Conto Termico: come funziona, chi può richiederlo, quanto si risparmia

Il governo ha prorogato anche per il 2023 l’agevolazione per chi decide di sostituire un vecchio impianto di riscaldamento inquinante: come ricevere lo sconto

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Negli ultimi anni la sfida della transizione ecologica è diventata il punto cruciale dell’azione di molti governi in Europa e nel mondo. Grazie ai primi accordi presi a Parigi nel 2015 e poi alle centinaia di manifestazioni che – in Italia come all’estero – hanno visto scendere in piazza milioni di cittadini per invocare nuove politiche contro l’inquinamento ambientale, la sensibilità dell’opinione pubblica verso l’argomento è andata via via crescendo, costringendo i rappresentanti delle istituzioni ad occuparsene in prima persona senza potersi più disinteressare del tema.

Le proteste verso l’indifferenza di molti Stati spesso hanno assunto anche caratteri estremi, come successo nel nostro Paese con gli attivisti di Ultima Generazione, che di recente hanno compiuto dei veri e propri blitz di contestazione arrivando a bloccare strade e autostrade e imbrattando opere d’arte e monumenti pubblici (per fortuna, senza arrecare danni irreversibili al patrimonio storico e culturale di cui disponiamo).

Quanti italiani chiederanno le agevolazioni del Conto Termico

Anche il nuovo esecutivo guidato da Giorgia Meloni sa di doversi inserire in questo viatico di tutela climatica, in particolare adottando provvedimenti che vadano verso la sostenibilità dei nostri impianti di riscaldamento. Ce lo impone la tutela del pianeta e ce lo chiedono le istituzioni Ue: nello specifico, è delle ultime settimane l’annuncio della direttiva della Commissione europea che vincola i Paesi membri a rendere ecosostenibili tutte le abitazioni presenti sui territori nazionali, che entro il 2030 dovranno azzerare le emissioni di gas serra inquinanti.

Stiamo parlando di una vera e propria rivoluzione che, per forza di cose, comporterà un massiccio piano di interventi in tutte le regioni italiane, dato che le ultime stime diffuse sull’argomento parlando di ben 2 edifici su 3 che necessitano di mettersi a norma per rispettare le nuove regole europee. Andranno sostituiti infissi e serramenti, andranno realizzati cappotti e coperture coibentanti, ma soprattutto andranno sostituiti e rottamati i vecchi impianti di riscaldamento inquinanti.

Conto Termico, come presentare la domanda ed entro quando bisogna farlo

Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, in Italia già dal 2013 è attivo il sistema di incentivi economici pensato con lo scopo di favorire la diffusione dell’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Si chiama Conto Termico e nel corso degli anni è stato modificato in modo da rendere sempre più agevole la presentazione della richiesta di rimborso per i cittadini che decidono di usufruirne.

Ad oggi, il meccanismo prevede che la domanda vada inserita sul portale di GSE (la società pubblica partecipata del ministero dell’Economia) entro la scadenza di 60 giorni dalla data di conclusione dell’intervento realizzato. Come riportato nel relativo catalogo presente sul sito, tutti gli impianti che rientrano tra quelli idonei devono avere una potenza inferiore ai 35 kilowatt.

Ora, con l’approvazione della legge di Bilancio, l’esecutivo di centrodestra ha prorogato anche per il 2023 lo sconto del 65% per chi decide di aderire a questa pratica. In parallelo, il Consiglio dei ministri è intervenuto anche abbassando l’IVA sul pellet dal 22% al 10%: in questo modo viene incentivata la scelta di installare un nuovo sistema di riscaldamento alimentato a sacchetti all’interno delle abitazioni.