Le auto che consumano (e inquinano) meno: la classifica ufficiale

Come tutti i Paesi Ue, anche l'Italia pubblica ogni anno una guida per fornire ai consumatori informazioni sul risparmio di carburante e sulle emissioni di CO2 delle auto

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

In pochi sanno che una speciale direttiva Ue del 1999, recepita in Italia nel 2003, prevede che gli Stati membri pubblichino annualmente una guida che fornisce ai consumatori informazioni sul risparmio di carburante e sulle emissioni di CO2 delle auto, per promuovere un consumo attento nella scelta delle auto da acquistare.

La guida riporta di fatto le informazioni raccolte in fase di omologazione dei veicoli, relative esclusivamente ai consumi e al contributo emissivo di CO2, inviate dai costruttori di autovetture al Ministero dello sviluppo economico. La “Guida sul risparmio di carburante e sulle emissioni di CO2”, redatta dal MISE, dal Ministero dei Trasporti e da quello della Transizione ecologica, riporta l’elenco completo dei marchi di auto commercializzate in Italia nell’anno 2021.

Per ogni modello di auto, identificato anche per carrozzeria, tipo di propulsione, cambio e cilindrata, vengono riportati i dati, aggiornati al 30 luglio 2021, relativi ai consumi di benzina o diesel e alle emissioni di anidride carbonica. In un momento in cui sono ripartiti gli incentivi auto, è dunque uno strumento utilissimo per fare la scelta giusta.

Gli obiettivi di Green Deal e Pnrr

Questa guida è uno strumento di informazione, coerente con il Green Deal del dicembre 2019, con cui la politica e l’azione per il clima a livello di UE ha beneficiato di un nuovo slancio, consentendo di fissare un obiettivo climatico vincolante dell’Unione per una riduzione delle emissioni nette di gas a effetto serra pari ad almeno il 55% entro il 2030 e, come step successivo, un’Unione europea a impatto climatico zero entro il 2050.

Coerentemente a questi obiettivi, anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede la realizzazione di opere necessarie a intervenire su quei fattori di debolezza che hanno penalizzato lo sviluppo economico del nostro Paese, contribuendo al raggiungimento dei target europei di riduzione delle emissioni e di progressiva decarbonizzazione della mobilità. Investimenti che peraltro avranno una particolare attenzione ai territori meno collegati e saranno quindi volti a colmare il divario fra Nord e Sud e tra le aree urbane e aree interne e rurali del Paese.

Il settore dei trasporti riveste chiaramente un ruolo strategico per ottenere la neutralità climatica e la costruzione di una società resiliente ai cambiamenti climatici.

Quante auto ci sono in Italia

Per dare qualche dato, il tasso di motorizzazione in Italia nel 2019 – ultimo disponibile – è di 655 auto ogni 1.000 abitanti, inferiore in Europa soltanto al Lussemburgo, mentre il dato medio dei Paesi europei è di 569 nel 2019.

Il numero di auto circolanti in Italia nel 2019 è di 39,1 milioni. Sul totale, sono così divise:

  • 48,4% benzina
  • 44,44% diesel,
  • 4,13% benzina/GPL
  • 1,81% benzina/metano
  • 0,91% ibrido benzina/elettrico
  • 0,31% metano
  • 0,07% ibrido gasolio/elettrico
  • 0,06% elettrico
  • 0,03% altro.

Quanto usiamo l’auto

L’analisi rileva che l’età media di un’auto a benzina nel 2018 è di 15 anni e 3 mesi, per quelle a gasolio è di 10 anni 3 mesi, in generale è di 12 anni e 4 mesi.

Con riferimento ai dati sulla mobilità delle persone, nel 2019 si registra nelle città italiane una riduzione della mobilità attiva, come spostamenti a piedi e in bicicletta, rispetto al 2018, che passano da una percentuale del 28% del totale delle percorrenze al 24,1%.

La quota delle auto negli spostamenti quotidiani invece cresce dal 59,2% del 2018 al 62,5% 2019. Gli spostamenti effettuati attraverso la mobilità collettiva e condivisa rimangono sostanzialmente stabili e passano dal 9,7% al 10,8% del totale degli spostamenti.

Dati che evidenziano quindi una generale prevalenza dell’uso dell’auto privata rispetto ad altre modalità di trasporto, che si riduce in parte nelle città di medie-grandi dimensioni.

Nelle città con oltre 250mila abitanti il cosiddetto tasso di mobilità sostenibile nel 2019 – spostamenti effettuati a piedi, in bicicletta, con i mezzi pubblici e con la mobilità condivisa – si attesta a circa il 48% del totale degli spostamenti, mentre nelle città con popolazione tra 50mila e 250mila abitanti tale percentuale si attesta al 34%. Nei Comuni con popolazione inferiore a 10mila abitanti tale percentuale si attesta al 24%.

Guardando all’impatto sull’ambiente, il trasporto su strada mostra nel 2019 un aumento delle emissioni di gas serra del 3,9% rispetto al 1990, arrivando a rappresentare nel 2019 circa il 92,6% delle emissioni del settore trasporti totali ed il 23,4% delle emissioni nazionali totali di CO2.

Nonostante negli anni più recenti ci sia stato un maggior ricorso alle alimentazioni alternative, queste non assumono ancora un peso rilevante sul totale. Nel 2019 il peso preponderante è ancora dei carburanti fossili, in particolare i consumi di gasolio e benzina rappresentano circa l’88% del consumo totale su strada.

La decrescita negli anni delle percorrenze dei veicoli a benzina – arrivando nel 2019 a rappresentare il 29.2% circa delle percorrenze complessive su strada – viene più che bilanciato dall’aumento delle percorrenze dei veicoli diesel, circa il 61.9% delle percorrenze rispetto al totale nel 2019.

Le auto “alternative”: come siamo messi in Italia

Il forte incremento delle percorrenze dei veicoli alimentati a carburanti alternativi non fa ancora registrare, nel 2019, un’incidenza rilevante sul totale: le percorrenze dei veicoli alimentati a gas naturale, pur risultando nel 2019 più che quintuplicate dal 1990, rappresentano circa il 2.4% del totale.

Le auto alimentate a GPL hanno maggiore diffusione di quelle a gas naturale – ma l’incidenza è ancora bassa, 5.8% delle percorrenze totale -, mentre non è ancora rilevante il peso dei veicoli ibridi a benzina e gasolio, rispettivamente pari nel 2019 a circa 0.8% e 0.1% delle percorrenze totali su strada.

A fronte di una riduzione dal 1990 delle emissioni di gas serra provenienti dai veicoli a benzina (-45.1%), si registra fino al 2019 un incremento delle emissioni originate dai veicoli diesel pari a +38.9%, conseguente all’andamento del mercato di automobili e di veicoli commerciali leggeri, mentre il solo totale dei mezzi commerciali pesanti ed autobus diesel fa rilevare una riduzione delle emissioni pari a -32.5%.

Nel 2019 I veicoli passeggeri e merci sono responsabili rispettivamente del 74.6% e 25.4% del totale dei gas serra emessi dai trasporti stradali.

I consigli per una guida che fa consumare e inquinare meno

Una guida consapevole nel rispetto delle norme del Codice della strada e una corretta manutenzione dell’auto consentono di ridurre i consumi e le emissioni di CO2 del 10-15%, migliorando anche la sicurezza sulla strada.

Ecco i consigli contenuti nella Guida per una guida che fa consumare meno e che inquina di meno:

  •  Accelerare gradualmente
  • Seguire le indicazioni del Gear Shift Indicator (indicatore cambio marcia) e, nel caso in cui non sia disponibile, inserire al più presto la marcia superiore
  • Mantenere una velocità moderata e il più possibile uniforme, anche mediante l’utilizzo dei sistemi di ausilio alla guida (ad esempio “cruise control”)
  • Guidare in modo attento e morbido evitando brusche frenate e cambi di marcia inutili
  • Decelerare gradualmente rilasciando il pedale dell’acceleratore e tenendo la marcia innestata.
  • Spegnere il motore quando si può, ma solo a veicolo fermo. Se l’autoveicolo è dotato della opzione Start & Stop, mantenerla attiva nel normale uso.
  • Mantenere la pressione di gonfiaggio degli pneumatici entro i valori raccomandati.
  • Rimuovere portasci o portapacchi subito dopo l’uso e trasportare nel bagagliaio solo gli oggetti indispensabili mantenendo il veicolo, per quanto possibile, nel proprio stato originale.
  • Utilizzare i dispositivi elettrici solo per il tempo necessario.
  • Limitare l’uso del climatizzatore.