In Italia la prima settimana che ha seguito il voto del 25 settembre è trascorsa all’insegna delle analisi e dei commenti. D’altronde non poteva essere altrimenti, visto il clamore mediatico che la consultazione elettorale ha suscitato su tutti i fronti: le urne hanno incoronato Giorgia Meloni come nuova presidente del Consiglio in pectore, consegnandole un consenso netto e inequivocabile che ha assunto i contorni di una vittoria schiacciante nei confronti degli schieramenti avversari.
Una svolta politica di grande portata – avvenuta in uno dei Paesi fondatori dell’Unione europea e tra le economie più importanti del pianeta, membro permanente del G20 e del G7 – che ha scosso le cancellerie internazionali e suscitato umori molto contrastanti tra loro anche all’interno del nostro Paese.
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Caro bollette, le preoccupazioni di Giorgia Meloni e le tappe forzate del suo prossimo governo
Ora gli occhi di tutto il mondo sono puntati sulla leader di Fratelli d’Italia, che infatti in questi sette giorni si è barricata dietro un muro di silenzio, concedendosi una sola uscita a Milano nella giornata di sabato 1 ottobre all’assemblea di Coldiretti, oltre a qualche sporadico tweet postato sul proprio account social ufficiale. La vincitrice delle elezioni è ben consapevole delle sfide epocali che la aspettano già dai primi giorni dopo l’insediamento (che presumibilmente non arriverà prima del 20 di ottobre, visti i tempi istituzionali del Parlamento e del Quirinale): per questo evita di rilasciare dichiarazioni che possano in qualsiasi modo minare la sua credibilità prima ancora di entrare ufficialmente a Palazzo Chigi.
Un atteggiamento che ha imposto a tutti i rappresentanti del partito e che sta chiedendo di mantenere anche agli alleati Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Nei giorni scorsi Giorgia Meloni ha voluto incontrarli entrambi, faccia a faccia: in primis per rassicurarli su nomi e profili da inserire nella prossima compagine di governo, una fase che precede la spartizione vera e propria di ministeri e sottosegretari che avverrà tra poche settimane; ma soprattutto per parlare delle battaglie più ardue che attendono il nuovo esecutivo una volta incassata la fiducia dei nuovi eletti alla Camera e al Senato.
Caro bollette, l’annuncio di Arera e l’allarme lanciato dalle associazioni di categoria del settore energetico
Tra i temi di massima urgenza con cui il nuovo centrodestra di governo si dovrà confrontare è sicuramente quello relativo al caro bollette. L’ultimo aggiornamento delle tariffe dell’energia diffuso in settimana da Arera (l’Autorità di Regolazione di Energia, Reti e Ambiente) prevede un incremento del costo della luce che toccherà la quota del 59% negli ultimi tre mesi del 2022. Si stima che la spesa media annua di una famiglia italiana per la fattura dell’elettricità sia aumentata di oltre il 100%, passando da un valore di circa 632 euro ogni nucleo nel 2021 agli attuali 1322 euro dell’anno in corso.
Il rischio che molti cittadini corrono nell’affrontare i prossimi mesi invernali alle porte è quello di vedere prosciugate le proprie finanze nel tentativo di pagare le bollette. Diversi studi mostrano come la prospettiva di milioni di italiani possa essere quella di rinunciare alla quasi totalità delle spese cosiddette “secondarie” per poter saldare i conti delle utenze domestiche. Un dramma che tocca anche centinaia di migliaia di aziende e imprese, alcune costrette a non riaprire i propri impianti produttivi per limitare le spese a fronte di un periodo di diminuzione delle entrate.
Caro bollette, l’aumento del costo dell’energia e le incertezze sul prezzo del gas russo
In questo contesto continuano a levarsi voci di allarme provenienti dal mondo delle associazioni di categoria, preoccupate per il futuro quanto mai incerto del nostro sistema economico privato. “In Italia un rialzo così elevato dei costi non si verificava da vent’anni – denunciano i vertici nazionali dell’Unc (l’Unione Nazionale dei Consumatori) – ossia da quando, nel 2003, venne introdotto il sistema di aggiornamento trimestrale delle tariffe”. In effetti è stato superato il precedente record di fine 2022, quando il prezzo dell’energia vide un rincaro pari al 55%. Un concetto ribadito anche dalle altre principali realtà nazionali del settore, da Assoutenti al Codacons passando per Consumerismo No Profit e Federconsumatori.
Non bastasse tutto ciò, la situazione rischia di aggravarsi ulteriormente anche a causa del contemporaneo aumento del prezzo del gas. Qui le cifre non sono ancora note, visto che il sistema di monitoraggio del costo è appena stato cambiato, passando dal classico calcolo trimestrale ad una stima effettuata ogni trenta giorni. Ma le prospettive non sono per nulla rassicuranti, viste le tensioni internazionali alle stelle tra l’Occidente e il Cremlino, l’annuncio di Gazprom sull’azzeramento delle forniture russe al nostro Paese e le incertezze legate al destino dei gasdotti Nord Stream 1 e 2.
Caro bollette, tutte le scadenza degli aiuti alle famiglie: le date da segnare sul calendario entro fine anno
Un quadro dai contorni drammatici che la prossima squadra di governo sarà chiamata ad affrontare tramite interventi mirati ma di notevole portata. Una cosa tutt’altro che semplice, visto che la prossima legge di Bilancio da approvare entro la fine dell’anno prevede già un impiego sostanzioso di soldi pubblici per far fronte alle sole spese derivanti dalla gestione di Mario Draghi. Il tutto mentre alcuni partner europei come Germania e Olanda si stanno muovendo in maniera autonoma per supportare i propri cittadini, mettendo in forte crisi la logica comunitaria nell’affrontare l’emergenza.
Dal canto suo Giorgia Meloni potrà contare su alcuni interventi già realizzati dal precedente esecutivo per sostenere le fasce più deboli, come l’aumento del tetto Isee per poter ricevere i bonus sociali, con conseguente allargamento della platea dei beneficiari. Ma le altre misure sono tutte in scadenza e con ogni probabilità non verranno prorogate dai futuri governanti nelle forme in cui le conosciamo ora. Di seguito elenchiamo tutte le prossime deadline per le agevolazioni in vigore fino ad oggi.
- Lo sconto carburanti per i cittadini e le imprese terminerà il prossimo 31 ottobre 2022.
- I sostegni alle imprese, di cui stanno beneficiando molte delle realtà più in crisi, si chiuderanno il 30 novembre 2022.
- La fine degli aiuti alle famiglie per le spese correnti è prevista per l’ultimo giorno del 2022.