Monete rare, ci risiamo. Ora è il turno di alcuni pezzi che la zecca di Stato ha messo in circolazione nel 2007, monete da 50 centesimi dedicate alla statua equestre di Marco Aurelio di Piazza del Campidoglio a Roma e che possono valere fino a 20 volte di più.
Le ipotesi
Il dubbio è sul perché queste monete da 50 centesimi, non avendo una tiratura limitata, siano considerate così rare. Il sito moneterare.net elenca qualche ipotesi:
- Secondo alcuni la distribuzione di questo conio non sarebbe avvenuta su tutto il territorio e questo avrebbe reso rara la moneta in molte regioni italiane.
- C’è chi ritiene che le monete da 50 centesimi del 2007 non si trovino perché non sarebbero state distribuite e che quindi, prima o poi, verranno messe in circolazione.
- C’è chi pensa che la Zecca abbia coniato un numero inferiore di monete rispetto ai quasi 5 milioni dichiarati.
- Infine ci sono i complottisti che pensano che oltre ad averne prodotte di meno siano nascoste nei caveau di pochi eletti.
Niente illusioni
Fabio Gigante – uno dei più grandi esperti numismatici italiani – mette in guardia da questa notizia, che potrebbe alimentare ricerche spasmodiche senza grande senso, sprechi di tempo e di energie.
Noi dobbiamo partire sempre dal numero di pezzi che la Zecca dello Stato ha coniato – dice Gigante -. In questo caso, parliamo di quasi 5 milioni di esemplari. Una moneta prodotta in questa quantità non può avere un valore importante, perché esiste un surplus di pezzi in giro. Definirla introvabile è un azzardo. E’ vero, ci sono monete da 2 euro che oggi possono valere 2 mila euro. Ma si tratta dei 2 euro coniati nel Principato di Monaco, in pochissimi esemplari, subito immessi in confezioni che ne proteggono la particolare qualità di produzione, il fondo specchio. I collezionisti, già al momento dell’emissione, le hanno pagate dei bei soldi – tipo 800 o 900 euro – nella certezza di un loro apprezzamento nel tempo”.