Saldi, novità sui prezzi per tutelare i consumatori

Importanti novità in tema saldi, con il Consiglio dei ministri che dà il via libera al decreto che tutelerà maggiormente i consumatori dalle pratiche ingannevoli

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

I saldi, si sa, sono sinonimo di convenienza e prezzi stracciati, anche se il più delle volte chi acquista potrebbe essere stato raggirato a sua insaputa. Capita, infatti, che negozi (sia fisici sia online) utilizzino pratiche furbe per non perdere guadagni dal taglio dei prezzi dei prodotti, con i costi pre-saldi che vengono gonfiati e non esposti al pubblico. Ora, però, non sarà più possibile grazie al nuovo Codice del Consumo e le norme approvate dal Consiglio dei ministri del nuovo decreto legislativo.

Saldi, maggior tutela per i consumatori

Attuando la direttiva Ue 2019/2161, che modifica quella del Consiglio 93/13/CEE e quelle del Parlamento e del Consiglio 98/6/CE, 2005/29/CE e 2011/83/UE, il nuovo decreto legislativo approvato dal Cdm punta a tutelare i diritti dei consumatori attraverso quattro punti che, se raggirati, possono portare a multe salate. In primis, infatti, è stata messa sotto la luce dei riflettori la pratica ingannevole del cambio prezzo nel corso delle campagne promozionali. Per combattere questo problema, il nuovo Codice prevede che quando si indica il prezzo scontato, contestualmente deve essere indicato il prezzo precedentemente applicato, in modo da assicurare ai consumatori una corretta informazione e una immediata valutazione di effettiva convenienza nell’acquisto.

Importanti novità anche per l’online, con l’obbligo per il gestore del sito internet di garantire che le recensioni inviate dai consumatori su un prodotto o un servizio provengano da soggetti che hanno effettivamente utilizzato o acquistato quel prodotto o quel servizio. Spesso, infatti, capita che le recensioni presenti sul web siano fake, ingannando futuri acquirenti sulla qualità del prodotto venduto. Col nuovo obbligo, infatti, viene ore chiesto di specificare se l’ordine delle risposte alla ricerca online di un prodotto o un servizio sia effettivo oppure il frutto di un accordo a pagamento raggiunto con l’inserzionista.

Con le nuove norme saranno anche considerate ingannevoli la mancata chiara indicazione di annunci pubblicitari a pagamento per ottenere una classificazione migliore dei prodotti e la rivendita di biglietti per eventi acquistati utilizzando strumenti automatizzati. Importante anche l‘allungamento dei tempi per il diritto di recesso per i contratti che riguardano le visite del venditore che si reca nel domicilio del consumatore quando non c’è stata alcuna richiesta da parte di quest’ultimo. I termini, infatti, sono stati prolungati a 30 giorni.

Le sanzioni previste

Il decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri prevede anche l’aggiornamento del trattamento sanzionatorio delle imprese che commettono violazioni della normativa consumeristica. Per queste infatti, è stato pensato l’aumento da 5 a 10 milioni di euro edittale delle sanzioni irrogate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) in caso di pratica commerciale scorretta.

Nel decreto, poi, si legge che la sanzione massima irrogabile nell’Ue sarà pari al 4% del fatturato realizzato in Italia o negli Stati membri coinvolti per violazioni transfrontaliere o diffuse a livello.

Commentando il via libera al nuovo codice che tutelerà ancor di più i consumatori, il ministro Adolfo Urso, ministro per le Imprese e il made in Italy, ha sottolineato: “L’attuazione di questa direttiva europea garantisce una maggiore tutela per i consumatori e una omogeneità sanzionatoria all’interno della Ue. Inoltre grazie al suo recepimento abbiamo potuto chiudere una procedura di infrazione”.