio 2023, quando si è passati da 45,99 a 49,99 euro.

Dazn Plus e Standard

Inferociti i tifosi, che sui social lamentano il trattamento subito in un sistema che vede il quasi monopolio di Dazn per quanto riguarda la serie A. Si tratta infatti dell’unica piattaforma streaming a garantire le 10 gare settimanali del massimo campionato. Sky vanta infatti soltanto 3 gare per turno.

Viene però da chiedersi perché mai sia stato scelto di operare modifiche di prezzo unicamente al pacchetto Plus Dazn e non agli altri. La questione è presto spiegata. Ad oggi il pacchetto Start è il meno appetibile, considerando l’offerta garantita. Aumentare il costo su questo fronte non avrebbe avuto senso.

Il piano Standard garantisce un’entrata economica attualmente ritenuta accettabile, pari a 40,99 euro mensili, che diventano 34,99 euro in caso di accordo annuale in 12 rate e ancora 29,91 con pagamento in unica soluzione.

La differenza sostanziale è che questo pacchetto è utilizzabile in una sola abitazione. Ciò vuol dire che il costo ricade su di un’unica famiglia, generalmente parlando (nel caso di coinquilini è comunque possibile dividere la spesa, ad esempio). Si offre una visione su due dispositivi in contemporanea, a patto che siano connessi alla stessa rete.

Questo elemento è la chiave di tutto, considerando come il piano Plus Dazn offra la visione in contemporanea su due dispositivi in luoghi differenti. Ciò si traduce, all’atto pratico, in una porta aperta alla condivisione degli abbonamenti, tanto osteggiata dalla piattaforma.

Tenendo conto di tale pratica, si ha dunque l’impressione che la spesa sostenuta da ipotetici due soggetti fosse singolarmente troppo bassa, ed ecco l’evoluzione dell’abbonamento:

  • 45,99 euro – quota a testa di 22,99 euro;
  • 49,99 euro – quota a testa di 24,99 euro;
  • 59,99 euro – quota a testa di 29,99 euro.

Ragionando in questo modo, il Plus garantisce in realtà un risparmio di 5 euro rispetto all’accordo a rate annuale dello Standard. È di fatto pari al pagamento Standard in un’unica soluzione (29,91 euro), senza però l’onere dello sborsare una cifra elevata in un colpo solo.

Identico il discorso per quanto riguarda il pagamento in un’unica soluzione. Con Standard si pagherebbero 359 euro. Con Plus, al netto di un’ipotetica condivisione dell’account, che rientra in una zona grigia ovviamente dell’accordo con Dazn, la cifra da dividere sarebbe di 599 euro, dunque 299,5 euro a persona.

Una politica dei prezzi figlia del dominio di Dazn in sede di contrattazione per i diritti di trasmissione. La piattaforma è stata riconfermata per i prossimi 5 anni. Sky Italia avrà dalla sua 3 gare in co-esclusiva, come detto, a fronte delle 10 sempre garantite dalla concorrente.

Gli aumenti sono giustificati dall’azienda dagli sforzi economici profusi per i tanti diritti ottenuti. Il problema di molti utenti, però, è che non esista una soluzione più economica per la sola serie A e, per alcuni, per la sola squadra del cuore (magari con acquisto in app del singolo evento). Ecco in toto cosa Standard e Plus offrono:

  • Serie A Tim;
  • Serie BKT;
  • LaLiga EA Sports;
  • Uefa Europa League;
  • Conference League (il meglio)
  • Uefa Women’s Champions League
  • FA Cup;
  • Carabao Cup;
  • Serie A UnipolSai;
  • Eurolega;
  • Eurocup;
  • Nfl;
  • Boxe;
  • Ufc;
  • Eurosport HD 1 e 2.

Non è da escludere che nel corso dei prossimi anni la situazione possa cambiare ulteriormente. L’idea di proporre gli acquisti in app, come un tempo garantito da Sky ad esempio, potrebbe essere ben accetta da molti. Affrontare una spesa tale, a fronte di quattro gare mensili viste o, nel caso delle Coppe, 6, è per molti davvero eccessivo.

Considerando lo sforzo profuso dal Piracy Shield, deludente nella resa, sembra esserci l’intenzione di contrastare la pirateria da parte delle alte sfere. Ciò dovrebbe però passare anche, se non soprattutto, da un controllo del mercato.