Collocati 4,5 miliardi di BOT: domanda robusta ma rendimento scende ancora

Il Dipartimento del Tesoro ha collocato questa mattina 2 miliardi di BOT annuali e 2,5 miliardi di BOT semestrali

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Redazione

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Anche l’asta dei BOT dopo quella dei BTP segnala un calo dei rendimenti, in linea con il taglio dei tassi che si attende dalla Bce a settembre, che dovrebbe essere attorno ad un quarto di punto. Un trend cui si allineano i titoli pubblici nostrani, tanto più quelli di breve periodo che già scontano il prossimo intervento dell’Eurotower. La riduzione dei rendimenti, però, non sembra aver frenato l’interesse dei risparmiatori per gli amati BOT e BTP, la cui domanda appare sempre voluminosa.

I titoli in asta

L’asta competitiva condotta questa mattina dal Tesoro ha visto collocare la terza tranche di BOT annuali e semestrali:

  • la riapertura del BOT a 365 gg scadenza 14 marzo 2025 (vita residua 6 mesi), codice ISIN IT0005586349;
  • il BOT a 181 gg. scadenza 31 gennaio 2025 (vita residua 5 mesi), codice ISIN IT0005607459.

L’asta ha registrato, in entrambi i casi una domanda quasi doppia rispetto all’importo offerto, confermando un certo interesse per titoli di brevissimo periodo che offrono un rendimento ancora interessante per i cosiddetti cassettisti. Fra l’altro, i titoli di stato sono assoggettati ad una tassazione agevolata del 12,5%.

La data di regolamento per questi titolo cade il 30 agosto 2024.

Rendimenti in calo su entrambe le scadenze

Il collocamento di BOT ad 1 anno, maturity 14-03-2025, ha visto scendere il rendimento al 3,247%, in calo di 27 punti base rispetto alla precedente asta di fine luglio. Una variazione sostanzialmente in linea con il taglio dei tassi della Bce atteso per settembre che dovrebbe assestarsi ad un quarto di punto (25 punti base) come la manovra di giugno. Il prezzo di aggiudicazione si è attestato a 98,263.

Per il BOT a 6 mesi, maturity 31/01/2025, il rendimento è calato al 3,347%, per un prezzo di aggiudicazione di 98,588.

Va ricordato che, a differenza degli altri Titoli di Stato, i Bot sono collocati tramite un’asta in cui gli operatori inseriscono le proprie richieste in termini di rendimento, anziché di prezzo. Inoltre, l’asta competitiva prevede che ciascuna richiesta, se allocata, sia aggiudicata al tasso proposto. Pertanto l’asta competitiva si conclude con una molteplicità di tassi di allocazione, a fronte dei quali la Banca d’Italia calcola il rendimento medio ponderato e il corrispondente prezzo medio ponderato.

Domanda sempre robusta

La domanda del BOT annuale è ammontata a 3,71 miliardi rispetto ad un importo offerto ed assegnato di 2 miliardi, con un rapporto di copertura di 1,86. L’importo in circolazione ammonta a 9,6 miliardi di euro.

Offerti anche 2,5 miliardi di euro di BOT semestrali, che hanno incontrato una domanda pari a 4,32 miliardi, per un rapporto copertura 1,73. Sono in circolazione attualmente 9,1 miliardi di euro di BOT semestrali.